Dai supereroi al super-kolossal
Gotham City. Le strade sono affollate e le auto in coda sembrano formiche, all'ombra dei grattacieli. Le sirene coprono le voci. L'umidità dell'aria si mescola allo smog e da un tombino di un vicolo deserto esce del fumo…
Due ladruncoli appollaiati in cima a un tetto stanno conteggiando il bottino del loro ultimo colpo, raccontandosi storie paurose sul fantomatico uomo-pipistrello. Un rumore attira la loro attenzione e, quando si voltano, l’ombra di un mantello li avvolge, soffocando le loro grida di terrore. Inizia così la storia moderna del connubio fra cinema e supereroi fumettistici, con una copertina di Detective Comics che prende vita e racconta dell’eterna lotta fra il bene e il male.
Il film è Batman di Tim Burton e – anche se ovviamente non si tratta del primo esperimento di genere (l’Uomo Ragno anni ’70 della Columbia e il Superman di Donner, su tutti) – gli incassi al botteghino, il taglio dark, la celebre colonna sonora di Prince e il ghigno satanico del Joker-Nicholson elevano subito la pellicola al rango di pietra miliare. Da quel lontano 1989 la lezione non è passata inosservata a una Hollywood sempre più priva di idee e in cerca di (facili) guadagni: i multiversi colorati dei fumetti erano lì, colmi di storie epiche e personaggi ormai entrati nella memoria collettiva.
La Dc Comics fu acquistata dal gruppo Time Warner, mentre la Disney si aggiudicò i diritti sulla grande casa editrice concorrente e creò i Marvel Studios, allo stesso scopo: sfornare blockbuster supereroistici. Sequel, prequel e spin-off da allora sono all’ordine del giorno, mentre le case cinematografiche si danno battaglia negli incassi spremendo le loro licenze, sia puntando sulle grandi saghe (Batman, X-Men), sia sui personaggi minori (Electra, The Losers), sia sui prodotti più autoriali (V for Vendetta, Sin City, The Spirit, 300). E rilanciando le vendite degli albi in una sorta di “effetto boomerang”.
L’ultima frontiera, l’esperimento più audace, però deve sempre vedere la luce e – se gli incassi andranno come auspicato – genererà un inedito precedente: il super-kolossal. Stiamo parlando dell’ormai imminente The Avengers, sintesi di un percorso intrapreso da anni da Marvel Studios attraverso tutta una serie di pellicole che hanno visto protagonisti nel tempo i suoi eroi più amati (Hulk, Thor, Capitan America, Ironman) e che si candida ad allargare l’orizzonte cinematografico, alzando la posta del prodotto seriale fino all’esponenzialità. In una parola: Super-Entertainment.
Stefano Giuntini
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #5
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati