La mostra che fa le fusa

Quando non c’è, i topi ballano. Così, allo Spazio Fumetto di Milano, fino al 4 marzo i roditori se ne stanno ben rinchiusi nelle loro tane. Al WOW sono infatti arrivati i “Gattoni animati”. Per tutti e di tutti. Scopriamo che la carta può graffiare e lasciare segni profondi. Ma anche la tv – soprattutto quella che fu – non è da meno.

“Agli occhi dei gatti tutto appartiene ai gatti”, sentenzia un proverbio inglese. E gli occhi degli umani non dovrebbero sottovalutare i proverbi: WOW Spazio Fumetto di Milano è sotto felino controllo. Quarantaquattro è il numero esatto degli inquilini del museo. E non è un caso che tutti abbiano un passato (chi un presente, chi anche un futuro) nei cartoni animati. Siano essi di genere manga o disneyani, portati in vita da Hanna-Barbera o dalla tv dei Simpson.

Per rispettare il 44 delle strofe di Giuseppe Cesarini (Zecchino d’oro ‘68) e al tempo stesso porsi un limite pienamente sensato, alcuni gatti meno celebri sono stati esclusi. Ma è garantito che chiunque metta piede al WOW – e qualunque sia la sua età – incontri qualche ruffianeria memore della televisione della propria infanzia. Chi era bambino negli Anni Venti e chi appartiene a quella che nel suo recente libro Alessandro Aresu battezza “generazione bim bum bam”; e oltre, fino ai bambini dei nostri giorni. A quanto sembra, l’infanzia ha avuto bisogno dei piccoli leoni di carta, un po’ tonti e un po’ furbastri.

Motivo scatenante per l’organizzazione della mostra, ricca di manifesti e rodovetri originali, lo scoccare del 17 febbraio, divenuto Giornata nazionale del gatto (esistono più ipotesi sul perché proprio questa data). Lo stesso venerdì è stata allestita all’interno di Gattoni animati la mini-mostra Volevo un gatto nero, dedicata solo ai mici più sobbarcati di responsabilità e che straripa fino ai campi del fumetto, della grafica e dell’illustrazione. Ma l’evento più atteso della giornata è stato l’incontro con Simon Tofield, autore di Simon’s Cat, che ha fatto schizzare gli ingressi a circa 1.200 ed è stato sommerso di richieste dal pubblico. Sì, lo stesso Simon’s Cat con gli occhi a palla che molti avranno visto almeno una volta su Youtube a pretendere la pappa, ottenuta con tenere, implicite minacce.

manifesto Tom Jerryil topo ä mio La mostra che fa le fusa

Tom & Jerry

Così aderente al reale comportamento dei mici che perfino Luigi Bona, direttore del museo, ci ha riferito che se fosse uno di quei 44 gatti sarebbe proprio quello di Simon. Ma si è anche lasciato la possibilità di entrare nella personalità di Felix, da sempre nel suo cuore (a proposito, Bona ci confida di aver chiesto a Tofield di scegliere un gatto animato – che non fosse il suo – tra quelli della mostra: ancora Felix!), perché la classicità si porta sempre le emozioni per mano.

Patrocinata dalla Provincia di Milano, la mostra ha ottenuto un buon successo di pubblico e WOW progetta intanto la prossima, dedicata al fenomeno One Piece e all’imminente apertura della caffetteria tematica. Auguriamo altre esposizioni graffianti.

Lucia Grassiccia

Milano // fino al 4 marzo 2012
Gattoni animati. 44 gatti a cartoni animai in mostra
WOW SPAZIO FUMETTO
Viale Campania 12
02 49524744
[email protected]
www.museowow.it


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Lucia Grassiccia

Lucia Grassiccia

Lucia Grassiccia è nata a Modica (RG) nel 1986. Dopo una formazione tecnico-linguistica ha studiato presso l’Accademia di belle arti di Catania, dove ha contribuito a fondare e dirigere un webzine sperimentale (www.hzine.it) gestito da un gruppo di allievi dell’accademia.…

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