40 anni fa la mostra ‘Viaggio in Italia’ cambiava l’immaginario. Oggi ripubblicato il libro

Questa storia comincia a Bari nel 1984 alla Pinacoteca Provinciale, con un progetto ideato e curato da Luigi Ghirri, Gianni Leone, Enzo Velati e Pina Belli D’Elia con la collaborazione di Mario Cresci. Ecco perché quella mostra è stata così importante

In occasione del quarantennale di Viaggio in ItaliaQuodlibet ne ha ripubblicato (con un progetto promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, Mufoco-Museo di Fotografia Contemporanea, in collaborazione con l’Archivio Eredi di Luigi Ghirri) in un’edizione facsimile il libro, che era divenuto ormai da tempo una rarità e un oggetto del desiderio, per studiosi, artisti e appassionati: la casa editrice ha dunque il merito di rimettere a disposizione di un’intera nuova generazione di lettori e spettatori un oggetto che, a metà degli anni Ottanta, ha rivoluzionato il mondo della fotografia italiana e non solo – per le immagini, certo, ma anche per l’intera concezione. 

La storia di Viaggio in Italia

La mostra fu progettata e curata da Luigi Ghirri, Gianni Leone, Enzo Velati e Pina Belli D’Elia con la collaborazione di Mario Cresci, Arci Bari e Spazio-Immagine, e si tenne appunto nel 1984 alla Pinacoteca Provinciale di Bari; le fotografie erano e sono accompagnate non solo dal testo critico di Arturo Carlo Quintavalle, ma dall’ormai mitologico Verso la foce (reportage, per un amico fotografo) di Gianni Celati, testo narrativo che suggerisce un intero nuovo modo di interpretare il rapporto tra letteratura e immagine, tra scrittura e cultura visiva, un modo che avrà un’influenza decisiva sugli autori dei decenni successivi.
La mostra fa il punto su un lungo lavoro collettivo precedente, che vede impegnati in una ridefinizione complessiva del paesaggio italiano (che fuoriesce dai termini della cartolina) i fotografi Olivo BarbieriGabriele Basilico, Gianantonio Battistella, Vincenzo Castella, Andrea Cavazzuti, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Vittore Fossati, Carlo GarziaLuigi Ghirri, Guido Guidi, Shelley Hill, Mimmo JodiceGianni Leone, Claude Nori, Umberto Sartorello, Mario Tinelli, Ernesto Tuliozi, Fulvio Ventura e Cuchi White.

Viaggio in Italia secondo Quintavalle

Come scrive Quintavalle nei suoi ‘appunti’: “Dunque ricerca concettuale? Che cosa intendere con questa frase? Lo spazio, l’intervallo fra l’idea della fotografia e il suo realizzarsi, ecco il punto su cui la gran parte degli autori di questo volume punta, ed ecco la chiave per segnare, con questo loro libro e con le altre foto esposte nella mostra, un momento di passaggio obbligato di trasformazione della analisi della realtà del nostro, oppure anche di qualsiasi paese. L’idea insomma è che la fotografia sia idea della fotografia, dunque riflessione sul fare l’immagine, dunque ripensamento dell’immagine e completo ribaltamento, si comprende bene perché, della precedente fotografia”. 
Il libro e la mostra segnano dunque “un momento di passaggio obbligato”, un superamento felice dello stereotipo fotografico, visivo e artistico – lo stereotipo cioè che ha a che fare con la percezione collettiva del nostro paesaggio, e con la sua codificazione, prima ancora che con la sua rappresentazione individuale. “Paesaggio” vuol dire comprendere la realtà, comprenderla in maniera approfondita senza accontentarsi di confermare a noi stessi e a chi guarda ciò che già sappiamo e conosciamo (o che pensiamo di sapere e di conoscere). In questo senso, l’innovazione formale e creativa è una conseguenza quasi necessaria dell’intero processo di riflessione e sperimentazione.

Viaggio in italia, copertina libro
Viaggio in italia, copertina libro

Perché Viaggio in Italia è una mostra importante

Naturalmente, nell’arco di questo quarantennio l’estetica messa in campo da Viaggio in Italia ha fatto in tempo, appunto, a diventare un’estetica, a stabilire un intero immaginario visivo e artistico che si è trasformato a sua volta in accademia: per cui mostre, gallerie, fiere e festival sono ormai invasi da immagini fotografiche realizzate da autori giovani e meno giovani che chiaramente assomigliano a quelle raccolte in questo libro. 
Eppure, questa importante opera collettiva ha ancora molto da insegnare al mondo artistico e culturale di oggi, soprattutto in termini di ricerca creativa e di metodo di indagine: dimostra cioè il ruolo fondamentale della riflessione comune attorno a istanze e temi condivisi, nel momento in cui ci si impegna a uscire da qualche vicolo cieco di stile e di linguaggio, per inventare modi nuovi di guardare e di interpretare la realtà circostante. 


Christian Caliandro
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Christian Caliandro

Christian Caliandro

Christian Caliandro (1979), storico dell’arte contemporanea, studioso di storia culturale ed esperto di politiche culturali, insegna storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. È membro del comitato scientifico di Symbola Fondazione per le Qualità italiane. Ha pubblicato “La…

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