Per questo appuntamento alla scoperta delle più interessanti case editrici in Italia abbiamo parlato con Giuseppe Molinari, che ci ha raccontato la storia di DeriveApprodi, casa editrice con un catalogo ricco di testi che raccontano la complicata e avvincente storia degli Anni Sessanta e Settanta ma anche con numerose pubblicazioni che affrontano l’evoluzione dei conflitti, delle inquietudini delle teorie politiche e filosofiche del presente.
Raccontateci DeriveApprodi: come e quando è nata, che linea editoriale ha, a chi si rivolge.
DeriveApprodi ha una lunga storia. Nasce dapprima come rivista nel 1992 affermandosi in breve tempo come punto di riferimento nella ricerca teorico-politica. Non a caso, importantissimi e raffinatissimi intellettuali come Toni Negri, Giorgio Agamben, Nanni Balestrini partecipano alla redazione o scrivono per la rivista. Il salto a casa editrice (la rivista continuerà a pubblicare fino al 2005) avviene nel 1998. Sin dalla sua fondazione, DeriveApprodi ha avuto una linea editoriale improntata a “scavare” nella profondità, scandagliando le inquietudini del presente, sempre in un rapporto virtuoso col passato. Non a caso, il catalogo è ricco di libri che trattano la storia degli Anni Sessanta e Settanta ma, allo stesso tempo, di testi che interrogano le evoluzioni negli anni e odierne delle forme di vita, della conflittualità, della teoria politica e filosofica. Ancora oggi, questa impostazione guida i progetti della casa editrice: articolando il passato e la memoria per interrogare il presente con respiro storico e larghezza di vedute. Tale impostazione è visibile nelle collane oggi attive e negli altri progetti in cui siamo attivi e di cui parleremo più approfonditamente nelle prossime risposte.
In contesto come quello italiano dove molte persone non leggono libri, come sopravvivono gli editori indipendenti?
Poni sicuramente una questione dirimente. È vero il dato che il numero dei lettori è in calo ma crediamo che una delle cause sia da ricercare proprio nel funzionamento barocco del mercato editoriale, una complessa macchina mangia-libri basata su un circolo vizioso: la sovrapproduzione di libri per restare nel mercato porta ad una riduzione del tempo di circolazione e, soprattutto, della qualità degli stessi libri; tale processo non stimola la creazione di nuovi lettori; la mancanza di lettori porta alla sovrapproduzione di libri per rimanere a galla e così via… Noi proviamo a tagliare questo nodo dal principio: seppur all’interno del mercato editoriale, quindi alle prese con le contraddizioni che vivono tutte le case editrici, pensiamo che la galassia DeriveApprodi (che comprende, oltre la casa editrice, la rivista Machina, l’associazione Doc(k)s con il progetto di Università Parallela, la microlibreria Punto Input di Bologna e quella appena nata di Basilea in Svizzera) sia prima di tutto un progetto teorico-culturale con l’ambizioso obiettivo di coltivare «intelligenza esigente» e costruire forme di cultura politica contro la cultura massificata e impoverente. Per questo proviamo sempre a proporre testi di qualità, capaci di fare interrogare i lettori consolidati e stuzzicare la curiosità di potenziali nuovi lettori.
Qual è il libro o autore che più vi rappresenta o al quale siete più legati e perché?
Non è facile rispondere a questa domanda… Siamo molto affezionati ai nostri autori e alle nostre autrici: possiamo dire che una delle forze di DeriveApprodi sta proprio nella rete che ha saputo costruire negli anni. Citiamo tre nomi che sono stati e continuano ad essere per noi importantissimi: Nanni Balestrini, Rosi Braidotti e Mario Tronti. Il primo è stato un nostro punto di riferimento sin dalla sua nascita: la sua esperienza, la sua sensibilità, la sua intelligenza hanno guidato le scelte di DeriveApprodi negli anni. Non a caso, una delle nostre collane è dedicata alle sue opere. Con la seconda, filosofa e importante voce del dibattito femminista internazionale, abbiamo condiviso un percorso che ha portato alla pubblicazione dei tre volumi sul Postumano. Infine, Mario Tronti. Un lucidissimo pensatore “in questo tempo ma non di questo tempo”, come lui stesso si definiva, da cui abbiamo imparato tantissimo e con cui siamo rimasti in stretto contatto per tantissimi anni. Pochi giorni prima di morire lo abbiamo sentito per l’ultimo grande progetto a cui stava lavorando: Per un atlante della memoria operaia, recentemente uscito per i nostri tipi. Nel 2024 pubblicheremo alcune delle sue fondamentali opere.
Vi andrebbe di indicarci un editore indipendente di cui vi piace particolarmente il lavoro?
Sicuramente Ombre Corte, con cui condividiamo temi e proposte. Più in generale, nel panorama editoriale in fermento, siamo attenti a tutti quei progetti, a tutte quelle case editrici che si pongono la sfida di costruire delle reti cooperative plurali e molteplici, in grado di cogliere i bisogni diffusi di conoscenza, di socialità, di partecipazione, di formazione. Per questo sosteniamo il progetto di Doc(k)s, un’associazione aperta all’iscrizione di soggetti singoli e collettivi che si pone proprio questi obiettivi, questa sfida.
Qualche indicazione sui libri usciti dall’inizio dell’anno e quelli in uscita nei prossimi mesi?
Recentemente abbiamo detto che il 2024 non sarà un anno come tutti gli altri! Sono infatti in cantiere vari progetti. Partiamo dal nuovo marchio editoriale MachinaLibro, legato alla nostra rivista che ha da poco compiuto i tre anni di attività. Perché MachinaLibro? L’idea è quella di mettere in rapporto la storia del pensiero critico con i temi decisivi dell’attualità, nella costruzione di inedite prospettive di analisi e di una radicale sperimentazione di contenuti, stili e linguaggi. I primi tre titoli pubblicati concretizzano bene questa idea: Odio i lunedì. Con Vasco Rossi negli anni Ottanta di Diego Giachetti, con un contributo originale dello stesso Vasco Rossi, il libro analizza il rapporto tra vita e opere dell’artista, guardando attraverso le sue esperienze per raccontare quello strano e affascinante decennio; L’uomo non è buono. Per la critica del progresso a cura di Veronica Marchio e con testi inediti di Mario Tronti, Franco Piperno e altri autori, in cui i contributi si interrogano sulle concezioni politiche sull’uomo che si sono imposte con la modernità; Lo scisma da un mondo che muore. Jacques Camatte e la rivoluzione di Michele Garau, che interroga il pensiero dell’importante filosofo francese.
Finito qui?
Le novità non sono finite: tre nuove collane hanno preso vita nei primi mesi dell’anno. Sconfini, curata da Giorgio Mascitelli, collana di letteratura sperimentale; Materialismi, curata da Filippo Del Lucchese che arricchisce il novero delle collane universitarie di DeriveApprodi; infine, hic sunt leones, curata da Anna Curcio e Miguel Mellino, collana che offrirà classici, saggi e biografie ancora inediti in Italia per indagare la lunga genealogia e la cogente attualità del razzismo nel mondo contemporaneo. È già uscito il primo titolo della collana: l’ancora inedita in Italia Autobiografia di una leggenda. I pugni olimpici che hanno cambiato il mondo di John Carlos, che col suo gesto iconico durante le Olimpiadi di Città del Messico del ’68 ha cambiato la storia dello sport. Nelle prossime settimane sarà invece disponibile L’Italia è un paese razzista di Anna Curcio: organizzato in tre blocchi tematici, il libro presenta riflessioni sulla “nascita” del concetto di razza e sulla sua relazione con la questione di genere, discute le particolarità del razzismo in Italia, mostra come la razza organizzi il mercato del lavoro contemporaneo. Tra i libri già pubblicati citiamo, infine, la pubblicazione di Scritti su Gramsci o la riedizione di La politica al tramonto di Mario Tronti, usciti a marzo. Per quanto riguarda le novità dei prossimi mesi, ne citiamo alcuni: In viaggio immobile di Toni Negri che raccoglie gli scritti del filosofo italiano inizialmente per la “Folha de S. Paolo” che sarà disponibile da aprile; la traduzione di Souers. Pour une psychanalyse féministe di Silvia Lippi e Patrice Maniglier, libro che ha avuto vasta diffusione in Francia, e di Winston Churchill: His Times, His Crimes di Tariq Ali, molto discusso in Gran Bretagna; Che cos’è la critica? raccolta di inediti di Michel Foucault.
Ultima domanda: il libro assolutamente da leggere almeno una volta nella vita
“Dobbiamo avvertire. Con tutto questo siamo ancora al ‘prologo nel cielo’. Non si tratta di presentare una ricerca conclusa. Lasciamo i piccoli sistemi ai grandi improvvisatori. Lasciamo le minute analisi cieche ai pedanti. Ci interessa tutto quanto ha in sé la forza di crescere e svilupparsi. Ci interessa far sapere che questa forza è posseduta oggi quasi esclusivamente dal pensiero operaio”. Inizia così, Operai e capitale di Mario Tronti, testo fondamentale dell’operaismo italiano, filone del pensiero politico che ha condizionato il dibattito politico e istituzionale italiano e internazionale. Senza Operai e Capitale, senza Mario Tronti, non esisterebbe DeriveApprodi.
Dario Moalli
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