Fantagraphic. Tutte le ragazze cattive di Ancco
Continua l’indagine di Canicola sul fumetto orientale. Dopo le opere inedite dei giapponesi Yoshiharu Tsuge e Yuichi Yokoyama, dei cinesi Chihoi Lee e Yan Cong, la casa editrice bolognese presenta in Italia “Ragazze cattive” della coreana Ancco. Un racconto autobiografico che parla di violenza femminile e voglia di riscatto.
Quest’anno ci regalerà senza dubbio un sacco di fumetti importanti, ma c’è n’è uno che sembra già entrare nelle classifiche ideali degli appassionati: si tratta di Ragazze Cattive, esordio della coreana Ancco (Seongnam, 1983) e vincitore del Premio rivelazione al Festival di Angoulême nel 2017.
Un po’ come già in passato per scrittrici come Han Kang (La vegetariana) e Kyung-Sook Shin (Prenditi cura di lei), consacrate al pubblico internazionale grazie a romanzi basati su storie che affrontavano il sofferto ruolo della donna nella patriarcale società coreana, il graphic novel di Ancco racconta vicende di violenza e dolore vissute in prima persona, mettendo sul tavolo in modo difficilmente più lucido e schietto gli abusi da lei subiti in giovane età.
A essere ripercorso dai ricordi della fumettista è il periodo della tardo adolescenza, trascorsa all’interno di una famiglia in cui la violenza – brutalmente esercitata dal padre – sembra tanto frequente da diventare norma accettata con rassegnazione. Al di fuori dal nucleo familiare, peraltro, il maltrattamento sulle donne è altrettanto continuo: siamo negli Anni Novanta, la Corea del Sud è nel pieno di una profonda crisi finanziaria. Disoccupazione, suicidi e delinquenza giovanile prosperano. In questo clima cupo e di difficoltà, l’oppressione e la violenza di genere sono diffuse: che sia a scuola, a casa, o per le strade della città, le ragazze vengono picchiate con ogni pretesto, succubi di un sistema in preda a una forte crisi morale, prima ancora che economica.
UN RACCONTO RABBIOSO
A partire da queste premesse, il lavoro di Ancco si offre come un racconto nel quale il passato riaffiora e si mescola al presente, finalmente ben più florido. Il lettore sembra per questo chiamato ad accompagnare per mano l’autrice ‒ più che viceversa ‒ sostenendola in questo percorso personale sofferto e in cui i brutti ricordi ritornano alla mente sotto forma di immagini: la fuga dai genitori, gli incontri con uomini violenti, l’amicizia con donne che condividono la stessa umiliazione e lo stesso desiderio di libertà.
Il bianco e nero graffiato – nel quale l’autrice riversa tutta la drammaticità di questa operazione di scavo nella memoria – contribuisce a donare al libro un carattere rabbioso, evitando di scadere nel patetismo e nella facile compassione.
Quello di Ancco è un esordio coraggioso e con una chiara volontà: percorrere attraverso il disegno un tunnel buio e solitario, prima di voltargli le spalle e ripartire.
‒ Alex Urso
Ancco – Ragazze cattive
Canicola Edizioni, Bologna 2018
Pagg. 184, € 18
ISBN 9788899524326
www.canicola.net
Versione estesa dell’articolo pubblicato su Artribune Magazine #43
Abbonati ad Artribune Magazine
Acquista la tua inserzione sul prossimo Artribune
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati