Fumetti. Il gatto più psichedelico di tutti i tempi
Lo stupefacente felino Frank torna in libreria in un libro freschissimo di stampa e di idee: “Il congresso degli animali” di Jim Woodring, definito a perfezione da Francis Ford Coppola “un'opera così strana che faccio quasi fatica a descriverla. Senza parole, senza tempo, senza luogo, piena di personaggi ed esperienze senza precedenti, esiste solo nella sua bizzarra realtà”.
Ancora troppo poco conosciuto in Italia, invece oltreatlantico il californiano Jim Woodring (Los Angeles 1952) è un mito contemporaneo. Non è un nome da grande pubblico generalista, ma entusiasma incondizionatamente i critici e soprattutto i colleghi fumettisti. Qualche esempio? Scott McCloud lo definisce senza mezzi termini “probabilmente l’autore di comics più importante della sua generazione”. Di Frank, il suo personaggio principale, gattone essenziale da cartoon un po’ Mickey Mouse e un po’ Felix the Cat, Neil Gaiman dice: “Frank ti porterà in un altro mondo, ti riorganizzerà la coscienza e riprogrammerà quel che hai nella testa. È più economico della realtà virtuale, meno rischioso dei farmaci ricreativi e più divertente che prendere sonno”. E Daniel Clowes, parlando di questo libro in particolare, si sbilancia così: “Senza la minima ombra di iperbole, è un’opera di genio vero da parte di uno dei più grandi autori di tutti i tempi”.
CHI È JIM WOODRING
Hanno ragione tutti. Woodring è un perfetto campione della visionaria controcultura East Coast. Ha cominciato già da bambino a convivere con le allucinazioni, che lui definiva “apparizioni”; e che inevitabilmente avrebbero influenzato in modo pesante anche il suo lavoro futuro. Nel 1979, uscendo da un periodo di alcolismo e sbandamento, ha cominciato a lavorare come storyboarder in uno studio di animazione e nel contempo a dar via all’autoproduzione di una sua antologia personale di comics, illustrazioni oniriche e scrittura libera, l’“autojournal” Jim. Adocchiato dalla Fantagraphics nel 1986 ed entrato così nel giro dell’editoria professionale, ha cominciato a crearsi un pubblico di adepti sempre più devoti, fino a diventare il nome cult che ormai internazionalmente è.
La sua opera grafica, rigorosamente muta, di solito in bianco e nero ma a volte colorata in spettacolari modi sgargianti, è sempre e comunque riconoscibile. I suoi personaggi, tra cui il ritornante gatto Frank, hanno fattezze vagamente antropomorfe ma sono spesso creature polimorfe d’invenzione, in bilico tra attrazione e repulsione, tra Ub Iwerks e Hieronymus Bosch. Le ambientazioni sono sempre immerse in una sorta di realtà parallela, lussureggiante di flora e fauna fantasiosamente difformi, in gran parte bucolica ma anche disseminata di edifici e templi eretti in uno stile orientale un po’ islamico e un po’ induista, tra i quali i personaggi vagano facendo di continuo strani incontri, talvolta gradevoli ma molto più sovente spaventosi e pericolosi. L’effetto ricorrente è quello di un sogno misterioso, parte comprensibile e parte oscuro, nella cui realtà sospesa, ma brulicante di situazioni concatenate, il lettore/spettatore rimane catturato e mesmerizzato. Vere esperienze psichedeliche, coinvolgenti e piuttosto emozionanti.
CHIAMATELO PURE CAPOLAVORO
Pure Il congresso degli animali, suo secondo romanzo grafico lungo, uscito in origine nel 2011, non esce da tali (illimitati, in realtà) confini. Anche qui la linea narrativa è un vagabondaggio sorprendente in una landa bizzarra, generosa di incontri inaspettati. La vaghezza della situazione è controbilanciata, come di consueto, da un disegno strepitosamente accurato e nitido, che si basa su un uso del tutto originale del tratteggio ondulato.
Per la verità, nel singolare universo di Woodring in pratica tutto è curvilineo; rarissime sono le linee rette, pochissimi gli oggetti dotati di spigoli. Eppure al di sotto di tale realtà fenomenica si percepisce una geometria precisa al massimo: una simmetria naturale, fin cosmica, quasi terrificante. L’impressione, stranissima e straniante, è quella di un mondo Art Déco contraddittoriamente morbido e barocco; oltreché, certo, di un cartone animato dolcemente morboso – rinforzando la convinzione, d’accordo con gli autorevoli suoi colleghi di cui sopra, di trovarsi per una volta al cospetto di un deviante, perverso, meraviglioso (si potrà dire?) capolavoro.
– Ferruccio Giromini
Jim Woodring – Il congresso degli animali
Coconino Press/Fandango, Roma 2017
Pagg. 112, € 16
ISBN 9788876183577
fandangoeditore.it
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