10 consigli per riscoprire il genio di Italo Calvino a 100 anni dalla nascita 

Film, libri, videogiochi, fumetti: l'intellettuale e narratore tra i più importanti del secolo scorso ha influenzato la cultura italiana a molteplici livelli. Ecco 10 consigli per rispolverare l'amore per un grande del nostro tempo

Io sono ancora di quelli che credono, con Croce, che di un autore contano solo le opere. Perciò dati biografici non ne do, o li do falsi, o comunque cerco sempre di cambiarli da una volta all’altra”. Così diceva, in una lettera a Germana Pescio Bottino, Italo Calvino (Santiago de Las Vegas de La Habana, 15 ottobre 1923 – Siena, 19 settembre 1985): e non possiamo che rispettare la sua volontà. Per i cento anni dalla nascita, allora, ci concentreremo non tanto sul suo passato quanto sul suo presente e futuro, così vivo nella cultura italiana. Film, libri, videogiochi, fumetti e canzoni: non c’è campo che l’intellettuale e narratore italiano non abbia influenzato o direttamente sperimentato. Vediamo allora, in 10 consigli, come riscoprire l’amore per Calvino e la sua eredità.

1 / 10

Un film: ‘Lo scrittore sugli alberi’

2 / 10

Un libro: ‘Una lunga fedeltà a Italo Calvino. Con lettere edite e inedite’

3 / 10

Un videogioco: ‘If On A Winter’s Night, Four Travelers’

4 / 10

Una mostra: ‘C’è un’immagine che mi gira per la testa…’

5 / 10

Una canzone: ‘Oltre il ponte’

6 / 10

Un fumetto: ‘Se una notte d’inverno un narratore’

7 / 10

Una sceneggiatura: ‘Renzo e Luciana’ in ‘Boccaccio ’70’

8 / 10

Un’ispirazione: i Tarocchi

9 / 10

Una cucina, quella indigena messicana

10 / 10

Una serie per il piccolo schermo: ‘Il barone rampante’

Presentato in anteprima a Venezia alle Giornate degli Autori 2023, il documentario Lo scrittore sugli alberi è stato realizzato dal regista Duccio Chiarini a cent’anni dalla sua nascita come ampia e precisa retrospettiva. Questo ritratto inedito dello scrittore italiano rilegge attraverso foto, immagini d’archivio e il commento di un gruppo di esperti il percorso artistico di Calvino, tutto con il filtro di una delle sue opere più note (e la più venduta), cioè Il Barone Rampante, il secondo romanzo della trilogia de I nostri antenati pubblicato nel 1957. Un film “classico”, quindi, che si serve di un punto di vista personale per mostrare la voglia e il piacere che Calvino aveva per il disegno e per il cinema, oltre che per la parola scritta.

Danno una visione inedita, e illuminante, dell’intellettuale-Calvino le missive edite e non contenute nel volume di Giovanni Falaschi Una lunga fedeltà a Italo Calvino. Con lettere edite e inedite, pubblicato nel 2019 per Aguaplano. Le 17 lettere, dal 1971 al 1983, ripercorrono le tappe precedenti alla pubblicazione di un volume (sempre di Falaschi) uscito per i tipi di Einaudi negli anni Settanta, facendo emergere con forza il “lavoro appassionato di editor, mai documentato fino a ora per nessun autore con questa abbondanza di testi” di Italo Calvino. Oltre all’editing scrupoloso compaiono giudizi su autori, sul proprio lavoro (in particolare sulle Città invisibili), sulla propria generazione e sul suo passato resistenziale. Una vera chicca.

Una lunga fedeltà a Italo Calvino, Giovanni Falaschi
Una lunga fedeltà a Italo Calvino, Giovanni Falaschi

Come si può già intuire dal titolo, il videogioco (gratuito) If On A Winter’s Night, Four Travelers pubblicato a settembre 2021 da Dead Idle Games, con autori Laura Hunt and Thomas Möhring, omaggia il libro di Calvino del 1979 Se una notte d’inverno un viaggiatore. Di genere Adventure in stile retro e grafica pixelata, il videogame rimanda ai punta e clicca anni Ottanta e anche se non tenta un adattamento fedele dell’opera sfrutta la struttura del racconto originale per proporre una storia interattiva complessa ma piacevole.

If On A Winter's Night, Four Travelers
If On A Winter’s Night, Four Travelers

Da ottobre 2023 a luglio 2024 si terrà alle Scuderie del Quirinale di Roma un ricco progetto espositivo dedicato al rapporto tra Italo Calvino e le arti visive, con numerosi prestiti da istituzioni nazionali e internazionali, sia pubbliche sia private. Curata da Mario Barenghi, la mostra C’è un’immagine che mi gira per la testa… (che nasconde una citazione calviniana già nel titolo) accoglierà 200 tra dipinti, sculture, bozzetti, illustrazioni, arazzi, fotografie e prime edizioni di libri, tutti riconducibili per ragioni diverse alla ricerca del letterato, che considerò l’arte una fonte inesauribile di ispirazione.

Pedro Cano, Fedora, da Le città invisibili, acquerello su carta, Blanca, Fundación Pedro Cano : Foto di José Luis Montero
Pedro Cano, Fedora, da Le città invisibili, acquerello su carta, Blanca, Fundación Pedro Cano : Foto di José Luis Montero

Non sono in molti a sapere che Calvino scrisse diversi testi per musica, che era una sua passione, tra cui spicca la canzone partigiana del ’58 Oltre il ponte. Musicato da Sergio Liberovici nel 1959, il testo tratta appunto della Resistenza italiana e vede un ex partigiano narrare alla figlia i propri ricordi bellici, con una punta di rammarico per il disinteresse dei giovani nei confronti della storia. La canzone è stata poi ripresa nel 2005 dai Modena City Ramblers insieme a Moni Ovadia all’interno dell’album Appunti partigiani, con una base di musica tradizionale irlandese dei The Blacksmith.

È di Gianluigi Pucciarelli e Redhouse Lab il libro a fumetti del 2016 intitolato Se una notte d’inverno un narratore. Esattamente come nel romanzo calviniano del ’79, il vero protagonista dell’opera è il lettore, che nel tentativo di decifrare la biografia dell’autore-Calvino incontra accidentalmente altri suoi libri, cercando invano di continuarne la lettura che viene ostacolata da eventi apparentemente casuali. Il volume si presenta quindi come un viaggio disegnato attraverso opere più belle di Italo Calvino, da Il sentiero dei nidi di ragno a Ti con Zero, passando per Le città invisibili e Il castello dei destini incrociati.

Se una notte d'inverno un narratore, Gianluigi Pucciarelli e Redhouse Lab
Se una notte d’inverno un narratore, Gianluigi Pucciarelli e Redhouse Lab

Negli anni Sessanta Calvino si dedicò spesso e volentieti alle sceneggiature, tra cui spicca l’episodio Renzo e Luciana diretto da Mario Monicelli all’interno di Boccaccio ’70, film del 1962 in quattro episodi co-diretti con Vittorio De Sica, Federico Fellini e Luchino Visconti. La collezione di irriverenti episodi, largamente ispirata al Decamerone di Giovanni Boccaccio e ad altri capolavori della letteratura italiana, si incentra sulla sessualità e i costumi dell’Italia del boom economico. L’episodio in questione, girato a Milano, è una parodia moderna dei Promessi Sposi, in cui una coppia di giovani operai non riesce a ottenere un momento di intimità perché viene separata dai turni di lavoro incompatibili.

Still da Renzo e Luciana
Still da Renzo e Luciana

Leggendo Il castello dei destini incrociati, breve romanzo combinatorio pubblicato nel 1969, avrete notato che il testo narrativo è accompagnato spesso da riproduzioni di carte dei Tarocchi, in vari intrecci da cui lo scrittore fa scaturire sempre nuovi racconti. Inizialmente ispirato al mazzo marsigliese, l’opera finale si sposta invece sul mazzo visconteo, anche a seguito dell’incarico ricevuto dall’editore Franco Maria Ricci di comporre un racconto che corredasse il libro Tarocchi. Il mazzo visconteo di Bergamo e New York. Approfittando dello spunto, si può recuperare la storia dei mazzi Visconti-Sforza, che risalendo al XV secolo hanno dato probabilmente origine a quelli classici e alla variante marsigliese da cui deriva la maggior parte dei Tarocchi moderni. Dei mazzi ancora esistenti, che hanno un grande valore estetico, sociale e intrinseco (perché spesso realizzati con materiali preziosi), alcuni sono completamente o parzialmente conservati in Italia: è il caso del mazzo Brera-Brambilla, conservato appunto alla Pinacoteca di Brera; e del mazzo Pierpont-Morgan, parzialmente conservato all’Accademia Carrara di Bergamo.

La regina di spade del mazzo Pierpont-Morgan © Bonifacio Bembo
La regina di spade del mazzo Pierpont-Morgan © Bonifacio Bembo

Nell’ultimo periodo della propria vita, Calvino aveva iniziato a scrivere dei racconti che sarebbero dovuti appartenere a una collezione sui cinque sensi, facendoli uscire separatamente su diverse riviste. Dopo la sua morte questi racconti – di cui ne realizzò 3 su 5, rispettivamente su olfatto, gusto e udito – sono stati racchiusi in un volume inizialmente chiamato Sapore, sapere e poi pubblicato nel 1986 col titolo Sotto il sole giaguaro. Il racconto che dà il nome alla raccolta – comparso per la prima volta sulla rivista FMR il 1º giugno 1982 – è quello dedicato al gusto, che vede una coppia italiana in crisi intraprendere un viaggio in Messico. Nella riscoperta del proprio amore, i due hanno anche la possibilità di esplorare la gastronomia e la cultura indigena mesoamericana, con cui Calvino aveva un legame particolare anche dovuto alla nascita su suolo cubano.

Italo Calvino, Sotto il sole giaguaro
Italo Calvino, Sotto il sole giaguaro

Annunciata l’anno scorso al BFI London Film Festival, la serie tratta da Il barone rampante sarà il primo adattamento del celebre volume per il piccolo schermo. Il progetto è del produttore Lorenzo Mieli (The Young Pope, L’amica geniale), che ha ottenuto i diritti sul romanzo dopo tre anni di contrattazioni. “Il Barone Rampante è un vero classico e il compito di adattarlo in una serie limitata è molto impegnativo e serio per me a livello creativo. Voglio trovare un regista che ami e capisca davvero Calvino e questo libro e possa fare un lavoro creativo incredibile tanto quanto Calvino ha fatto scrivendolo“, aveva detto Mieli a ottobre 2022. Con un’unica pecca: vista l’assenza di aggiornamenti, potrebbe esserci un po’ da aspettare per vederla in tv.

Il barone rampante illustrato da Roger Olmos
Il barone rampante illustrato da Roger Olmos
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Un film: ‘Lo scrittore sugli alberi’

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Un libro: ‘Una lunga fedeltà a Italo Calvino. Con lettere edite e inedite’

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Un videogioco: ‘If On A Winter’s Night, Four Travelers’

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Una mostra: ‘C’è un’immagine che mi gira per la testa…’

5 / 10

Una canzone: ‘Oltre il ponte’

6 / 10

Un fumetto: ‘Se una notte d’inverno un narratore’

7 / 10

Una sceneggiatura: ‘Renzo e Luciana’ in ‘Boccaccio ’70’

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Un’ispirazione: i Tarocchi

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Una cucina, quella indigena messicana

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Una serie per il piccolo schermo: ‘Il barone rampante’

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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