
Prosegue il viaggio attraverso l’editoria italiana indipendente con l’intervista a Marco Jellinek e Paola Galleranifondatori di Officina Libraria, casa editrice dalle mille sfaccettature che dal 2006 a oggi ha pubblicato oltre 450 titoliche vanno dalla storia dell’arte, alla saggistica, alla fotografia fino a un marchio apposta per la letteratura per i più piccoli.
Come e quando è nata Officina Libraria, che linea editoriale ha, a chi si rivolge.
Officina Libraria, “casa editrice” in latino umanistico, ha vocazione internazionale ed è specializzata in pubblicazioni d’arte e illustrati: è stata fondata nell’ottobre 2006 a Milano (oggi ha sede a Roma), e da allora ha pubblicato oltre 450 titoli, che spaziano dalla saggistica storico artistica alla fotografia, dal design di gioielli alla ceroplastica e alla storia dell’architettura, aprendo di recente alla storia e alla letteratura.
Officina Libraria ha anche un marchio per bambini LO (che si legge helLO, una quarantina di titoli) e uno dedicato a salute e alimentazione (per sportivi e non), Ab Ovo, con quasi dieci titoli, molti ristampati più volte. Dunque, una produzione varia ma che vede al centro la storia dell’arte nelle sue varie declinazioni.

In contesto come quello italiano dove molte persone non leggono libri, come sopravvivono gli editori indipendenti?
Pubblicando libri di qualità e su argomenti che case editrici più grandi trovano troppo di nicchia. Recentemente abbiamo anche ripubblicato dei veri e propri classici nella nostra collana “Storie” – per esempio, Il ritorno di Martin Guerre della grande storica americana Natalie Zemon Davis – che per questa ragione erano stati lasciati uscire dal catalogo di case editrici più grandi. E lavorando moltissimo, con passione, e con l’aiuto di una rete di collaboratori estremamente validi che mettono qualcosa di loro nel nostro progetto e crescono insieme a noi. Dobbiamo loro molto.
Qual è il libro o autore che più vi rappresenta o al quale siete più legati e perché?
Pubblichiamo un po’ in tutti i campi delle arti visive e collaboriamo con moltissime istituzioni, italiane e straniere, e non ha senso focalizzare l’attenzione su un unico autore o libro. Se guardiamo al nostro catalogo in termini puramente numerici, il settore nel quale abbiamo pubblicato più titoli (80) è l’arte del Quattro e Cinquecento, ma non è certo l’unica che ci interessa.
Qualche volume in particolare?
Tra i volumi di maggior soddisfazione, per contenuti e per grafica, possiamo citare il recente catalogo generale delle sculture di villa Borghese, la collana di pseudo facsimili di carnet e album di disegni in coedizione con il Musée du Louvre, arrivata al nono titolo, e per originalità uno dei primi volumi pubblicati, Viaggio a Bandiagara di Ferdinando Fagnola; per il marchio helLO il titolo che più ci rappresenta è sicuramente Lo Yark di Bertrand Santini e i numerosi albi di Quentin Grèban, mentre per Ab Ovo spiccano i ricettari di Morena Benazzi, la blogger di cucina paleo più seguita in Italia.
Vi andrebbe di indicarci un editore indipendente di cui vi piace particolarmente il lavoro?
Marco: Laterza. Paola: Ippocampo.
Qualche anticipazione sui libri in uscita nei prossimi mesi?
Per la storia dell’arte due volumi singolari, che in qualche modo dialogano: la monografia su Gaetano Giulio Zumbo, di Andrea Danino, il maggior conoscitore di ceroplastica in Italia, e Fantasmagorie. Streghe demoni e tentazioni nell’arte fiamminga e olandese del Seicento di Tania De Nile. Poi un libro rivolto più al grande pubblico: I luoghi degli impressionisti di Giorgio Villani e due guide di grande qualità, una dedicata a Le grottesche di Palazzo Vecchio di Alessandro Cecchi e Valentina Zucchi e l’altra sui 100 capolavori della Galleria Sabauda a cura di Annamaria Bava.
Su che temi o discipline vi focalizzate?
Officina Libraria è nota per la cura delle sue pubblicazioni scientifiche, ma teniamo molto anche a pubblicare volumi dedicati agli appassionati di arte mantenendo lo stesso livello qualitativo e impegnandoci molto sull’apparato illustrativo, che in un’era in cui tutti possono scattare foto, deve essere impeccabile (siamo tra i pochi che seguono la stampa in tipografia).Per la collana “Storie” due libri di metodi di due importanti studiosi: Microstoria e storia Globale di Francesca Trivellato e Le derive della storia di Sanjay Subrahmanyam. Per Ab Ovo uscirà invece il primo libro di divulgazione scientifica sull’alimentazione chetogenica di cui tanto si parla e poco si sa davvero: Stai Keto, del dott. Fabrizio Rapuzzi.
Il libro assolutamente da leggere almeno una volta nella vita.
Marco: domanda impossibile! Ma, per la narrativa, oltre a Proust, Le botteghe color cannella di Bruno Schulz, un libro magico; per la saggistica, oltre a Walter Benjamin, Apologia della storia di Marc Bloch. Necessario.
Paola: se proprio devo sceglierne uno solo: Il diario di Eva di Mark Twain
Dario Moalli
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