A Milano, in un appartamento privato in Via Fabio Mangone 2, non distante dalla fermata della metro di Sant’Agostino, sta aprendo una libreria (che è anche biblioteca) specializzata in pubblicazioni rare su arte, moda, fotografia, musica, underground e subculture. È Veins Books, spazio fondato da Nicola Bortoletto (membro del team creativo di Ann Demeulemeester) che ha come obiettivo il reperire volumi rari, fuori catalogo e difficili da trovare, concentrandosi su pubblicazioni vintage, sull’editoria indipendente e sulle estetiche uniche delle culture underground e subculturali. E non solo a scopo di vendita: l’intero archivio sta per aprire a tutti per visite e ricerche.
Apre la libreria-biblioteca Veins Books a Milano. L’intervista al fondatore
Come ha deciso di aprire Veins Books? Come, in quanto tempo (e, nel caso, con chi) ha raccolto questo grande archivio
Veins Books è nato in modo molto naturale, quasi spontaneo. All’inizio, la ricerca e il collezionismo sono stati semplicemente un modo per esprimere la mia profonda ammirazione per l’oggetto libro d’artista, che vedevo non solo come un contenitore di contenuti, ma anche come un feticcio estetico. Il libro, con la sua fisicità, mi ha sempre affascinato per la sua capacità di condensare arte, design e concetto in un oggetto tangibile.
E poi?
Con il tempo, è cresciuto in me il desiderio di dare ordine a questa collezione e di creare un archivio che potesse racchiudere tutti i volumi che avevo accumulato nel corso degli ultimi 10 anni. Instagram si è rivelato il mezzo ideale per questo, permettendomi di trasformare una collezione privata in un catalogo digitale condivisibile con una community di appassionati, collezionisti, artisti, musicisti, e non solo. In questo modo, Veins Books è diventato non solo un archivio personale e una piattaforma di scoperta e condivisione, ma anche un vero e proprio bookshop online, dove è possibile acquistare i libri della mia collezione, rendendo accessibili a tutti queste opere raccolte e collezionate in questi anni.
Veins Books a Milano. Tra archivio e libreria
Questa identità ibrida di archivio e libreria ha come obiettivo la creazione di una comunità, ancor prima di “incamerare vendite”?
Assolutamente sì. L’identità ibrida di Veins Books nasce proprio dalla volontà di creare qualcosa che vada oltre la semplice vendita di libri. Fin dall’inizio, l’obiettivo principale è stato quello di costruire una comunità di appassionati, collezionisti, artisti e curiosi che potessero connettersi, condividere idee e scoprire nuovi mondi attraverso i libri.
Anche attraverso iniziative ed eventi a tempo limitato.
Il progetto si è rivelato una scusa perfetta per esplorare nuovi spazi e contesti attraverso pop-up e mostre temporanee, dove l’archivio può prendere vita e interagire con il pubblico in modo diretto. Questi eventi non solo espandono la portata della nostra comunità, ma permettono anche all’archivio di evolversi continuamente, adattandosi a nuove ambientazioni e arricchendosi di nuove prospettive.
Veins Books e il panorama librario underground di Milano
Come vuole posizionarsi nel panorama librario underground di Milano? La città è stata scelta per motivi strategici o di comodità personale?
Al momento non esiste una ricerca simile a Milano, in termini di archivio, selezione, attitude e community. La città è stata scelta perché è la “mia città” da oltre 6 anni e sentivo la mancanza di uno spazio simile. A ottobre apriremo per due giorni un pop-up a Milano, dove chiunque sia interessato può venire a consultare, acquistare i libri del nostro archivio e immergersi nel nostro mondo. Poi abbiamo in programma di aprire un vero bookshop entro il 2025, sempre a Milano.
Quali sono degli esempi di pezzi rari da lei custoditi? Magari i suoi preferiti, o quelli che si sono rivelati più difficili da reperire, o semplicemente i più belli.
È difficile definire i libri “più rari”, ogni libro che arriva a essere parte dell’archivio è per i più svariati motivi raro per me, ma ciò non significa lo sia allo stesso tempo per altri. Ad ogni modo quelli a cui sono più legato sono Tulsa di Larry Clark, nella prima edizione giapponese, Robert Mapplethorpe: Early Works, Heinz Cibulka – Il mio corpo nelle azioni di Nitsch e Schwarzkogler 1965-1975, Arte Povera di Germano Celant, Berlin di Hedi Slimane e XXGirls di Richard Kern.
L’evento pop-up per l’apertura dell’archivio di Veins Books
L’archivio – visitato anche da figure di spicco della scena contemporanea, come October del gruppo October and the Eyes, il fotografo di Los Angeles Jason Renaud, il direttore creativo di Ann Demeulemeester Stefano Gallici – sarà svelato per la prima volta in un pop-up store di due giorni vicino a Porta Romana, previsto per il 12 e 13 ottobre 2024, con musica dal vivo e l’esposizione di libri rari e da collezione, opere d’arte, fanzine, poster e altro ancora. L’evento punterà a coinvolgere in primis l’interesse della comunità di riferimento, ma anche a promuovere le estetiche distintive delle pubblicazioni underground e subculturali.
Giulia Giaume
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