Airone, Antiquariato, Bell’Europa, For Man e In Viaggio: queste le cinque testate storiche di cui il gruppo editoriale Cairo Editore ha annunciato la chiusura da marzo. Nella lista ci sono anche alcune riviste culturali di lungo corso anche se – come nel caso di Airone – da tempo solo il pallido ricordo degli anni d’oro. Per fortuna al momento resta in vita la storica rivista Arte, che appartiene allo stesso gruppo di testate. Una decisione drastica, la prima di questa portata da parte del gruppo fondato da Urbano Cairo – che come Cairo Communication oggi comprende 16 testate, ma anche i canali televisivi La7 e La7d e la squadra calcistica del Torino – per risanare i conti, trend che aveva portato anche anche ai prepensionamenti in Rcs-Corriere della Sera. Una mossa che conferma la più ampia crisi editoriale italiana già emersa lo scorso anno con le dichiarazioni di John Elkann sulla volontà di vendere Repubblica e le altre testate del gruppo Gedi.
Il Gruppo Cairo chiude cinque testate storiche
Il perché della decisione di tagliare le testate (in gran parte mutuate dall’Editoriale Giorgio Mondadori), comunicata alle rappresentanze sindacali il 16 gennaio, è appunto quello della “crisi del settore editoriale”. A comunicarlo è una lettera il Comitato di redazione, che si è detto sconcertato dall’annuncio e dal breve preavviso. E così chiudono le cinque testate (che in alcuni casi hanno anche superato il traguardo dei 500 numeri) senza rilanci o tentativi di migrazioni on line. Una sorpresa, ma fino a un certo punto: la Cairo Communication aveva sì riportato per i primi nove mesi del 2023 dei ricavi consolidati lordi di 828,8 milioni di euro, ma AgCom aveva dichiarato come, per lo stesso periodo, i principali quotidiani nazionali generalisti (di cui il primo è proprio Il Corriere della Sera) avessero registrato una flessione nella vendita di copie cartacee dell’11,8% rispetto al 2022 (e addirittura il 38,8% se si prendeva a paragone il 2019).
La preoccupazione dei sindacati per la chiusura delle testate del Gruppo Cairo
“Contestualmente, per la prima volta nella storia della Cairo Editore Spa, viene richiesto un piano di ristrutturazione in presenza di crisi, con cassa integrazione finalizzata a piani di prepensionamento”, continua la lettera del CdR. “L’azienda ci ha espresso la sua volontà di ricollocare tutti gli esuberi, decisione che accogliamo, ovviamente, con favore […] Esprimiamo, comunque, una forte preoccupazione per il futuro della Cairo Editore, augurandoci che l’azienda metta in campo tutte le risorse possibili per rilanciare le testate rimanenti e assicurare loro un solido avvenire”.
Giulia Giaume
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