Il Touring Club Italiano ha lanciato una nuova guida-rivista di viaggio che invita a perdersi
La nuova proposta editoriale del Touring Club Italiano è un affascinante viaggio che invita il lettore a concedersi il lusso di perdersi, anche in un piatto di spaghetti. Abbiamo intervistato la redazione per saperne di più
![Il Touring Club Italiano ha lanciato una nuova guida-rivista di viaggio che invita a perdersi](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/spaghetti-il-nuovo-numero-di-mappe-1024x768.png)
“Un libro con la scansione di una rivista e una rivista con l’eleganza di un libro”. È così che il Touring Club Italiano presenta MAPPE, il nuovo progetto editoriale che, dallo scorso 22 ottobre 2024, si affaccia dagli scaffali delle librerie italiane con il suo terzo numero, Spaghetti. A 130 anni dalla fondazione, il Touring Club dimostra di essere più propositivo che mai. E in questa sua nuova avventura editoriale non vuole né dare indicazioni stradali né fornire itinerari, ma invita il lettore a un viaggio tra storia, cultura, enogastronomia e tradizioni, ruotando intorno a un concetto semplice ma sempre profondo: perdersi. In un mondo dove, infatti, è ormai impossibile perdersi per davvero, le “mappe” di MAPPE vogliono confondere le acque, rompere tabù e offrire nuovi punti di vista, invitandoci a viaggi tanto spiazzanti quanto suggestivi. Ogni numero ruota intorno a un tema – Confini e Piccole Isole hanno preceduto Spaghetti – e ogni tema è legato a geografia e immaginario. Per saperne di più abbiamo incontrato Chiara Schiavano e Tino Mantarro, la metà esatta della redazione di MAPPE.
![I primi tre numeri di MAPPE](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/i-primi-tre-numeri-di-mappe-1024x538.png)
L’intervista alla redazione di MAPPE
Tino, Chiara, siccome parliamo di MAPPE, la mia prima domanda non è né quando né come, ma piuttosto dove è nata l’idea di questa rivista?
Tino Mantarro: Dunque, MAPPE nasce a Milano, nella sala riunioni della dirigenza del Touring Club Italiano, in via Tacito, al numero 8.
Chiara Schiavano: Lo sviluppo, poi, è avvenuto e avviene tuttora in una stanza appartata e indisturbata vicino alla reception. Una di quelle sale dove puoi rimanere anche dopo la chiusura e nessuno se ne accorge. Da sempre il Touring è un insieme di persone che guarda al futuro: è stato pioniere in Italia con la segnaletica stradale e le guide turistiche e oggi, attraverso MAPPE, abbiamo voluto spingerci oltre la nostra comunità abituale.
T.M.: Volevamo un prodotto nuovo, capace di raccontare luoghi e territori a partire da un concetto, non da coordinate geografiche.
Anche la forma di MAPPE è molto innovativa, ibrida: brevi racconti che si intersecano con fumetti, saggi, illustrazioni… come funziona la genesi di questa rivista?
C.S.: MAPPE ha l’estetica di un libro ma è veloce come una rivista. Questo complica i giochi, in effetti. In redazione poi siamo pochi: quattro! Oltre a noi, ci sono Stefano Brambilla e Barbara Gallucci, mentre la progettazione grafica è curata da Massimo Lafronza ed Elisa Richelmi di XxY Studio.
T.M.: Ci troviamo regolarmente nella già citata saletta e da noi nasce il tema intorno a cui ruoterà il numero. Definiamo il campo in maniera specifica ma con una totale apertura di linguaggio.
C.S.: Sviluppiamo tutte le sue accezioni possibili e per ognuna di esse individuiamo la persona che possa scriverne nella forma migliore. Sono richieste molto mirate.
T.M.: Dal giornalista all’illustratore. È un puzzle in cui ogni pezzo ha un ruolo preciso. E tocca a noi comporlo. A ripensarci, non ci siamo per nulla semplificati la vita! (ride)
Siete partiti indicando sulla mappa una destinazione precisa o è un viaggio all’avventura?
T.M.: È più che altro un viaggio alla scoperta! Certo, dobbiamo avere un occhio al mercato, quello è ovvio, ma, oltre a ciò, l’unico nostro vincolo è l’appiglio geografico.
C.S.: Lavoriamo a blocchi di quattro numeri, ci diamo una direzione che è però mutevole. Ci chiamiamo MAPPE, è vero, ma non vogliamo dare direzioni. Vogliamo consegnare al lettore un modo per perdersi. Forniamo chiavi di lettura nuove, perché il viaggio possa essere diverso, perché ci si possa aprire ad orizzonti nuovi. È una mappa che è tutto il contrario di una mappa.
Spaghetti come terzo numero dopo Confini e Piccole Isole. Perché?
C.S.: È colpa di Tino! (ride)
T.M.: Credo che nella cucina sia possibile portare avanti un discorso di decostruzione in linea con la visione di MAPPE. Abbiamo un’idea statica della nostra identità a tavola. Con Spaghetti invece raccontiamo che l’identità è una negoziazione, uno scambio. E poi la cucina piace, è un tema che appassiona e ha un mercato: abbiamo voluto cavalcarlo ma offrendo prospettive nuove.
![Spaghetti, il nuovo numero di MAPPE](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/spaghetti-il-nuovo-numero-di-mappe-1-771x1024.png)
“Spaghetti”, il nuovo numero di MAPPE
La terza uscita di MAPPE è un racconto pluridimensionale che racconta lo spaghetto in tutte le sue sfaccettature. Ed effettivamente le premesse per poter navigare lo stereotipo della pasta lunga come venerabile simbolo dell’italianità nel mondo c’erano tutte. E invece questo immaginario viene smontato sin dalle prime pagine, dove lo spaghetto si rivela essere frutto di un sapere condiviso, che è nostrano tanto quanto sionista, che profuma di Sago ma anche di Manioca, che è frutto di incroci e circostanze. Una celebrazione della diversità, che trasforma un elemento iconico in un punto di incontro tra culture. Ogni contributo del numero è un viaggio: che passa dalla tavola al cinema, dalla storia alla fotografia. E senza volerci girare troppo intorno, Spaghetti è una piacevolissima lettura e l’acquolina in bocca te la fa decisamente venire.
Giacomo Pratelli
Esercitazione nell’ambito del corso di laurea “Arti Valorizzazione Mercato” dell’Università IULM
MAPPE
Prezzo di copertina 19,50€
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