Non solo eros. Milo Manara a Bologna
La location è Palazzo Pallavicini, un antico edificio che conserva decorazioni del XVIII secolo e che, per la prima volta, ospita una mostra. L’artista scelto è Milo Manara, artefice di un numero smisurato di disegni, graphic novel, illustrazioni per la pubblicità che riservano molte sorprese a chi già non conosce tutti gli aspetti della sua sfaccettata produzione.
Il segno è inconfondibile, tanto quanto le belle ragazze poco vestite che lo stesso Milo Manara (Luson, 1945, vive a Verona) definisce “benefattrici dell’umanità” e che popolano le sue strisce, i suoi disegni e copertine, le pubblicità affidategli da numerose aziende nel corso della sua lunga carriera, da Costa Crociere ai Vini Milo. Ma la mostra allestita nel sontuoso Palazzo Pallavicini di Bologna – durante Arte Fiera 2018 questo sarà la nuova location di SetUp –, con la selezione di ben 130 opere curata da Claudio Curcio, permette di scoprire molti altri aspetti della produzione dell’illustratore veneto, i suoi rapporti con altri autori, i progetti più ambiziosi e perfino alcune tavole dal forte tono satirico-politico che fanno sorridere maliziosamente. Una mole di opere decisamente consistente resa possibile dalla grande velocità di esecuzione: Manara ha infatti realizzato, nel corso della sua carriera, 36 storie lunghe e altrettante brevi, oltre a un’infinità di pagine, molte delle quali sceneggiate da importanti autori tra cui Alejandro Jodorovskij, Cerami e Hugo Pratt.
CARAVAGGIO A FUMETTI
Le sezioni tematiche aiutano a districarsi nell’attività frenetica di Manara per individuare i nuclei principali del suo lavoro, che si rivela essere continuamente costellato di citazioni storico-artistiche, da cui traspaiono le lezioni di Raffaello, Caravaggio, Paolo Veronese, fino ad arrivare a Picasso e de Chirico. Proprio a uno di questi celebri artisti – le cui fattezze richiamano quelle del collega e amico dell’illustratore, Andrea Pazienza – Manara in tempi recenti ha dedicato un’impresa notevole, sia per consistenza sia per qualità dei disegni: Caravaggio. La tavolozza e la spada rispetta le fonti della vicenda del pittore seicentesco e, come afferma Claudio Strinati, “assume in questa narrazione disegnata un senso profondo che va molto oltre la verosimiglianza storica, per entrare nei meandri di un’idea della Verità che per molti versi è proprio quella che fu del Caravaggio”.
DA MOZART A FELLINI
Ancora un omaggio a un “grande” è stato dedicato da Manara a Mozart, compositore che proprio a Palazzo Pallavicini fu spesso ospite: Pentiti!, in particolare attraverso le vicende di Don Giovanni, consente all’illustratore di esprimere con grande felicità situazioni allegramente piccanti in costume settecentesco. Ancora più suggestiva la “dichiarazione d’amore” per Federico Fellini con le illustrazioni singole, gli schizzi e gli storyboard di Viaggio a Tulum – straordinario racconto che vede come protagonisti lo stesso Fellini con Vincenzo Mollica e Marcello Mastroianni – e Il viaggio di G. Mastorna, detto Fernet.
Naturalmente non mancano i grandi classici: le notissime Claudia e Miele, star erotiche assolute de Il gioco e Il profumo dell’invisibile e di altre storie, fanno capolino tra le tavole originali di Manara e sembrano dialogare amabilmente tra loro e con tutte le figure reali o immaginarie che popolano questa mostra leggera e divertente, da non perdere.
‒ Marta Santacatterina
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