La moda ha conquistato il mondo dell’arte. Un libro racconta la lunga liaison
Sarà in libreria, a partire dal 21 febbraio, il nuovo libro di Aldo Premoli, edito da Castelvecchi nella collana Fuoriuscita. Una indagine sulla relazione tra arte e moda e su come l’industria del lusso ha rivoluzionato il settore delle arti visive. Ecco un estratto
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Quella che stiamo vivendo è un’epoca dove ogni “utensile” (ma il significato di questa parola ha un uso sempre meno preciso) appare dotato di un’estetica propria. Ogni nuovo oggetto materiale o immateriale, sin dal momento della sua prima progettazione, possiede un crescente gradiente di “bellezza”. Nell’ambito di questa fantasmagoria sociale, l’individuo si presenta allo stesso tempo come soggetto decisore (della propria estetica) e oggetto di pressioni che propongono la creazione di estetiche sempre nuove, utili a soddisfare il desiderio infinito che, da sempre, appartiene all’essere umano.
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Il libro Wrapping di Aldo Premoli
Così nei primi due capitoli di Wrapping. Come la moda ha conquistato il mondo dell’arte il testorende conto di come ciò sia accaduto in perfetta sincronia con l’evoluzione del sistema economico, da cui l’intero pianeta attualmente dipende.
I capitoli seguenti raccontano la genesi, il carattere e il sistema di programmazione culturale delle fondazioni generatesi dai super gruppi (tutti europei, con i fondatori ancora determinanti nelle scelte operate) che nell’ultimo decennio hanno trasformato le dinamiche di quel fenomeno che genericamente indichiamo con il termine moda.
Nel primo scorcio del XXI Secolo, le stesse dinamiche sperimentate nella moda sono poi state trasferite nel mondo delle arti. Si è trattato di un’avanzata progressiva: inizialmente timida, poi sempre più decisa e infine oggi travolgente.
Moda e arte: a love story
L’affaire tra moda e arte è sempre esistito, non è una novità. Già nei primi venti anni del secolo scorso quelli che allora venivano definiti couturiers si sono mostrati prima ammiratori e poi disponibili a proporsi come sostenitori dei grandi artisti, fino a divenire nel secondo dopoguerra generosi mecenati, capaci di operazioni di sempre maggior rilievo, dispiegate inizialmente in Europa e Stati Uniti. Ma è la fase attuale a risultare sorprendente. Il successo delle logiche finanziarie che sottendono il settore del tessile-abbigliamento hanno trasformato i gruppi del lusso in aziende di grande capitalizzazione, capaci di intervenire nel mondo dell’arte da protagonisti: non solo sostenitori, ma veri e propri produttori di grandi eventi culturali dislocati in luoghi espositivi di ogni parte del pianeta.
A partire dalla creazione di quelle che possono essere considerate le nuove cattedrali del contemporaneo, spazi espositivi edificati su loro commissione dalle più affermate archistar del momento che vi hanno profuso progettazioni visionarie.
Come veri principi rinascimentali, si sono procurati credibilità e la conseguente disponibilità da parte di artisti provenienti da ogni parte del mondo. Allo stesso tempo, hanno chiamato a collaborare i più capaci tra gli storici e i critici d’arte contemporanei, e hanno finito per coinvolgere anche archeologi, scienziati e filosofi.
Il mondo della moda e la sua relazione con l’arte
Qualcuno potrebbe obiettare (ed è accaduto) che il loro potere economico abbia finito per soffocare tutto quanto intorno, ma si tratta di una visione miope.
Perché c’è altro e molto di più: la loro macchina organizzativa, insieme alla potente azione di comunicazione messa in atto, ha fatto sì che negli spazi predisposti confluissero centinaia di migliaia di persone ogni anno, non necessariamente appartenenti alla categoria dei conoscitori. Nel libro si racconta in maniera approfondita come le più dinamiche tra le holding del lusso siano attualmente in cima alla lista dei players capaci di orientare ovunque il mondo dell’arte contemporanea. Quattro capitoli ricostruiscono nello specifico la genesi, lo sviluppo e il carattere distintivo delle programmazioni messe in atto su cinque continenti da Collection Pinault, Fondation Cartier pur l’art contemporain, Fondation Louis Vuitton e Fondazione Prada.
L’attività di queste super fondazioni si è proposta sin dall’inizio come distinta da quella delle istituzioni pubbliche che per tradizione e mandato si occupano di arte contemporanea. Ma con il passare del tempo, inoltre, il confronto si è fatto sempre più sbilanciato e inaspettato: mezzi finanziari e competenza manageriale concedono alle prime uno slancio impossibile altrove. Nessun Centre Pompidou, nessun MAXXI, nessun New Museum può competere oggi con la qualità e la quantità delle proposte messe in campo qui.
Un ricco apparato di note e la prefazione di Alberto Improda CEO dello Studio Legale Improda, docente di Innovation Management all’ISIA, presidente del Centro Studi CROSS Route Impresa completa il volume che propone uno sguardo non omologato sulla fase di grandi trasformazioni che stiamo vivendo.
Aldo Premoli
Wrapping. Come la moda ha conquistato il mondo dell’arte
Aldo Premoli
Castelvecchi Editore, collana Fuoriuscita diretta da Christian Caliandro.
Prefazione di Alberto Improda e Postazione di Carmen Bizzarri.
In copertina Alex Pinna, Trust you, scultura in bronzo, 2019
ISBN-13 979-1256142132.
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