A Milano arriva il primo numero cartaceo di Pellicola. Nuova rivista fotografica internazionale
È dal 2016 che la piattaforma dedicata a cultura visiva e fotografia analogica, porta avanti la sua ricerca esplorando i diversi generi e approfondendo gli esiti più contemporanei dell’immagine. Ecco finalmente il primo numero stampato
Inaugura in risposta alla necessità di allontanarsi dai ritmi frenetici degli ambienti digitali la prima uscita cartacea di Pellicola – presentata mercoledì 15 maggio 2024 da Twenty14 presso Pananti Atelier in via Aurelio Saffi 9 – che con oltre 188 pagine sia in italiano sia in inglese, tra serie fotografiche, articoli e interviste, invita a riflettere sul valore del tempo. “Pellicola è la contemplazione dello sguardo prima di premere il pulsante di scatto. È l’attesa che ci separa dalle fotografie nel loro viaggio fisico che è il processo di sviluppo. In questa sospensione ci prendiamo tutto il tempo, per interrogare il visivo in un momento in cui si fa protagonista della nostra esperienza di ogni giorno. Per rallentare, e fermare con noi le immagini, instaurare un dialogo con esse”, si legge nel manifesto della rivista.
Il primo numero cartaceo di Pellicola. Le sezioni
Con l’obiettivo di valorizzare la fruizione lenta delle immagini che spesso la sovrapproduzione svaluta o annulla, Pellicola (fondata da Simone Corrò nel 2016 inizialmente come sito web) concepisce il suo primo numero cartaceo come un viaggio visivo e sensoriale alla scoperta della fotografia contemporanea. Tra artisti italiani e internazionali, affermati ed emergenti, il progetto presenta diversi punti di vista, dalla sezione Projects a In dialogue e Perspectives.
Il primo numero cartaceo di Pellicola. I protagonisti
Nella sezione principale Projectsgli artisti Mateo Ruiz González, Alessandra Dragoni, Hayahisa Tomiyasu, Marina Caneve e Julie van der Vaart sono stati invitati a riflettere sui diversi aspetti del tema proposto, in un tempo sospeso tra passato, presente e futuro in cui i progetti fotografici sono accompagnati da testi e interviste; In dialogue, invece, relaziona due artisti in un confronto visivo e verbale con l’obiettivo di offrire uno spazio libero e aperto di scambio. In questo primo numero è presentato l’incontro tra Andrea Botto (Rapallo, 1973) e Bartolomeo Rossi (Udine, 1993) che viene ulteriormente approfondito in un talk – sempre mercoledì 15 maggio dalle ore 18 – e una mostra (in collaborazione con la galleria Cartacea di Bergamo, visitabile fino al 25 maggio) che ripropone gli scatti dei due artisti insieme a quelli selezionati di Mateo Ruiz González, Alessandra Dragoni, Hayahisa Tomiyasu, Marina Caneve e Julie van der Vaart. Conclude il volume Perspectivescon Guido Guidi, Holly Roussell e Davide Daninos che raccoglie contributi e riflessioni di figure più istituzionali tra fotografi, critici, curatori, galleristi ed editori.
Caterina Angelucci
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati