Siamo tutti indigeni. Il nuovo libro dell’antropologo Eduardo Viveiros De Castro

Il brasiliano Eduardo Viveiros De Castro apre le porte del suo universo amerindio in una densa e illuminante raccolta di interviste e articoli intitolata “Lo sguardo del giaguaro”

S’intitola Lo sguardo del giaguaro. Introduzione al prospettivismo amerindio il volume di Eduardo Viveiros De Castro pubblicato da Meltemi.  Tradotto da Cecilia Pamplenizza raccoglie un insieme composito di interviste rilasciate dall’autore su varie tematiche tenute insieme dalla questione indigena, dall’obiettivo di soggettivizzare il più possibile la conoscenza di relazioni, di comunità, di mondi vissuti da una infinità di popoli, etnie, culture differenti e uniche. Compito dell’antropologia è quello di ribaltare l’idea dell’altro, dell’altrove come qualcosa da misurare con lo sguardo occidentale e coloniale per entrare in una costellazione relazionale che non tratta le altre culture come oggetti di una teoria dominante ma come possibili soggetti, interlocutori di una teoria più allargata delle relazioni sociali e culturali. 

Gli indigeni e l’animismo

La cultura occidentale tende a negare l’anima, la soggettività del mondo rendendolo un oggetto da studiare e controllare. Viveiros De Castro sottolinea come, nonostante tutto, noi occidentali siamo ancora animisti perché crediamo che gli esseri umani abbiano un’anima. “Non siamo più così animisti come gli indigeni, che credono che anche gli animali, le piante, persino le pietre, abbiano un’anima”. Ecco che prende forma una prospettiva di soggettivazione ovvero la conoscenza si concentra su una molteplicità di soggetti in relazione.  È il Brasile il contesto nel quale si muove lo sguardo dell’autore che precisa: “non mi interessano gli indigeni in quanto parte del Brasile, ma gli indigeni e niente di più; per me, se qualcosa fa parte di qualcosa, è il Brasile che appartiene al contesto delle culture indigene e non il contrario”. Il saggio è anche un viaggio di scoperta, di creazione di nuovi occhi su mondi, su soggetti che hanno liberato, emancipato la questione indigena dal folclore di massa a cui, in larga parte del mondo occidentale, è ancora ridotta. Lo studioso cita Mario Juruna e Ailton Krenak tra i primi leader indigeni capaci di attivare una narrazione e una battaglia politica al di fuori delle dispute localistiche generando un riconoscimento costituzionale sancito nel principio che le comunità indigene sono soggetti collettivi di diritti collettivi. L’individuo singolo, l’indigeno lascia il posto alla comunità creando una dimensione relazionale, collettiva, trans-individuale. “Oggi la popolazione urbana del Paese, che ha sempre avuto vergogna dell’esistenza degli indigeni in Brasile, è in grado di cominciare a trattarsi con un po’ più di rispetto, perché qui tutti sono indigeni”.

Eduardo Viveiros De Castro, Lo sguardo del giaguaro. Introduzione al prospettivismo amerindio, copertina, Meltemi, Sesto San Giovanni, 2023
Eduardo Viveiros De Castro, Lo sguardo del giaguaro. Introduzione al prospettivismo amerindio, copertina, Meltemi, Sesto San Giovanni, 2023

Una nuova prospettiva antropologica

Viveiros De Castro tratteggia, dunque, una nuova prospettiva antropologica, un metodo di relazione e studio capace di superare la separazione tutta occidentale tra natura e cultura creando una nuova cosmogonia, un mondo in cui tutti sono indigeni e ispirandosi alle loro mitologie arriva a ricreare una comunanza primigenia dove “tutti sono animali, solo che alcuni (esseri, specie) sono più animali di altri; noi gli umani siamo ovviamente i meno animali di tutti”. Si apre così anche una nuova ecologia dettata dal fatto che la civiltà occidentale ha preso direzioni non necessarie se non distruttive per la sopravvivenza della specie umana. Occorre cambiare rotta. Riprendendo il pensiero del filosofo francese Gabriel Tarde, l’autore sottolinea come l’ambiente è una società di società, un tutto in cui ogni diversità è complementare, vitale che prende la forma sia di fatto sociale ma soprattutto di realtà ecologica, ambientale. “Ecologia è questo: valutazione del luogo. La diversità socio-ambientale è la condizione di una vita ricca, una vita capace di articolare il maggior numero possibile di differenze”. Occorre cambiare vita, modi di vita e mettere in crisi un sistema quello capitalistico basato sul principio dell’eccedenza, far desiderare ciò che non si ha. Contro l’accelerazione della crescita, Viveiros De Castro propone una più ampia possibilità di scelta di modi di vivere e abitare il pianeta attraverso la libera circolazione delle differenze economiche, culturali, sociali, vitali. Le comunità indigene rappresentano una ricchezza non da convertire al modello occidentale ma una diversità da coltivare con cura per il presente e il futuro.

Marco Petroni



Eduardo Viveiros De Castro, Lo sguardo del giaguaro. Introduzione al prospettivismo amerindio
Meltemi, Sesto San Giovanni 2023
Traduzione Cecilia Pamplenizza
pag. 234, € 18,00
ISBN 9788855197892
https://www.meltemieditore.it/

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Marco Petroni

Marco Petroni

Marco Petroni, teorico e critico del design. Ha collaborato con La Repubblica Bari, ha diretto le riviste Design Plaza, Casamiadecor, ha curato la rubrica Sud su Abitare.it, è stato redattore di FlashArt. Collabora con l'edizione online di Domus. Curatore senior…

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