Lucca Comics & Games, l’intervista al presidente della rassegna dedicata a fumetto e videogiochi
L’evento di fumetti e videogiochi, ma ormai anche di cinema e serialità più seguito in Italia. Il Lucca Comics & Games torna fino al 5 novembre e nella sua 51esima edizione dedica l’intero evento agli eroi. Abbiamo intervistato Francesco Caredio, presidente dell’iniziativa.
Un appuntamento che più da mezzo secolo ospita nel centro storico di Lucca migliaia di persone, di fan, di curiosi e celebra la festa dell’intrattenimento e della fantasia. Panel, stand di case editrici, proiezioni in anteprima. L’unico appuntamento del genere in Italia dove il vero protagonista è il pubblico e non la stampa. A Lucca tutti sono fan e tutti possono divertirsi, scoprire e conoscere. E per questa edizione anche “20 mostre, dedicate al fumetto, all’illustrazione, all’arte fantasy, al gioco e alla game art”, consigliate direttamente da Francesco Caredio, presidente di Lucca Crea Srl, la società che organizza Lucca Comics & Games, nella cittadina toscana fino al 5 novembre. Qui è proprio lui a raccontare il programma di questa nuova edizione e come negli anni sia cambiato l’evento.
Come mai la scelta di affidare questa nuova edizione al tema degli eroi? Ha a che fare con il grandioso successo della 50esima edizione?
Certo che sì! L’edizione 2017 è dedicata agli eroi di carta dei fumetti e dei romanzi fantasy, di pixel dei videogiochi, di celluloide dei film e delle serie tv, ma soprattutto gli eroi in carne e ossa, ovvero i nostri spettatori, che si mettono in viaggio per creare ogni anno il più grande community event europeo. Un universo così grande e colorato, che a ogni edizione si ricrea e si rinnova sempre più ricco e affascinante e si regge su 5 valori comuni: Community, Inclusion, Discovery, Respect e Gratitude. Un eroe, proprio come il nostro pubblico, si mette in viaggio verso l’avventura. Attraverso le prove che affronterà sarà aiutato dai vecchi amici, ne conoscerà di nuovi, e tornerà trasformato. A Lucca, ogni anno, succede proprio questo.
Quali sono i principali cambiamenti avuti in mezzo secolo di festival?
Dal 1966, anno in cui si è tenuto il primo Salone Internazionale dei Comics dedicato al fumetto, la manifestazione è cresciuta esponenzialmente in termini di “numeri”, ma il cambiamento più grande riguarda l’offerta per il nostro pubblico: Lucca Comics & Games è ad oggi un evento che abbraccia tutta l’industria dell’entertainment, dall’editoria al gaming, dai principali broadcaster alle distribuzioni cinematografiche, ed è anche l’esempio più avanzato in Europa di crossmedia show. Il pubblico da noi non è semplice spettatore, ma attore di uno spettacolo globale e pacifico che invade il centro storico. Il pubblico è parte integrante della manifestazione.
Cosa rende Lucca Comics & Games un appuntamento imperdibile e qual è il momento più atteso di questa edizione?
Individuare un unico appuntamento imperdibile in questi 5 giorni è davvero difficile: ospiti da ogni parte del mondo (e da tutti i nostri mondi) saranno protagonisti di incontri con il pubblico, performance e showcase. Tutto è “imperdibile” per noi e per il nostro pubblico. Ma dovendo citare solo alcuni momenti, diciamo gli incontri col pubblico di Robert Kirkman, il creatore della saga a fumetti “The Walking Dead”, di Raina Telgemeier di Taiyo Matsumoto e Tite Kubo, autore del celeberrimo manga “Bleach”, del cast delle serie tv “Stranger Things” e “Star Trek: Discovery”, di Timothy Zahn, tra i principali scrittori americani della novellizzazione di “Star Wars”, Sarah Wilkinson, designer di carte da gioco di “Star Wars – Episodio III: La vendetta dei Sith”, la pittrice americana Heather Theurer, John Howe, tra i più apprezzati artisti tolkieniani, di Cristina D’Avena in concerto con i Gem Boy.
Come avete lavorato?
A Lucca realizziamo ogni anno circa 20 mostre, dedicate al fumetto, all’illustrazione, all’arte fantasy, al gioco e alla game art: crediamo sia importante dare una lettura “espositiva” della cultura pop. E i visitatori – i nostri Heroes – hanno dimostrato di apprezzare.
– Margherita Bordino
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