TO TO MAG: Una scommessa editoriale che racconta il mondo attraverso sguardi italiani

Una rivista indipendente italiana che si offre come un vero e proprio viaggio emozionale, unendo introspezione e scoperta per offrire una prospettiva autentica e personale sulle metropoli del mondo

TO TO MAG non è semplicemente un magazine: è un progetto editoriale indipendente che nasce dal desiderio di raccontare le città estere attraverso le esperienze, le emozioni e i percorsi degli italiani che le vivono. Le sue fondatrici, quattro giovani ragazze, Elena Gabella, Eleonora Trentini, Lucia Madonnini e Cristina Coletti, con competenze complementari, hanno sentito l’esigenza di costruire qualcosa di personale e autentico. “Sentivamo la necessità di fare qualcosa di nostro, qualcosa che andasse oltre i limiti del lavoro dipendente, dove puoi essere creativo ma solo fino a un certo punto. Abbiamo detto: lanciamoci e vediamo come va. Mal che vada, ci abbiamo provato”.

TO TO MAG: nascita del progetto

L’idea di TO TO MAG ha origine da un progetto precedente, un collettivo informale che esplorava il tema degli italiani all’estero, ma senza una struttura definita. Quando quel progetto si è esaurito, le fondatrici hanno deciso di non disperdere le energie e i contatti costruiti negli anni. “Volevamo trasformare il nostro sogno in realtà: creare qualcosa di tangibile, sfogliabile, un ritorno alla carta stampata. Un oggetto che potesse avere un significato più profondo, lontano dalla volatilità del digitale.” Grazie a una sinergia tra competenze — grafica, scrittura, comunicazione e design — le ragazze hanno trovato la formula giusta per costruire un progetto che le rispecchiasse.

Berlino: Il debutto

Il primo numero di TO TO MAG, pubblicato nell’aprile 2024, è dedicato a Berlino, città simbolo di cambiamento, forza e innovazione artistica. La scelta di Berlino come punto di partenza non è stata casuale. “Era perfetta per iniziare: vicina, con una forte tradizione nel mondo delle riviste e piena di storie da raccontare. Avevamo già contatti interessanti, come Lucia Conti, che è stata il nostro punto di partenza. Berlino è una città di artisti e creativi, e le interviste hanno raccontato proprio questo aspetto”, spiegano le fondatrici. Le pagine del magazine offrono una combinazione di reportage fotografici di alta qualità, interviste personali e mappe emozionali che raccontano i luoghi significativi attraverso gli occhi degli intervistati. Ogni storia diventa un viaggio intimo. “Berlino è spesso rappresentata dal colore grigio, ma quel grigio racchiude energia e forza. Gli artisti che abbiamo intervistato ci hanno parlato di resilienza, accoglienza e di come la città spinga a reinventarsi continuamente”, raccontano. Una delle domande più particolari poste agli intervistati è stata: “Se dovessi rappresentare questa città come un animale, quale sarebbe?”. Le risposte, mai scontate, rivelano il profondo legame che le persone sviluppano con Berlino. Due animali emergono come simboli della città: l’orso e la volpe.
L’orso, simbolo ufficiale di Berlino, rappresenta la forza, la resilienza e il coraggio necessari per vivere in una città intensa, a volte dura, ma sempre accogliente. “Berlino ti sfida, ma se riesci a resistere, ti regala opportunità incredibili”, racconta un intervistato.

Dall’altro lato, la volpe simboleggia l’ingegno e l’adattabilità. “In una città come Berlino, bisogna essere creativi per trovare il proprio posto. La volpe è il simbolo perfetto: indipendente, astuta e capace di muoversi in un ambiente complesso”, aggiunge un’altra voce.

Un aneddoto significativo riflette le sfide iniziali del progetto. “La nostra prima intervista era saltata all’ultimo minuto, e abbiamo subito avuto la sensazione di aver sbagliato tutto. Ma poi abbiamo incontrato Giada Grieco, una ballerina napoletana che ci ha accolte con un calore incredibile. È andata meglio di quanto ci aspettassimo e quel momento ci ha dato fiducia per proseguire”.

TO TO MAG: il naming

Il nome TO TO MAG nasce da un brainstorming creativo. All’inizio ci piaceva ‘to’, che in inglese significa ‘verso’, ma ci sembrava troppo semplice. Così abbiamo iniziato a giocare con il suono e le parole, creando ‘tototo’, che però richiamava il suono di un telefono. Poi ci siamo dette: aggiungiamo ‘MAG’, per chiarire subito che si tratta di un magazine. E da lì il nome ha preso forma.”

Un aspetto che le ragazze hanno voluto valorizzare è stato il richiamo alla pronuncia, spesso inaspettata, degli italiani all’estero. “Ci piaceva l’idea che il nome potesse essere letto o pronunciato in modi diversi, proprio come accade quando gli italiani vivono all’estero e si confrontano con una lingua diversa.”Le due “O” aggiungono inoltre un elemento visivo, trasformandosi in occhi curiosi che rappresentano il claim della rivista, “Sguardi italiani fuori confine”. Infine, il riferimento a “Toto scommesse” simboleggia la sfida del creare una rivista indipendente. “Fare una rivista oggi è una scommessa, ma siamo felici di averci provato. Il riscontro che stiamo avendo ci ripaga di tutto il lavoro fatto.”

TO TO MAG: il futuro del progetto

Dopo Berlino, il secondo numero sarà dedicato a Lisbona, con lo stesso approccio narrativo ma un’estetica diversa. “Vogliamo che ogni numero rifletta l’identità del luogo che racconta.”

Il sogno delle fondatrici è che TO TO MAG diventi un progetto più ampio: “Partiamo dalla rivista, ma vogliamo costruire qualcosa di più grande, che sia un punto di riferimento per chi si trasferisce all’estero e cerca connessioni.” Nel frattempo, si godono la libertà creativa che un progetto indipendente consente. “Possiamo sperimentare, sbagliare, creare senza vincoli. È un laboratorio dove tutto è possibile, ed è questo che ci motiva.”TO TO MAG non è una guida turistica, ma una raccolta di esperienze autentiche, in cui le città vengono narrate attraverso le vite e le emozioni di chi le vive. Come lo descrivono le sue fondatrici: “Libere, connessioni, aeree.” Per chi cerca un modo diverso di scoprire il mondo, TO TO MAG è un invito a esplorare con occhi nuovi e curiosi.

Elena Maria Folegani

Esercitazione nell’ambito del corso di laurea “Arte, valorizzazione e mercato”

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