Il nuovo graphic novel su Giovanni Lindo Ferretti. Intervista al fumettista Michele Petrucci
“Tanno” è il nuovo graphic novel di Michele Petrucci dedicato al cantante punk Giovanni Lindo Ferretti. Nel nuovo magazine di Artribune l'autore ci spiega com'è nato il progetto (con tanto di storia a fumetti inedita)
C’è un fumetto che dalla scorsa estate continua a far parlare si sé, ancora prima di essere pubblicato. È il nuovo libro di Michele Petrucci dedicato a Giovanni Lindo Ferretti, padre del punk italiano e voce dei CCCP. In vista dell’uscita del volume (che sarà presentato in anteprima al prossimo Lucca Comics & Games), abbiamo intervistato l’autore. La sua storia inedita realizzata per noi racconta (attraverso le immagini) com’è nato il graphic novel dedicato al cantante.
Intervista a Michele Petrucci
Cosa significa per te essere fumettista?
Si tratta di una domanda che mi sono fatto spesso negli anni. La voglia/necessità di fare fumetti è nata quando avevo già 18 anni, perché mi piaceva disegnare e mi piacevano le storie. Mi sembrava la maniera più semplice e divertente per raccontare, e da poco avevo scoperto la complessità dei fumetti di artisti come Mattotti, Munoz e il canadese Chester Brown. Un mondo con potenzialità espressive molto alte e raggiungibili con mezzi semplici. Oggi posso dire che per me essere fumettista vuol dire raccontare storie in un modo che sarebbe impossibile fare con altri mezzi.
In più di vent’anni di carriera hai ottenuto riconoscimenti e pubblicato fumetti con alcune delle case editrici più importanti del nostro Paese. Mi aiuti a presentarti a chi non ti conosce?
Ho iniziato nel 1999 con l’autoproduzione, assieme a un collettivo di Reggio Emilia che si chiamava Innocent Victim. Ho pubblicato dieci romanzi come autore unico, legati soprattutto alla storia, anche del mio territorio, come Metauro e Il Brigante Grossi per Tunué, e Il sogno di Vitruvio per saldaPresss; mi piace anche collaborare con persone al di fuori del mondo del fumetto come Reinhold Messner, con cui ho realizzato Messner, la montagna, il vuoto, la fenice uscito per Coconino Press.
Il fumetto su Giovanni Lindo Ferretti
Il tuo ultimo libro è un omaggio a Giovanni Lindo Ferretti, padre del punk italiano e anima dei CCCP. Mi racconti com’è nata l’idea?
Ho sempre pensato che una collaborazione con un musicista sarebbe stata molto stimolante, perché un racconto a fumetti deve avere un ritmo quasi musicale. La persona che da sempre ammiro per la sua scrittura è Giovanni Lindo Ferretti, che con i C.S.I. ha accompagnato il mio apprendistato come fumettista negli Anni Novanta. Un mio amico mi ha aiutato a buttarmi in quest’avventura accompagnandomi nei viaggi verso Cerreto Alpi, dove Giovanni vive.
Cosa ti affascina del personaggio? Cosa pensi che abbia ancora da dire in un’epoca come la nostra, decisamente diversa da quella che fa da sfondo alle sue canzoni?
Il suo carisma è innegabile. Ma a me ha sempre colpito la precisione con cui sceglie le parole. Anche nel nostro scambio di e-mail durato due anni sono rimasto impressionato per la cura nello scrivere. Negli ultimi 25 anni il suo mondo è quello montano del suo paese, Cerreto Alpi. La venerabile dimora, antica di secoli, i suoi cavalli, la sua famiglia. Quello è il mondo che racconta sempre di più nelle sue canzoni e nei suoi libri. Per questo la prima volta che ci siamo visti gli ho proposto di lavorare insieme alla storia del suo cavallo preferito, Tancredi, che appare in uno dei suoi racconti (e in una canzone dei C.S.I.).
Dunque, il progetto è stato sviluppato in piena sinergia con l’artista…
L’idea era di adattare quel racconto e svilupparlo, in modo da raccontare anche la vita di Giovanni e il suo mondo partendo dal suo rapporto con i cavalli. Ho preparato uno storyboard usando testi estrapolati da sue interviste e libri/canzoni. Giovanni nei mesi successivi, mentre io disegnavo le tavole, ha sistemato i testi definitivi, riscrivendo anche intere sequenze come quella iniziale. I patti erano chiari, io ho avuto piena libertà sui disegni e lui sui testi. Giovanni ha anche scritto una lunga postfazione che chiude magnificamente il libro.
La storia inedita di Michele Petrucci per Artribune
Non è comunque la prima volta che ti confronti con un personaggio iconico della nostra tradizione, passata o recente. Il fumetto biografico è una delle tue “specialità”.
La storia è piena di personaggi incredibili e mi piacere raccontarli alla mia maniera. A volte come per L’insaziabile, che narra di un ragazzo prodigioso che divorava ogni cosa vissuto nella Parigi della Rivoluzione, queste storie si intrecciano con i grandi eventi della storia ufficiale, e mi diverto a immaginare e raccontare quelle parti di vita non conosciute. Mi piace lavorare negli spazi bianchi della storia.
E il fumetto che hai realizzato per Artribune Magazine di cosa parla?
Il fumetto che ho realizzato per Artribune racconta il rocambolesco viaggio dalla mia città, Fano, a Cerreto Alpi assieme a due miei amici, per incontrare Giovanni. Eravamo tutti molto tesi e io stavo pure male; ma alla fine è stato un viaggio, per dirla alla Giovanni Lindo Ferretti, ricco di soddisfazioni.
Alex Urso
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