Tutto un navigare. Hugo Pratt e Corto Maltese a Bologna

Compare per la prima volta in “Una ballata del mare salato”, per qualche anno non si farà più vedere e poi, in un treno che portava il suo autore a Parigi per lavorare alla rivista “Pif”, ecco rispuntare il marinaio gentiluomo e libertario. Non si separarono più, Hugo Pratt e il suo alter ego Corto Maltese: due facce della stessa personalità.

Tutto potrebbe cominciare da una porticina in fondo a una corte – “sconta” – veneziana: la si oltrepassa e si giunge altrove, “verso altri mondi, altre storie”. Quelle storie vissute da Corto Maltese e che si intrecciano alla vita di Hugo Pratt (Rimini, 1927 – Losanna, 1995): entrambi alla ricerca dell’avventura, di un tesoro, di un sogno. Ora, nel bolognese Palazzo Pepoli, una mostra rivela gli stretti legami tra uno dei fumettisti più celebri e il suo personaggio principale: ne mette in luce la genesi, le relazioni con la vita reale del suo autore, i riferimenti letterari e poetici, la vita di Corto Maltese che continua anche dopo la morte di Pratt – è del 1988 , l’ultima avventura disegnata dal fumettista per Rizzoli –, con la nuova avventura Sotto il sole di mezzanotte del 2015, lavoro degli spagnoli Juan Díaz Canales e Rubén Pellejero che lo hanno “adottato”, restando fedeli al suo creatore.

Hugo Pratt, Corto Maltese. La giovinezza. Copertina © 1985 Cong SA, Svizzera. Tutti i diritti riservati

Hugo Pratt, Corto Maltese. La giovinezza. Copertina © 1985 Cong SA, Svizzera. Tutti i diritti riservati

REALTÀ E FANTASIA
Per Hugo Pratt il fumetto, anzi la “letteratura disegnata” come amava definirlo, era nato ben prima, forse addirittura quando, da ragazzino, leggeva graphic novel americani e schizzava le sue prime figure in Africa, dove la famiglia si era trasferita a seguito del padre, militare di carriera. Poi, davanti a Hugo, si aprì il mondo: Venezia, l’Argentina, il Brasile, il Nord America, l’Irlanda… “a cercare relitti di velieri che avevano inseguito sogni di viaggi impossibili o a trovare i luoghi dove erano stati ambientati i suoi film preferiti e le scene dei libri di Somerset Maugham e le isole di Stevenson”, scrive la curatrice Patrizia Zanotti.
Ma è sui tetti di Venezia, nell’immediato dopoguerra, che Pratt, insieme a un gruppo di amici, fonda – per rompere la tradizione stantia e fare qualcosa di nuovo – la prima rivista di fumetti Albi Uragano, in seguito Asso di Picche; inventando poi con Florenzo Ivaldi Sgt. Kirk, disegnando dal 1962 al 1967 sul Corriere dei Piccoli, popolando le strisce di personaggi ancora adesso ben conosciuti ed entrati nella mitologia del graphic novel. Questi, che sfilano in apertura di mostra, introducono la vera star: “Corto è nato dal ricordo della storia di un marinaio tratta da un film hollywoodiano degli anni Trenta. Un giorno mi sono detto: ‘Trovare un eroe marinaro in mezzo al Pacifico è un inizio straordinario’. È così che è nato Corto”: la sala grande del primo piano espone tutte le 150 tavole di Una ballata del mare salato, opera che ha mutato il concetto di fumetto per l’ampiezza del testo, la scelta dei temi, la scrittura letteraria in cui si respirano tutti i maestri riconosciuti da Hugo Pratt, siano essi Jack London o Rudyard Kipling o William Shakespeare, o ancora la poesia – che è “sintetica e procede per immagini” – di Coleridge, Yeats e Rimbaud.

Hugo Pratt e Corto Maltese. 50 anni di viaggi nel mito – exhibition view at Palazzo Pepoli, Bologna 2016

Hugo Pratt e Corto Maltese. 50 anni di viaggi nel mito – exhibition view at Palazzo Pepoli, Bologna 2016

UNA STORIA AVVENTUROSA
Le tavole – quasi commuovono le pratiche esclusivamente manuali d’impaginazione – sono accostate a straordinari acquerelli, a volte sostenuti dai tratti della matita, altre volte costituiti solo da leggere pennellate che, con un gesto sicuro, formano i personaggi sulle pagine porose degli album da disegno; uno stile unico, memore certamente dei padri fondatori americani del fumetto, Milton Caniff ed Hector Oesterheld.
Da una parete all’altra si assaggiano tutte le avventure di Corto, si scoprono i personaggi – indimenticabile Rasputin! –, si sfiorano le sue donne – come non cedere al fascino del bel marinaio? – e si scopre pian piano l’anima solitaria del Maltese, gentiluomo di ventura nato a Malta da una splendida gitana di Siviglia e iniziato alle storie segrete dal rabbino Ezra Toledano a Cordoba. “Conobbi Rasputin, Jack London e tanti altri, imparai a ballare il tango a Buenos Aires, nelle Antille e in Brasile conobbi Esmeralda e i riti vudu. E poi ci furono le Indie, la Cina, le isole dei Caraibi fra pigre verande e sparatorie e quelle del Pacifico, con Escondida, la più strana fra tutte, fra monaci e corsari”. Corto disegnato non ha mai potuto vivere queste avventure, Corto esiste solo nella fantasia, ma Hugo Pratt in quei luoghi c’è stato davvero, e con il suo avventuriero romantico porta noi lettori a scoprirli e a lasciarci travolgere in incredibili scorribande, striscia dopo striscia.

Marta Santacatterina

Bologna // fino al 19 marzo 2017
Hugo Pratt e Corto Maltese. 50 anni di viaggi nel mito
a cura di Patrizia Zanotti
PALAZZO PEPOLI
Via Castiglione 8
051 19936343
[email protected]
www.mostrapratt.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/57302/hugo-pratt-e-corto-maltese-50-anni-di-viaggi-nel-mito/

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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