I Maya l’avevano detto. Ma a Lucca non c’entrano
Che non sarebbe stato un autunno facile lo sapevamo già. Ma la colpa non è dei Maya. Anzi. Le predizioni catastrofiche faranno da cornice all'edizione 2012 di Lucca Comics & Games. Che i distruttori, ahinoi, ce l'hanno in casa.
In autunno non cadono solo le foglie. La gente si veste con abiti colorati e si maschera, anche se siamo lontani dal carnevale. Lo fa perché a cavallo tra ottobre e novembre, come ogni anno, per tutti i cosplayer – così come per i lettori di fumetti e per tutti coloro che sono attratti dalla comunicazione per immagine – c’è un appuntamento già scritto sul calendario: Lucca Comics & Games. Il festival che in quattro giorni è capace di richiamare anche 140-150mila persone. Un festival che propone un evento ogni cinque minuti. Un festival in cui le arti si mescolano: lì il fumetto diventa musica, si mette in mostra, si anima in azioni simulate, apre le porte al Giappone, si insinua in percorsi educativi e didattici destinati ai bambini.
Insomma, quando il fumetto diventa arte e l’arte diventa mostra-mercato, beh, significa che siamo arrivati a Lucca. Una città che lega il suo nome non solo a Giacomo Puccini, ma anche e soprattutto al fumetto. Un’attribuzione che nella contemporaneità le è riconosciuta dai più. Ma che gli stessi lucchesi – a partire da miopi rappresentati istituzionali – proprio non vogliono capire né tantomeno accettare.
Così, mentre si presenta il nuovo manifesto dell’edizione 2012, interamente realizzato da due donne, ecco che la Lucca dei fumetti trova l’opposizione di una parte di città – seppur minoritaria – e di alcuni politici. Fra questi anche l’ex sindaco Pietro Fazzi. Proprio colui che, da amministratore, aveva riportato i comics all’interno del centro storico. Dopo gli anni – lontani, lontanissimi – del “pallone” in piazza Napoleone, la manifestazione era migrata nell’area fiera, dov’era stata allestita nel palazzetto dello sport e all’interno di tensostrutture adiacenti create ad hoc. Poi il ritorno in centro, in grande stile. Ora Fazzi – che ha perfino favorito la creazione della società partecipata Lucca Comics & Games, così come la conosciamo adesso – conduce l’opposizione in Consiglio comunale. E nonostante l’attenzione riservata in passato al mondo del fumetto, ecco che oggi promuove una raccolta firma per spostare l’area games altrove.
Lo spazio dedicato ai giochi di ruolo (definizione piuttosto limitativa) ha un netto espositivo di 10.435 mq. Qualcuno – come Fazzi, ad esempio, ma non è il solo – vorrebbe trasferire in blocco questo piccolo grande colosso dal campo Balilla (cioè sotto gli spalti delle mura) all’interno del Polo Fiere. Un’area attrezzata a qualche chilometro dal centro, che però non sarebbe in grado di ospitare neppure la metà di quella che è l’attuale Lucca Games. E la proposta cresce a soli tre mesi dalla manifestazione. A ben vedere, quindi, i principali detrattori di una manifestazione che in quattro giorni è capace di creare un indotto di circa 30 milioni di euro, beh, si trovano in casa e abitano nella porta accanto.
Altro che profezia Maya. Qui la distruzione passa attraverso l’incapacità di amministratori e cittadini, che non riescono a portare avanti programmi a lungo termine. Si utilizzano i festival – da Lucca Comics & Games al musicale Summer Festival – come leva buona per scardinare nuove dinamiche di natura politica. Come dire che ogni pretesto è buono per sferrare attacchi. E sia chiaro: non è un problema di colore. Perché la miopia è trasversale. Quest’anno, come ogni anno, si torna a discutere del campo Balilla e della sua “erba bella” che dopo il passaggio dei comics si fa secca, deturpando la prospettiva delle antiche mura. Ogni anno si discute sul brutto impatto dei padiglioni, sulle concessioni della Sovrintendenza che in corsa limita accessi e piazze, sui parcheggi che scarseggiano e sui tempi di allestimento.
Ecco, nonostante tutto questo, Lucca Comics & Games va avanti. Lancia il nuovo manifesto – un soggetto da “fine del mondo” firmato dalle italiane Sara Pichelli (per Marvel ha disegnato gli X-Men e Spiderman) e Laura Zuccheri (dalla Bonelli è passata a illustrare Le Spade di Vetro scritto da Sylviane Corgiat) – e anticipa qualche mostra (oltre a un’esposizione dedicata alle autrici del manifesto, ci sarà anche uno spazio per Enrique Breccia). Ma l’evento clou di quest’anno, almeno per quel che riguarda l’area games, è lo spazio dedicato ad Assassin’s Creed III.
Oltre a un padiglione della Ubisoft dedicato (allestito in piazza San Michele), sarà messa in scena anche la “rievocazione” della battaglia di Bunker Hill. Due giorni in cui circa 200 reenactors provenienti da tutto il mondo daranno vita alla simulazione: prima con l’allestimento di accampamenti, gli addestramenti, le prove; poi si passerà alla battaglia tra americani e inglesi. Secondo Alberto Coco, direttore marketing di Ubisoft, l’evento è pensato “per il lancio in grande stile del nuovo videogame. Per questa rievocazione, Lucca è perfetta. In questo modo cerchiamo di offrire quelle percezioni sensoriali che il videogame non riesce a dare. Pensate ad esempio all’odore della polvere da sparo…”.
Gianluca Testa
Lucca // 1- 4 novembre (festival)
Lucca // 20 ottobre – 4 novembre (mostre)
Lucca Comics & Games 2012
www.luccacomicsandgames.com
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