Moda e arte non sono più state le stesse dopo il mitico decennio che cambiò tutto, a cavallo tra gli Anni 70 e 80: in gran parte lo si deve a Elio Fiorucci, che definire “soltanto” stilista sarebbe riduttivo: quanto sia stato un creativo eclettico lo ricorda la mostra biografica da Triennale Milano, curata da Judith Clark e aperta fino al 16 marzo 2025.
Il libro Liminal Fiorucci. Dieci anni di moda e arte a Milano
E continua a farlo il libro LiminalFiorucci. Dieci anni di moda e arte a Milano, edito da Postmedia Books. Si tratta della pubblicazione della tesi in Storia e Critica dell’Arte dell’autore Gianmarco Gronchi, discussa all’Università degli Studi di Milano Statale nel 2021 e premiata con il prestigioso V Premio di laurea Fondazione Prada. Dopo anni di studi e consultazioni di archivi, l’obiettivo della sua ricerca diventata volume da studiare è di definire chi è stato Fiorucci, senza però la presunzione che possa essere la lettura definitiva. Allo stesso tempo, l’artista nato stilista diventa il fil rouge di un’analisi più ampia che tocca moda, arte e inevitabilmente la società.
Gli Anni ottanta e la grafica nel libro Liminal Fiorucci
Quattro macro aree compongono il libro Liminal Fiorucci. Dieci anni di moda e arte a Milano. Si parte dall’analisi degli Anni Ottanta, definito “il decennio ambiguo” perché non è stato un periodo da copertina come si vuole far credere. Ci sono stati sia l’edonismo e la ricchezza sfacciata, sia gli scandali e i ricordi ancora freschi della violenza. Segue la sezione dedicata alla grafica Fiorucci, che affronta la sperimentazione tecnica e artistica.
I negozi e Domus Moda nel libro Liminal Fiorucci
Poi, si passa al ruolo dei negozi, che Fiorucci rese luoghi in cui sperimentare, anche attraverso l’arte resa performance. E si conclude con il progetto editoriale Domus Moda, tutt’oggi esemplificativo di come dovrebbe essere l’approccio al giornalismo: critico, creativo, colto ma comprensibile a chi si approccia all’arte del vestire senza competenze nel settore. Che è lo stesso metodo applicato da Elio Fiorucci, contribuendo in gran parte alla definizione di “pop”.
Giulio Solfrizzi
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