Parte un grande progetto di digitalizzazione dei periodici storici dell’Emilia Romagna
I numeri, perlopiù unici, hanno informato, raccontato e illustrato vicende locali dal 1698 fino al 1955. Quotidiani che hanno segnato la storia del giornalismo italiano e che oggi tornano fruibili grazie a un grande archivio online
La Rana, Bologna se ne ride, La squilla, La Voce della democrazia, la Gazzetta di Bologna, il Giornale di Bologna e L’Età presente: sono solo alcuni dei quotidiani politici, culturali e satirici – in prevalenza ottocenteschi, ma risalenti anche al Seicento – protagonisti della nuova operazione di digitalizzazione avviata dalla Regione Emilia Romagna. Il progetto intende rendere nuovamente fruibili numeri iconici e pagine storiche che hanno raccontato e illustrato vicende locali, riunendoli in un grande archivio digitale che sarà messo a disposizione del pubblico entro dicembre 2025.
La digitalizzazione dei periodici storici dell’Emilia Romagna: il progetto
Entra così nella fase operativa il progetto di digitalizzazione dei periodici storici dell’Emilia Romagna, tra i primi in Italia ad aver avviato un processo di trasformazione e divulgazione di antichi quotidiani locali, che vede l’investimento di oltre 3milioni di euro di fondi del Pnrr.
Si tratta di letteratura periodica molto varia per durata della singola testata, in molti casi si tratta di numeri unici o di riviste che hanno avuto una breve vita, per periodicità (dal quotidiano al numero annuale), per gli estremi cronologici e per tipologia. Si parte, infatti, dal 1698 fino al 1955, anno scelto perché al termine degli interventi di digitalizzazione segnerà i settant’anni che la legge prevede come limite per la tutela dei diritti d’autore.
I periodici storici dell’Emilia Romagna
I periodici scelti per la digitalizzazione appartengono alle biblioteche comunali di Piacenza, Parma, Salsomaggiore, Fidenza, Reggio Emilia, Bologna, San Giovanni in Persiceto, Ferrara, Cesena e all’Archivio storico comunale di Modena, per un totale di 145 giornali. L’emeroteca che prenderà forma rappresenterà concretamente la straordinaria ricchezza culturale e civile del poliziotto regionale e offrirà la possibilità di costruire e studiare molteplici percorsi e contesti. Sarà per esempio possibile documentare la storia del giornalismo d’informazione a Bologna iniziato con gli avvisi a stampa, continuato con La Gazzetta di Bologna nel XVIII e XIX Secolo e proseguito nella seconda metà dell’Ottocento con la Gazzetta dell’Emilia o La Stella d’Italia e La Patria; oppure si potrà documentare la storia politica della Romagna ottocentesca o delle principali città della via Emilia.
Parola all’assessore alla Cultura e al Paesaggio Mauro Felicori
“Con questa operazione si mette a disposizione di tutti un patrimonio di straordinaria ricchezza culturale e civile, finora accessibile a pochi”, spiega l’assessore alla Cultura e al Paesaggio Mauro Felicori. “Si potrà, per esempio, attraversare la storia del giornalismo d’informazione in Emilia dagli inizi del Settecento alla prima metà del Novecento, una fonte formidabile per la storia sociale, economica e politica dei nostri territori. Con questo gesto, l’Emilia-Romagna fa un passo importante sulla strada della digitalizzazione di biblioteche e archivi, che così diventano facilmente accessibili a tutti”.
Valentina Muzi
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