“Il motivo per cui non voglio esporre questo quadro è che temo di averci messo a nudo il segreto della mia anima”. Così il protagonista del Ritratto di Dorian Gray rivelava, tra le pagine del libro, la sua simbiosi con il dipinto realizzato dall’amico Basil Hallward. Accolto come un’opera scandalosa sin dalla pubblicazione nel 1890, il capolavoro di Oscar Wilde divenne popolare all’epoca in primo luogo per la sua presunta immoralità, dividendo critica e pubblico per via delle avventure libertine enunciate tra le sue pagine. Il libro fu persino chiamato in causa durante il processo che nel 1895 vide Wilde condannato a due anni di prigione e ai lavori forzati per “oltraggio alla morale” (vale a dire, per omosessualità).
La nuova edizione del capolavoro di Oscar Wilde
Riconosciuto col tempo come uno dei massimi esempi del decadentismo e dell’estetismo di fine Ottocento, e ancora oggi considerato un classico della letteratura gotica, il romanzo (l’unico scritto nel corso della sua vita del dandy irlandese) ruota attorno alla figura di un giovane di bell’aspetto, Dorian Gray, personalità inquieta che nella sua ricerca di piaceri e passioni incarna le contraddizioni della società vittoriana in cui è ambientata la storia. Comprendendo che la propria bellezza svanirà con l’età, il ragazzo esprime il desiderio di vendere la propria anima: chiede così al suo amico pittore di realizzare un ritratto di straordinaria somiglianza, destinando all’opera il compito di invecchiare al posto suo. Ma a quale prezzo?
Le illustrazioni gotiche di Benjamin Lacombe
Legato a doppio filo alla reputazione e alla vita stessa del suo autore, il romanzo trova ora nuova vita grazie a una splendida versione illustrata da poco data alle stampe dalla casa editrice L’Ippocampo (ormai da anni attiva nella rilettura in chiave contemporanea di opere iconiche della tradizione letteraria europea). Autore del volume è il disegnatore francese Benjamin Lacombe che, in perfetta sintonia con il mondo estetico dello scrittore di Dublino, mette a segno una serie di tavole dal sapore gotico, sparse qua e là tra le pagine del romanzo, qui presentato nella sua versione non censurata e nella traduzione d’autore di Vincenzo Latronico.
Il commento di Xavier Giudicelli alla nuova edizione del Ritratto di Dorian Gray
“‘L’arte rispecchia lo spettatore, non la vita’: ‘Il ritratto di Dorian Gray’ offre uno specchio ai lettori, confermando questo aforisma tratto dalla prefazione che Wilde appose alla versione in volume del romanzo, una prefazione che è un manifesto per la separazione della morale dall’arte, il cui unico scopo dovrebbe essere la ricerca del bello”, scrive Xavier Giudicelli nell’introduzione al volume. “Trasformare in immagini il ritratto dipinto dalle parole di Wilde è una sfida non da poco, ma Benjamin Lacombe la supera brillantemente. In questa nuova incarnazione de ‘Il ritratto di Dorian Gray’, ci invita a un gioco di rispecchiamenti che Wilde di certo non avrebbe rinnegato. Nel labirinto di specchi in cui Lacombe ci accompagna, testo e immagine, passato e presente, arte e vita continuano a incrociarsi, a dialogare”.
Un libro-evento che permette di riscoprire (o incontrare per la prima volta) un personaggio leggendario, evidentemente ancora in grado di parlare al pubblico del nostro tempo. E come potrebbe essere altrimenti? In un’epoca in cui il culto dell’eterna giovinezza, dell’apparenza e dell’autorappresentazione determinano il nostro rapporto con il mondo, le domande che fermentano al cuore del romanzo sono ancora di grande attualità.
Alex Urso
Libri consigliati:
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati