“Lo Spirito con la Scure” è abituato a imprese d’ogni genere. E l’età davvero non la sente, come dimostrano le sue avventure, ancora fresche come quando è uscito per la prima volta in edicola.
Mentre a Lucca si continuano a organizzare eventi – sotto l’egida di Lucca Comics & Games e della Sergio Bonelli Editore -, come quello del 14 aprile, quando autori e disegnatori del personaggio bonelliano si sono ritrovati nel capoluogo toscano per dar vita a un dibattito su Zagor, celebrato anche con un lingotto che riproduce la copertina del primo albo disegnato da Gallieno Ferri.
Lo sceneggiatore Moreno Burattini parla della sua “relazione” con il personaggio: “Scrivere Zagor, per me, è realizzare un sogno, ma è anche una maledizione, perché l’idea ti segue sempre, e anche quando sei al mare e ti vorresti rilassare, alla fine pensi a come potresti scrivere quella storia o chiudere quell’altro episodio. Insomma, più che un lavoro, è un modo di essere”.
Burattini convive con Zagor dal 1989. E quindi, più di altri, può spiegare questo personaggio: “Zagor è sedimentato nella sua ortodossia: è sempre fedele a se stesso e non farà mai niente che non sia ‘da Zagor’. Anche perché ha un seguito di fan attentissimi, che non gli perdonerebbero atteggiamenti non adeguati. Quello che invece è cambiato è il modo di raccontare le storie. Una volta il lettore sapeva e vedeva solo quello che sapeva e vedeva il personaggio, mentre oggi è diverso: esistono i flashback, le trame alle spalle e la narrazione. In generale, tutto è più veloce”.
Insomma, Zagor si rinnova, ma nel pieno rispetto della tradizione. E il tempo passa senza lasciare segni di vecchiaia, portando nuove avventure per “lo Spirito con la Scure”.
Federica di Spilimbergo
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #7
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