I dimenticati dell’arte. La storia del saggista Marco Pivato 

Morto tragicamente a soli 42 anni, Marco Pivato si è distinto per la sua attività di giornalista e saggista scientifico. Il suo contributo maggiore? “Il miracolo scippato”, racconta le occasioni sprecate dalla scienza italiana negli Anni Sessanta

Era ossessionato dall’idea di mettere insieme scienza e comunicazione, due mondi lontani che, a suo avviso, avevano bisogno di incontrarsi. Questo è stato lo scopo della sua breve vita, attraverso un’attività di divulgazione scientifica di qualità, sia in veste di giornalista che di scrittore. Parliamo di Marco Pivato (Cesena, 1980 – Trieste, 2022), autore del saggio Il miracolo scippato. Le quattro occasioni sprecate dalla scienza italiana negli anni Sessanta, pubblicato da Donzelli nel 2011 e dedicato alla scelta dell’Italia di portare avanti uno sviluppo economico lontano dalla ricerca scientifica. Un’inchiesta precisa e molto documentata, condotta da uno scrittore appena trentenne ma di indubbio talento. 

La storia di Marco Pivato

Nato a Cesena, figlio di Stefano, ex rettore dell’Università di Urbino, Marco si laurea nel 2007 in Chimica e Tecnologia Farmaceutica all’Università di Bologna, seguita dall’abilitazione per la professione di farmacista, mai praticata. In realtà i suoi interessi si sono rivolti subito verso il giornalismo, sotto la guida di Sergio Zavoli, autore della prefazione alla sua prima raccolta di scritti A poca voce (2008): l’anno successivo ottiene il Master in Comunicazione alla Sissa (Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati), specializzandosi in editoria scientifica. 

Marco Pivato
Marco Pivato

Marco Pivato e il “Miracolo scippato”

Nello stesso periodo comincia a scrivere per La Stampa articoli di cronaca sanitaria, mentre lavora al Miracolo scippato, che indaga sulle vicende di personaggi come Adriano Olivetti, Enrico Mattei, Felice Ippolito e Domenico Marotta, legati a “success stories” dell’epoca come Olivetti, Eni, Cnen e Istituto Superiore di Sanità. In sostanza è la storia del declino dell’imprenditoria italiana del dopoguerra, che l’autore analizza con l’aiuto di testimoni eccellenti, come Rita Levi Montalcini, Sergio Zavoli, Umberto Veronesi, Luigi Luca Cavalli Sforza ed altri. “Quello subito allora dallo sviluppo economico italiano” scrive Marcello De Cecco “non fu solo un temporaneo arresto, ma un vero cambiamento di direzione e di velocità di marcia, anche scientifico e persino civile, del nostro paese. Cominciò allora il declino industriale, anche se il reddito pro capite continuò per molti anni a crescere e le esportazioni italiane ad affermarsi nel mondo”. 

Le altre pubblicazioni di Marco Pivato

Dopo il successo del saggio, Pivato ha continuato a scrivere di scienza e salute. Nel 2015 ha pubblicato Noverar le stelle. Cosa hanno in comune scienziati e poeti, seguito da Comunisti sulla luna. L’ultimo mito della rivoluzione russa (2017) scritto a quattro mani con il padre Stefano. Nel 2020 figura tra i fondatori di SIF Magazine, rivista online gratuita a cura della Società Italiana di Farmacologia a servizio del cittadino.  Dopo la sua morte tragica, a seguito della caduta dal quinto piano di un hotel a Trieste, la città dove abitava, il 23 marzo del 2022, è stato pubblicato il romanzo postumo Ascoltami, non dire nulla.

Ludovico Pratesi   

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Ludovico Pratesi

Ludovico Pratesi

Curatore e critico d'arte. Dal 2001 al 2017 è stato Direttore artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro Direttore della Fondazione Guastalla per l'arte contemporanea. Direttore artistico dell’associazione Giovani Collezionisti. Professore di Didattica dell’arte all’Università IULM di Milano Direttore…

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