Con la seconda edizione di Mag to Mag, il primo festival in Italia dedicato ai magazine indipendenti in programma i prossimi 14 e 15 settembre, Milano si prepara ad accogliere un evento unico nel suo genere. Dopo il successo della prima edizione a Bologna, Anna Frabotta, ideatrice del festival, ci racconta cosa l’ha spinta a scegliere Milano e Lampo presso lo Scalo Farini come nuova location. Attraverso un’esclusiva anticipazione, ci svela come verranno organizzati gli spazi per offrire ai visitatori un’esperienza immersiva tra i 58 espositori selezionati da tutto il mondo, in rappresentanza di progetti editoriali che spaziano dalla grafica alla moda, dal cinema alla letteratura, includendo anche interessanti workshop.
L’intervista ad Anna Frabotta, ideatrice del festival Mag to Mag
Dopo il successo della prima edizione a Bologna, cosa ti ha spinto a portare il festival a Milano?
La scelta di Bologna era legata a diversi motivi. Sicuramente ci piaceva l’idea che non tutto accadesse a Milano, ma che anche città più piccole potessero aprirsi alla sperimentazione creativa che caratterizza festival come Mag To Mag. Inoltre, avevamo trovato nel Comune di Bologna un partner importante con cui poter dialogare, e che ci aveva concesso l’uso di una location significativa come la Sala Borsa. Purtroppo, lo stesso dialogo non si è consolidato per una seconda edizione.
A febbraio 2024 abbiamo deciso di trasferire il nostro store Frab’s da Forlì a Milano. L’accoglienza che abbiamo ricevuto il giorno dell’inaugurazione, ma soprattutto le tantissime persone che hanno iniziato a frequentare il nostro negozio e gli eventi che ospitiamo ogni settimana, ci hanno fatto capire come questa sia la piazza migliore da cui partire per far conoscere e divulgare la cultura dei magazine indipendenti, che è poi lo scopo per cui è nata Frab’s. È innegabile che Milano sia uno dei principali fulcri, se non il principale, per le professioni creative a 360 gradi in Italia, e questo si riflette positivamente sull’editoria indipendente, che riesce a raccogliere intorno a sé un forte interesse. Diciamo che realizzare un’edizione a Milano era già nell’aria, ma non escludiamo che possa diventare un evento itinerante.
Grazie alle nostre immagini in esclusiva, puoi rivelarci quale sarà la disposizione degli spazi e come verrà organizzata l’esperienza per i visitatori allo Scalo Farini?
Mag to Mag è pensato per essere un festival, non una fiera. Ci stupisce sempre molto riflettere sul fatto che in Italia abbiamo tantissime fiere di editoria, ma pochi festival. Sembra una piccolezza, ma come diceva Nanni Moretti, “le parole sono importanti”. Per noi, un festival è sinonimo di cultura a tutto tondo, quindi abbiamo cercato una location abbastanza grande che ci consentisse di suddividere gli spazi in tre aree e abbiamo trovato in Lampo, allo Scalo Farini, lo spazio ideale. Nella galleria più grande (circa 400 mq) ci sarà l’area market, che ospiterà oltre 50 editori da tutto il mondo. L’area sarà organizzata come un grande open space; ogni editore avrà il suo spazio in cui raccontare e vendere il proprio magazine, ma non ci saranno stand a dividere un editore dall’altro, perché amiamo l’idea che si creino delle connessioni tra chi lavora in questo settore.
Nella seconda galleria, quella più piccola, invece, si svolgeranno i 10 talk del festival, con la partecipazione di alcuni dei protagonisti del mondo dell’editoria periodica, sia di nicchia che mainstream. Infine, ci sarà una terza sala che ospiterà i workshop e gli eventi formativi, riservati solo a pochi partecipanti.
Questa seconda edizione vede la partecipazione di 58 espositori provenienti da diverse parti del mondo. Quali criteri avete seguito nella selezione?
Mentre nella prima edizione di Mag to Mag abbiamo selezionato e invitato noi stessi gli editori che ci sembrava potessero rappresentare al meglio il panorama attuale dei magazine, per questa seconda abbiamo scelto di lanciare lo scorso febbraio una call aperta, a cui hanno aderito oltre 100 editori. Tra questi, abbiamo fatto una selezione basata su una serie di criteri, tra cui la qualità del magazine, sia a livello di forma sia di contenuti, la sperimentazione, l’indipendenza e la struttura redazionale, escludendo ad esempio riviste che ci sembravano ancora poco strutturate e più amatoriali. Siamo molto contenti, perché quest’anno avremo editori che arrivano dal Mozambico, dall’India, dai Paesi Arabi, oltre ad aver confermato la presenza di un editore dalla Cina, che era con noi anche nella prima edizione, e poi da ogni parte d’Europa.
La nuova edizione del festival dei magazine indipendenti Mag to Mag
Quest’anno il festival è patrocinato dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia, e sostenuto da RUFA e KOPA. Quanto è stato importante questo supporto istituzionale e privato per la realizzazione dell’evento?
Direi fondamentale! Il sostegno istituzionale per noi è un grandissimo attestato di stima. Abbiamo incontrato mesi fa i dirigenti alla Cultura della Regione Lombardia, che si sono mostrati fin da subito molto interessati a un evento abbastanza unico sul territorio nazionale. Il sostegno privato, soprattutto dal mondo delle Accademie, ci fa capire che c’è ancora chi scommette sul futuro delle riviste cartacee ed è ovviamente imprescindibile per avere i fondi necessari a realizzare un evento di questo tipo.
La RUFA – Rome University of Fine Arts, oltre a essere main sponsor del festival, ha sostenuto anche uno dei progetti collaterali, un magazine dedicato proprio all’editoria periodica (una sorta di meta-magazine) che abbiamo realizzato insieme ai ragazzi e ai docenti dell’accademia nel corso degli ultimi 8 mesi, chiamato Mag Jam. Un sostegno importantissimo è poi arrivato da Kopa, tipografia lituana a cui si affidano alcune delle più belle riviste di nicchia al mondo, e da IED Milano, che ha aderito con entusiasmo al festival.
In un’epoca in cui la digitalizzazione è dominante, quale pensi sia il futuro dei magazine indipendenti e quale ruolo gioca un evento come “Mag to Mag” nel sostenere la carta stampata?
Scommettiamo su un futuro roseo per la carta stampata dal 2019 e continueremo a farlo. Abbiamo visto qualche rivista chiudere in questi anni, ma sono di gran lunga di più quelle che vediamo nascere ogni mese, con nomi anche molto grandi alle spalle che decidono di investire proprio nel settore dei magazine. Inoltre, stiamo riscontrando un forte interesse da parte dei più giovani, che legano la loro iperdigitalizzazione a una forte attrazione sensoriale verso la carta stampata. La certezza che abbiamo oggi è che la carta stampata non ha esaurito la propria funzione e ha consolidato una propria dimensione di autorevolezza e fonte di idee e ispirazione, grazie principalmente ai settori creativi che stanno riequilibrando alcuni limiti presenti nelle logiche dei prodotti editoriali online.
Si potrebbe dire che il mondo dei magazine sta conoscendo un nuovo rinascimento, purché le riviste siano accompagnate da qualità e bellezza e siano pensate per essere conservate, esattamente come fossero dei libri. Eventi come Mag to Mag giocano un ruolo fondamentale nel far conoscere a un pubblico più vasto editori piccoli e indipendenti, che non hanno molti canali in cui emergere e raccontarsi, soprattutto considerando il modo in cui le grandi fiere editoriali sono strutturate. Ci piace dare un palcoscenico alle riviste di nicchia, ma anche un luogo in cui gli addetti ai lavori possano conoscersi e fare rete, creando un evento ibrido B2B e B2C.
Quali sono le tue aspettative per questa seconda edizione?
Che si ricrei lo stesso clima di scambio, sorrisi e interconnessione della prima edizione, che è sembrata più una festa che un evento commerciale. Format e dimensioni sono molto simili a quelle dello scorso anno. Vogliamo capire se una nicchia editoriale così particolare può accogliere un interesse sempre maggiore, così da consentirci nei prossimi anni di crescere e realizzare un evento in grado di ospitare molti più editori. È uno sforzo organizzativo che faremmo molto volentieri, con l’obiettivo di rendere Mag To Mag un evento di riferimento a livello europeo e internazionale.
Alessia Caliendo
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