Il libro che spiega come rigenerare Palermo in 10 mosse

L’ultimo lavoro dell’architetto e professore universitario Maurizio Carta propone dieci soluzioni per la rigenerazione del capoluogo siciliano. Per “sconfiggere bruttezza, degrado, povertà e criminalità”

Palermo, città cosmopolita in origine fenicia e romana, e quindi araba e normanna nelle architetture, poi aragonese e angioina, infine con desideri liberty e il dissesto di una modernità imperfetta, ha mescolato culture, stili e tradizioni mutandone le forme e esaltando l’identità. Oggi va ripensata, per ridiscutere un modello di futuro che includa storia e memoria, che coinvolga l’abitare e l’incontrarsi, il produrre e il creare, il centro storico e le periferie, l’accogliere e il curare. Ad affermarlo è Maurizio Carta nel suo ultimo libro. Professore ordinario di urbanistica all’Università di Palermo e assessore alla rigenerazione urbana, sviluppo urbanistico della città policentrica e mobilità sostenibile del Comune di Palermo, l’autore propone una città consapevole perché è giunto il tempo per trasformarla in immaginazione collettiva che diviene azione e evoluzione. È tempo di tornare ad abitare il collettivo che Walter Benjamin tratteggiava come “un essere sempre inquieto, (…) in movimento che tra i muri dei palazzi vive, sperimenta, conosce e inventa tanto quanto gli individui al riparo delle quattro mura di casa loro”. Per coltivare l’inquietudine, vivendo, sperimentando, conoscendo, inventando.

Ritratto Maurizio Carta. Photo Peppino Romano
Ritratto Maurizio Carta. Photo Peppino Romano

È tempo di ripensare Palermo. Il ruolo dell’intelligenza collettiva

Trecento generazioni di uomini hanno formato il paesaggio mediterraneo”, annota Giuseppe Barbera. “Con sudore, pazienza e amore, nel legame inscindibile tra natura e cultura, tra scienza e tecnica, lo hanno disegnato come oggi ci appare”. Palme nane, datteri e melograni accolti in una città che disegna lo spazio con alberi e piante mentre Italo Calvino, ne Le città invisibili, nota la capacità di una città di fornire risposte alle domande degli abitanti coinvolgendo i cittadini, ma anche piante e animali per nutrire l’ecosistema urbano. Occorre quindi promuovere la partecipazione degli utenti alla progettazione e gestione dello sviluppo urbano, utilizzando competenze e risorse dell’intelligenza collettiva per creare soluzioni innovative e sostenibili ai problemi urbani.
L’intelligenza artificiale svolge un ruolo importante per pianificare, con l’utilizzo di algoritmi, l’apprendimento automatico che ad esempio analizza i dati sulla mobilità, come avviene ad Hangzhou, in Cina e le attività commerciali che scoprono le aree di Palermo dove esiste una maggiore domanda di mobilità. Tutto ciò per indirizzare gli investimenti in infrastrutture e servizi. Il patrimonio edilizio dismesso si può rimettere in circolo, destinandolo a funzioni ibride e innesco di rigenerazione di aree dismesse, oltre a riconquistare il mare come fattore di prosperità, rinnovando l’interfaccia città-porto per una nuova identità urbana. Un “nuovo cardo” dove affluiscono le funzioni più importanti.

Palermo città aumentata e il policentrismo

Una nuova idea di Palermo ragiona anche sul museo della città, non un contenitore ma un narratore, come a Parigi o a Londra, mentre anche i murales possono svolgere la loro funzione didattica. Chi arriva allo Sperone vede un bambino alto 18 metri con uno sguardo di sfida e dietro la sua ombra in croce. Nascono iniziative allo Zen, dove Renzo Piano ha realizzato un piccolo ma prezioso spazio pubblico alberato per il gioco, a Danisinni.
La sfida per Palermo città aumentata consiste nel recuperare – innovandolo – il suo tradizionale policentrismo, la diversità dei suoi quartieri e borgate che, smettendo di essere fragili periferie senza diritti, tornino a essere luoghi di vite e non solo di abitazioni, colmando i numerosi divari con la logica del buon governo che stimola a essere tempestivi e lungimiranti. Occorre quindi “progettare nel tempo lungo e agire nel momento propizio, pensare il futuro e adattare il presente, progettare trasformazioni che travalichino il tempo di una o due sindacature, e che vengano messe in sicurezza da atti condivisi e solidi dal punto di vista amministrativo, perché sono la città e la comunità che si evolvono l’orizzonte del nostro impegno”.

Mario Pisani

Maurizio Carta – Palermo, un’idea di cui è giunto il tempo
Marsilio Editori, Venezia 2023
Pagg. 190, €12,50
ISBN 9788829719501
www.marsilioeditori.it/

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Mario Pisani

Mario Pisani

Mario Pisani (Roma, 1947) laureato a La Sapienza in Architettura con 110 e lode e pubblicazione della tesi, ha insegnato Storia dell'Architettura Contemporanea, Storia del Design e Storia del Giardino e del Paesaggio all'Università della Campania Luigi Vanvitelli dal 1990…

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