5 nuovi fumetti da leggere sotto quest’estate sotto l’ombrellone

Nell’anno in cui l’Italia ricorda Alessandro Manzoni a 150 anni dalla morte, un nuovo fumetto accende i riflettori sulla vita e sulla produzione dello scrittore milanese. Edito da BeccoGiallo, il nuovo graphic novel prende il nome del suo protagonista. Autori della pubblicazione sono Francesco Fioretti, Beatrice Sacchi e Matteo Mancini, che nelle quasi centotrenta pagine del volume si soffermano su un periodo particolare dell’attività del letterato: quello relativo alla stampa del suo più grande capolavoro. Ambientato nella prima metà dell’Ottocento, il fumetto segue le avventure del “padre” del romanzo storico, alle prese con la pubblicazione della cosiddetta “quarantana”, ovvero l’edizione definitiva del libro – composta negli anni Venti e continuamente aggiornata, fino alla versione finale. Stampata in circa 10mila copie, l’edizione ultima dei Promessi Sposi si rivelerà disastrosa a livello economico. Eppure l’impatto culturale del testo sarà straordinario. Il fumetto segue la genesi del celebre romanzo, accompagnando i lettori nel percorso di nascita di una delle opere più rappresentative della nostra storia.

Francesco Fioretti, Beatrice Sacchi, Matteo Mancini – Alessandro Manzoni
BeccoGiallo, Padova 2023
Pagg. 128, € 19
ISBN 9788833142654
www.beccogiallo.it

        

                            
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Uno dei graphic novel più importanti degli ultimi vent’anni torna disponibile in una nuova edizione. Stiamo parlando di Corpicino, il capolavoro di Tuono Pettinato, pubblicato originariamente dieci anni fa per Grrrzetic e ora sugli scaffali per Coconino. Libro tra i più amati della produzione del geniale autore pisano, scomparso prematuramente nel 2021, il fumetto racconta la storia del giornalista Martinelli, chiamato a risolvere l’enigma della morte del piccolo Marcellino Diotisalvi. Ai sentimenti evocati dalla scomparsa del bambino si contrappongono le miserie televisive che lucrano sul tragico evento, e le spregevoli richieste dei superiori di Martinelli, che rimproverano al giornalista di non essere abbastanza truce nei suoi articoli, come il pubblico brama. Un fumetto serissimo e spassoso allo stesso tempo, che apre gli occhi al lettore sugli orrori della cronaca nera dei nostri tempi.

        

                            
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Otto fumettisti e fumettiste, sette brevi storie, un protagonista per ognuna di esse: Pier Paolo Pasolini. Sono i numeri della nuova antologia illustrata dedicata al grande intellettuale: una sorta di “non rivista” ispirata alle opere e alle idee del pensatore. Una “non rivista”, appunto. Sì, perché, a partire dalla grafica e dall’impaginazione, il volume richiama alla mente i tipici magazine degli anni Ottanta e Novanta. E non è un caso che Luca Ralli, uno degli autori chiamati all’appello, decida di raccontare il “suo” Pasolini facendo ricorso all’immaginario dei Peanuts, la striscia a fumetti più famosa del mondo. Edito da Barta, il libro comprende una serie di storie composte da autrici e autori quali Stefano Zattera, Cristina Gardumi “Gardums” & Cristina Ki Casini, Marco Corona, Guglielmo Manenti, Andy Prisney + R. Alemannuska e Andro Malis, oltre al già citato Ralli. Si tratta di fumetti brevi e taglienti, nei quali il protagonista è sempre lui – l’intellettuale con gli occhiali neri, alle prese con personaggi e situazioni ora tratti dai suoi film più celebri ora fittizi, ma sempre scelti per esaltare aspetti cruciali del suo carattere e della sua filosofia.

        

                            
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Il termine giapponese “hikikomori” significa letteralmente “stare in disparte”, e viene utilizzato per riferirsi a coloro che si isolano dal mondo sociale per mesi e anni, autorecludendosi nella propria abitazione e tagliando ogni contatto diretto con il mondo esterno. Si tratta soprattutto di giovani maschi, fragili a livello relazionale e ipercritici nei confronti di una società nella quale arrivano a non riconoscersi più come parte integrante. In Giappone tale fenomeno ha assunto dimensioni allarmanti, con oltre 500mila casi accertati, ma i numeri sembrano essere in crescita in molte nazioni economicamente sviluppate, tra cui l’Italia. Il nuovo graphic novel di Sara Mignolli e Alessandro Locati accende i riflettori su questo fenomeno preoccupante, prendendo ad esempio la storia di un adolescente qualsiasi – un ragazzo brillante, amato dalla famiglia e stimato dagli insegnanti, che tuttavia cade nell’oblio della solitudine di fronte a un evento che rende più labile la sua esistenza. Un volume profondo, che invita a riflettere sulla crescita dell’hikikomori e sulle istanze sociali dal quale scaturisce.

        

                            
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“Marinaio, viaggiatore, vagabondo, astuto, curioso, approfittatore, infedele, inquieto: mi hanno definito e giudicato in tante maniere. Sono stato rapito, stregato, amato, ingannato e sconquassato dai venti e dal mare. Ho una moglie che mi aspetta e un figlio che mi cerca. Mi chiamo Ulisse, e questa è la mia storia”. Comincia così l’appassionante fumetto di Hugo Pratt dedicato al celebre eroe omerico. Partorito dalla penna del “padre” della letteratura disegnata nel 1963 (ovvero quattro anni prima della nascita del suo personaggio più celebre, Corto Maltese), il libro ripercorre nelle sue centoventi pagine l’avventuroso tragitto del re di Itaca. Figura iconica della cultura greca e occidentale, e protagonista di un percorso di vita che è da sempre simbolo di libertà e ricerca dell’ignoto, l’Ulisse di Pratt è delineato in contrapposizione al figlio Telemaco. Il libro (edito da Cong Sa) è strutturato proprio mettendo in luce le visioni complementari del padre e del figlio, ognuno a suo modo preoccupato per il proprio destino e per quello della propria patria. Le emozioni dei due uomini prendono forma nei disegni del fumettista, delineando due personaggi meno “eroi” e più “uomini” rispetto a quelli tramandati dalla storia. Pubblicato originariamente sul Corriere dei Piccoli, l’Ulisse di Hugo Pratt è qui riproposto in una veste grafica dinamica, con i colori di Patrizia Zanotti e i testi di Fabrizio Paladini e Marco Steiner.

        

                            
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