Be Like a Crow. Il Gioco di Ruolo da fare in solitaria che ti fa diventare un corvo
Questo manuale di gioco, andato sold out all'ultimo Festival del Gioco di Modena, permette di creare delle avventure che trasformino i giocatori in volatili avventurosi. Con l'aiuto di una splendida serie di illustrazioni
Sorvolare una cattedrale maledetta, combattere un rapace cyborg, sventare un colpo di stato alla Torre di Londra: preparatevi a diventare delle scaltre creature alate con Be Like a Crow, il Gioco di Ruolo per un solo giocatore creato da Tim Roberts e da qualche mese disponibile in italiano. Che decidiate di impersonare un corvo reale o una taccola, una cornacchia o una gazza, questo compatto manuale vi accompagnerà nella creazione di una storia su misura attraverso ambientazioni fantasy, gotiche, cyberpunk o realistiche.
Be Like a Crow, il gioco di ruolo per un solo giocatore
Per strutturare un’avventura bastano il manuale, una scheda personaggio, una mappa (queste ultime due disponibili gratuitamente sul sito della casa editrice) e un mazzo di carte tradizionale. Da questo, una volta scelta una delle sei ambientazioni possibili, vanno estratte le carte così da scandire secondo casualità gli eventi, la tipologia di personaggi e oggetti incontrati, ma anche per calcolare il successo in battaglia o nel fare amicizia. Nonostante sia spiegato bene, non è un gioco facile per chi abbia poca dimestichezza con i GdR: dovrete fare sia il master – cioè il narratore – sia il giocatore, e quindi gestire i turni di gioco, tutto senza “perdere pezzi”. Come è spesso d’obbligo nei Giochi di Ruolo, dovrete prendere appunti per ricordare gli eventi della vostra storia, così come calcolare gli avanzamenti di esperienza e abilità. In fondo al manuale, per chi avesse bisogno di prendere la mano o anche solo per stare in compagnia, c’è una notula per adattare le avventure a più giocatori.
L’edizione italiana del gioco Be Like a Crow
L’edizione italiana, edita da Mana Project Studio con direzione di Michele Paroli, traduzione di Laura Fontanella e curatela di Marta Palvarini, è poi un caso a parte, dal momento che rappresenta un’evoluzione grafica massiccia rispetto al progetto originale, dal taglio un po’ amatoriale. Un investimento che ha dato i suoi frutti: all’ultima edizione del Play – Festival del Gioco di Modena, lo scorso maggio, il manuale è stato molto apprezzato ed è andato sold out. Ne abbiamo parlato con l’illustratrice del volume Silvia De Stefanis.
L’intervista all’illustratrice Silvia De Stefanis
Come sei arrivata a illustrare Be Like a Crow?
A fine 2022 Michele Paroli mi ha chiesto: “Vuoi essere un corvo?”, e io:“Certo!”. Nonostante Tim Roberts sia un autore di estremo talento, aveva fatto il manuale inglese con le risorse che aveva, quindi c’erano perlopiù immagini stock preesistenti. Avendo visto i nostri altri lavori, però, aveva lasciato campo libero per cambiare la veste visuale del manuale, nel caso avessimo voluto impreziosirlo.
Sei andata molto oltre il semplice perfezionamento.
Ho presentato a Michele il libro finito, e mi ha detto: “Non abbiamo cambiato qualcosa, l’abbiamo rifatto da capo”. A quel punto c’era il timore che l’autore si risentisse, vedendo il suo libro completamente rifatto. Succede con la genitorialità dei propri titoli. Fortunatamente Tim è una persona deliziosa – si vede anche nella tenerezza delle cose che scrive –, l’ha visto ed è impazzito, al punto da chiederci di rifare l’edizione internazionale con questo aspetto estetico, e con il mio nome in copertina. È stata veramente una bella esperienza.
Il tema era familiare per te?
Ho sempre amato disegnare gli animali, fin dall’infanzia, ma anche all’università: per l’esame di serigrafia feci una cartella piena di corvi. Sempre all’interno del mondo del GdR, ho illustrato anche Very Good Dogs fo Chernobyl, che è appena uscito e a sua volta mi ha colpito per la dolcezza dei protagonisti, che sono dei cani che devono proteggere l’umanità dai mostri scaturiti da Chernobyl.
Quali altri giochi hai illustrato?
Ho fatto la nuova edizione del gioco Royal Blood, di cui sto finendo di illustrare carte dei tarocchi, poi illustrerò Corvus di Roberts, che è il libro multiplayer di Be Like a Crow. Poi uscirà, sempre di Tim, Be Like a Cat, per cui mi occuperò del design e di parte delle illustrazioni, perché ha avuto più fondi e ha potuto chiedere a degli illustratori di collaborare. E poi ancora la versione deluxe Ghost in The Shell: Arise.
Tu “nasci” come incisora: fai ancora parte di quel mondo?
Sì, parallelamente lavoro ancora con le incisioni: è un po’ più complicato, parliamo comunque di un mestiere vecchio di trecento anni. Personalmente, sono sempre stata molto in difficoltà con le mostre, e con la ridotta accessibilità del mondo dell’arte. Anche per questo amo molto il mondo dei GdR, e poi mi piace mettere il mio lavoro al servizio delle persone e del divertimento.
A cosa ti sei ispirata per le illustrazioni di Be Like a Crow?
All’inizio pensavo sarebbe stato complicato: nonostante io conosca bene i GdR non ne avevo mai provato uno in solitaria. Quello che mi appassiona dei giochi di ruolo è più l’incontro con gli altri e la creazione collaborativa. Però ho provato, giocando un semplice “corvo urbano”: mi ha riportato a quando ero piccola e mia madre mi leggeva un libro illustrato dei fratelli Grimm tra un cliente e l’altro, in negozio. Mi sono basata sul ricordo favolesco di questo libro, che a me allora sembrava la cosa più preziosa del mondo, a cominciare dal color carta da zucchero della copertina.
E lato stile?
Io mi sono formata con calcografia e acquaforte: ho seguito il mio tratto naturale e mi sono ispirata ai temi delle arti applicati e della folk art. Da piccola, poi, ero molto affascinata dalla tappezzeria Strawberry della Morris, allora ho convogliato tutto quello che conoscevo, inserendo anche alcuni tratti dall’Art Nouveau lavorando in parallelo con il testo. Alla fine è stato un lavoro che ho svolto in pochissimo tempo, quasi tutto in una settimana, senza fare altro. Ne sono molto felice: se la me di 14 anni avesse saputo che la gente avrebbe comprato un libro con i miei corvi!
Ed è stato comprato, e apprezzato, molto in Italia.
Sì, è stata una vicenda interessante. Un po’ per il fatto che i GdR in solitaria non sono ancora comuni, in Italia, un po’ perché per l’aspetto è diverso dal solito, temevo avessimo fatto il passo più lungo della gamba. Invece è stato ricevuto molto positivamente sia a Lucca, dove l’abbiamo lanciato, sia a Modena Play, dove abbiamo fatto sold out. In questi giorni stiamo facendo la nuova ristampa italiana. Ci fa piacere aver portato un contenuto che sia un modo nuovo di vivere il GdR, prendendosi un minuto per sé stessi e per fantasticare per il gusto di farlo, anche nella vita piena di impegni che abbiamo da grandi. E poi è abbastanza flessibile per poterci giocare con gli amici!
Giulia Giaume
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