HAPAX Magazine è un progetto editoriale fotografico semestrale nato a Londra nel 2021 grazie alla passione e all’impegno dei co-editori Christiane Monarchi e Gordon MacDonald. L’intento dei fondatori? “Resettare l’idea classica di una rivista di arti visive: consentendo non solo la generazione di nuove immagini, ma supportando anche gli artisti che le avrebbero realizzate per essere apprezzate da un pubblico internazionale”. Il magazine prende il nome dal termine letterario hapax legomenon, il quale indica una parola che, nel lavoro di un singolo autore o di un’opera letteraria, compare una sola volta. Lo scopo del progetto editoriale è quindi quello di commissionare ad artisti e curatori internazionali nuove immagini che si discostino completamente dalla loro precedente e consolidata pratica creativa. Il risultato: “un prodotto editoriale esclusivo dal contenuto inedito che viene svelato solo nelle pagine stampate”, come viene specificato di nuovo nella pagina web della rivista. HAPAX infatti non viene divulgata digitalmente, ma solo tramite il medium cartaceo. Ogni numero prevede la collaborazione di artisti e curatori, i quali vengono precedentemente selezionati per dare vita ad un’originale opera fotografica. Ogni contributor, inoltre, viene retribuito con un compenso in denaro di 500 pound.
Il format di HAPAX
Ogni pagina di questo magazine è un’opera d’arte a sé, in cui le immagini si mescolano armoniosamente con una componente testuale, che svela il processo racchiuso in ogni progetto fotografico. HAPAX è un invito a immergersi nell’universo creativo di talentuosi artisti, i quali, attraverso le loro lenti, svelano storie e momenti personali. La cura per i dettagli è evidente nella struttura stessa della rivista, pensata proprio per facilitare la fruizione e la lettura delle immagini, regalando allo spettatore un’esperienza davvero immersiva. Inoltre, per offrire un contesto più ampio e per apprezzare appieno il lavoro presentato nelle pagine di carta stampata, ogni numero contiene un saggio di apertura dedicato ai lettori e una breve presentazione degli artisti e dei curatori coinvolti nella realizzazione del numero.
HAPAX, un connubio tra tangibilità e unicità
Nonostante la diffusione e l’accessibilità al digitale i dati parlano chiaro: la carta non è morta, anzi, sta registrando un andamento costante dimostrandoci che le persone prediligono molto più i prodotti editoriali cartacei piuttosto che digitali. HAPAX ne è un esempio ed è la prova che c’è ancora spazio per la carta stampata nel mondo editoriale. È proprio la sensazione di sfogliare un magazine, la possibilità di toccare e sentire i fogli, di custodire qualcosa di tangibile tra le proprie mani che ha un valore ancora vivo nella nostra società. Inoltre, puntare all’unicità del contenuto ha reso HAPAX un prodotto molto apprezzato nel panorama delle arti visive: la scelta di inserire al suo interno opere fotografiche create ad hoc ha permesso ai lettori di costruire la propria collezione, un tesoro prezioso che solo loro possono vantare. Si potrebbe dire che il magazine diventa un oggetto da collezione, un pezzo unico che fa la differenza in un’epoca in cui tutto sembra essere facilmente condivisibile e riproducibile. Non sappiamo di preciso cosa riserverà il futuro per la rivista e il suo cartaceo, ma per ora sembra che il connubio tra unicità e tangibilità sia stato vincente. In un mondo saturo di informazioni e immagini, HAPAX ci offre qualcosa di speciale, un viaggio nella bellezza della fotografia che può essere custodito e apprezzato nel tempo.
I protagonisti del quinto e del sesto numero di HAPAX
HAPAX ha recentemente pubblicato il quinto numero della rivista, con inediti progetti fotografici di sette nuovi artisti. Tra questi sono presenti Tshepiso Moropa, Jenny Lewis, Mohsen Yazdipour, Regine Petersen, Máté Bartha, Issam Larkart e Amak Mahmoodian. La rivista continua a seguire il suo approccio distintivo di collaborare con nuovi talenti per creare progetti fotografici unici e coinvolgenti per i lettori. Nei primi cinque numeri il magazine ha ormai collaborato con 33 tra artisti e curatori commissionandogli opere fotografiche scattate tra le più diverse parti del mondo solo per essere fruite su queste pagine.
Il team di HAPAX ha inoltre da poco svelato i nomi dei sei artisti e della curatrice che saranno presenti nel prossimo sesto numero, in uscita a novembre 2024. Abiba Coulibaly, Colectivo Estética Unisex, Yuji Hamada, Tommy Keith, Sam Laughlin, Ali Mobasser e Michaela Nagyidaiová: sono queste le nuove personalità selezionate per contribuire con le loro opere fotografiche al futuro successo della rivista, la quale sembra essere in continua crescita grazie alla bellezza e alle emozioni che solo la fotografia è in grado di trasmettere.
Giorgia Modolo
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati