Editoria indipendente in Italia. La casa editrice Nero/Not racconta i suoi 20 anni 

Immaginari del prossimo presente, tra Mark Fisher e Valentina Tanni. La casa editrice indipendente Nero/Not di Roma si racconta in questa intervista

Si aggiunge un altro capitolo nella scoperta delle case editrici più interessanti per il panorama editoriale indipendente in Italia. Questa volta è il turno di Nero/Not casa editrice romana ormai ventennale. Abbiamo parlato con Valerio Mattioli, Editor della collana Not. 

Raccontateci Nero/NOT: come è nata, che linea editoriale ha, a chi si rivolge 
La definizione ufficiale, o almeno quella che trovi sul sito not.neroeditions.com, recita: “Not è la collana dedicata agli immaginari del prossimo presente pubblicata da NERO, casa editrice che dal 2004 opera nel mondo dell’arte internazionale”. Ospitiamo testi che vanno dalla saggistica alla teoria critica alla fantascienza, e che in generale sono accomunati da un approccio speculativo/radicale all’argomento affrontato, si tratti di musica, femminismo, pensiero ecologico, tecnologia o narrativa weird.   

In contesto come quello italiano dove molte persone non leggono libri, come sopravvivono gli editori indipendenti? 
Non pensarci. 

Qual è il libro o autore che più vi rappresenta o al quale siete più legati e perché? 
Il libro che ci ha fatto conoscere è senza dubbio “Realismo capitalista” di Mark Fisher. Tra gli ultimi pubblicati, ti direi “Exit Reality” di Valentina Tanni. In mezzo, c’è tutto quello che rappresenta Not. 

Vi andrebbe di indicarci un editore indipendente di cui vi piace particolarmente il lavoro? 
Ce ne sarebbero talmente tanti! I primi che mi sovvengono: Tamu, Zona 42, Eris, Safarà, Moscabianca, Hypnos, Mercurio, Agenzia X, VandA e ADD con la sua collana Asia.

Qualche anticipazione sui libri in uscita nei prossimi mesi? 
Tra i prossimi titoli, gli imminenti sono “Scrivere femminista” di Azélie Fayolle, “Anti-Oculus” del collettivo Acid Horizon e la nuova edizione di un grande classico come “Otaku” di Hiroki Azuma. 

Ultima domanda: il libro assolutamente da leggere almeno una volta nella vita. 
Ovviamente “Frankenstein o il moderno Prometeo” di Mary Shelley

Dario Moalli 

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Dario Moalli

Dario Moalli

Dario Moalli (Vigevano 1991) studia Storia e critica dell’arte all’università di Milano, nel 2013 si è laureato in Scienze dei Beni culturali, e da qualche anno vive stabilmente a Milano, dove vaga in libertà. Condivide l’interesse per l’arte con quello…

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