Ti Odio Milano Ti Amo. Cresce il dibattito su una città che non lascia indifferenti
È lo slogan della nuova copertina digitale di nss magazine. Per l’occasione, un evento di lancio e una festa raccontano l’odio e l’amore nei confronti di una città che crea e delude aspettative. Ma che è in grado ancora di parlare di se stessa
Milano non è più la stessa? Milano non è più la terra promessa che era una volta? Però quanto meno Milano riesce ancora, e tanto, a problematizzare se stessa. E nss magazine ha deciso per la diciassettesima copertina digitale di proporre un’istantanea di questa disillusione, raccontata dalle voci di chi la abita. Dal costo della vita sempre più caro alle questioni sulla sicurezza, sia stradale sia privata, la città è al centro di un dibattito che ne esamina luci e ombre, sempre più frequentemente e aspramente: nasce proprio da qui l’idea di Ti Odio Milano Ti Amo, lo slogan della copertina che allo stesso tempo è un omaggio e una condanna. Per l’occasione, dal 16 al 25 febbraio (dalle 10 alle 19) verrà allestita Edicola Magenta (in Corso Magenta 24) – un chiosco dismesso recuperato dall’Associazione culturale non profit Zona Blu, che lo ha reso spazio espositivo, snodo culturale e crocevia editoriale – attorno cui si raccoglierà lo scambio di opinioni sull’argomento, con un evento di lancio venerdì 16 dalle ore 18, tra musica e birra gratuita. Qui si potrà acquistare il merchandising dedicato al progetto, tra cui maglie, magliette, felpe e shopper in tre colori (bianco, grigio e giallo). L’inaugurazione proseguirà all’Apollo, tra i club protagonisti della scena milanese, in via Giosuè Borsi.
Nss magazine e i racconti per la nuova copertina Ti Odio Milano Ti Amo
Tra le voci raccolte per il progetto Ti Odio Milano Ti Amo, quelle di chi è dietro a profili Instagram più emblematici del racconto della città come Le più affascinanti di Milano e Sciuraglam, che hanno glorificato l’estetica della signora borghese di Milano, o ancora Milanesi a Milano che definiscono la città come “lo specchio della società occidentale contemporanea” e milanosulset che racconta come “bisogna vivere nella città e nei suoi quartieri per anni per farsi un’idea”, a cui si aggiunge l’amore di La ghey che ricorda come “in questa città ci si ferma perché si può crescere”. Tra queste, c’è anche chi ha fatto pace con l’idea di vivere tra gratitudine e insofferenza, come Carlotta Sanzogni di Book Club Zero Sbatti, che è contenta di “soffermarsi in un limbo di serenità e pressioni sociali”, mentre il duo di Milano tra le righe si lamenta delle tendenze che si stanno omologando sempre di più: “Milano non ti fa sentire più speciale, è diventata una sorta di paese”. Ti Odio Milano Ti Amo è un’occasione per riflettere sulle direzioni che la città sta prendendo in relazione a qualità e costo della vita, in un momento in cui si prepara ad accogliere nel 2026 insieme sia Olimpiadi invernali sia elezioni comunali, che inevitabilmente porteranno a ulteriori e immediati cambiamenti. Vale ancora la pena vivere Milano? Chi lo sa, ma nel frattempo siamo ancora tutti qui.
Caterina Angelucci
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