Nata dopo che un gruppo di amici riuscì a conquistare il Passo dello Stelvio, Ediciclo narra la natura e si rivolge a chi la ama, la attraversa e la vuole conoscere. Abbiamo fatto due chiacchere con l’editor Lorenza Stroppa che ci ha raccontato i quasi quarant’anni di questa casa editrice davvero unica.
Intervista a Lorenza Stroppa di Ediciclo
Raccontaci Ediciclo: come e quando è nata, che linea editoriale ha, a chi si rivolge.
Ediciclo nasce quasi quarant’anni fa dopo che un gruppo di amici ha conquistato il passo dello Stelvio percorrendo i suoi temibili 48 tornanti. I ciclisti che compirono quell’impresa si dissero che non c’era ancora un libro che rievocasse quelle sensazioni e aiutasse altre persone a pedalare in salita con metodo e costanza. Così nacque Ediciclo, in sella, e difatti i suoi primi libri furono delle guide per amanti delle salite in bicicletta.
Da allora la casa editrice ne ha pedalata, di strada. Si è aperta al camminare e ad altre forme di viaggio lento e responsabile. Oggi in catalogo accoglie guide turistiche, narrativa di viaggio, reportage, manualistica, saggistica divulgativa, biografie atipiche: di ecologisti, grandi viaggiatori, personalità che hanno lasciato un segno positivo sulla Terra. Il nostro target è molto sfaccettato, si va dai cicloturisti ai camminatori, dai salitomani alle famiglie, dai pellegrini agli escursionisti o ai cercatori di fiori, di erbe, di paesaggi, di incontri e benessere. Alcuni nostri libri suggeriscono nuove abitudini, stili di vita, sulla scia di un cambiamento necessario che faccia bene a tutti, a noi, al pianeta e a chi ci vive (piante e animali), all’aria che respiriamo.
In contesto come quello italiano dove molte persone non leggono libri, come sopravvivono gli editori indipendenti?
Puntando sulla qualità e sull’originalità. Noi ad esempio abbiamo una nostra nicchia di lettori, conquistata a fatica nel tempo, che conosce bene le nostre pubblicazioni, apprezza determinate collane e si fida dei consigli dei nostri autori. L’editore indipendente ha un approccio ancora artigianale al libro, c’è una passione che si mescola con l’esperienza del fare e che esula da automatismi e spersonalizzazione. E poi gli editori indipendenti sono quelli che rischiano di più, che provano a stupire con titoli fuori dagli schemi, di difficile collocazione, ibridi di generi, con confezioni particolari, con un target originale. Si provano nuove vie: il cammino ci ha insegnato che a volte perdersi porta doni inaspettati.
Qual è il libro o autore che più vi rappresenta o al quale siete più legati e perché?
È difficile dare una risposta a questa domanda senza inimicarsi gli autori. Forse è più semplice parlare di alcuni autori (e di alcuni libri) che hanno segnato dei cambiamenti all’interno della casa editrice: Emilio Rigatti con La strada per Istanbul, nel lontano 2002, ha aperto la via alla letteratura di viaggio; Luca Gianotti con L’arte del camminare ha aperto la via ai libri sulla viandanza; Alessandra Beltrame con Io cammino da sola ha segnato la storia con un reportage intimo tutto al femminile; Yvon Chouinard con Let my people go surfing ci ha fatto conoscere ai grandi manager; Julien Leblay con Il tao della bicicletta è stato il primo libro della fortunata collana Piccola filosofia di viaggio; Margherita Hack con La mia vita in bicicletta ha dato il via alla collana Ossigeno e all’idea di veicolare buone pratiche di vita attraverso la biografia di grandi personaggi… La lista sarebbe molto più lunga, ma non è possibile raccontare tutti gli autori e i libri importanti per la nostra casa editrice.
Consigli e anticipazioni di Ediciclo
Un editore indipendente di cui ti piace particolarmente il lavoro?
C’è un piccolo gruppo di editori indipendenti che stimiamo e con cui ci confrontiamo spesso – ci si dà una mano ma anche si beve e si scherza in compagnia, specie alle fiere. Alcuni ci sono vicini per prossimità – Bottega Errante (Udine), Kellermann (Vittorio Veneto, Treviso) – altri no – Corraini, Miraggi…
Qualche anticipazione sui libri in uscita nei prossimi mesi?
A proposito di libri fuori dagli schemi, usciremo con un nuovo titolo per la collana Biblioteca del viandante diretta da Luigi Nacci per la firma di Francesca Camilla D’Amico, collezionista di storie, di passi, di luoghi; per la collana Ossigeno daremo alle stampe Il sale di Penelope, un reportage sulle pescatrici d’Italia per la firma di Ilaria Potenza e Carlotta Santolini che nasce da un podcast vincitore del concorso per il giornalismo narrativo al Festivaletteratura di Mantova. Infine a ottobre uscirà il racconto di un viaggio impossibile a cura di Alberto Vaona: quello di Louise Sutherland, infermiera neozelandese che negli anni Settanta, a 52 anni, ha sfidato ogni regola attraversando la foresta amazzonica in bicicletta.
Ultima domanda: il libro assolutamente da leggere almeno una volta nella vita.
Sceglierne uno solo dal nostro catalogo è complicato. Pesco dai libri pubblicati negli ultimi mesi e ti dico Tiziano Terzani mi disse, di Jacopo Storni. Perché è un libro scritto con grande rispetto e impegno che svela l’inquietudine di Terzani dietro alla facciata di grande viaggiatore e reporter. Mostra un uomo semplice, combattuto e appassionato, in cui tanti possono riconoscersi e sui passi del quale è possibile trovare le proprie risposte.
Dario Moalli
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