Fantagraphic. Un fumetto contro la discriminazione di genere
Canicola si schiera a favore della parità di genere, lanciando una campagna di crowdfunding mirata a finanziare la pubblicazione di un libro per bambini: una storia a fumetti che invita le giovani generazioni – ma non solo ‒ a una riflessione sulla discriminazione sessuale. Vista l'importanza educativa del progetto, ci è sembrato bello e necessario supportare l'iniziativa.
Continua l’attività del fumetto italiano contro la discriminazione di genere. Questa volta è Canicola Edizioni che, dopo aver pubblicato Ragazze Cattive di Ancco ‒ la fumettista coreana autrice di uno splendido e coraggioso graphic novel basato sulla violenza subita da parte del padre in giovane età – torna in prima linea sull’argomento, lanciando una campagna di crowdfunding da qualche giorno online sul sito Idea Ginger. L’obiettivo? Realizzare un libro che sensibilizzi i più piccoli sull’argomento, abbattendo, attraverso il linguaggio del fumetto, il retaggio culturale delle differenze di genere.
UN PESCE COME AMICO
La campagna si chiamerà Dalla parte delle bambine, progetto annunciato al Bologna Children’s Book Fair 2018, che propone percorsi pedagogici per la diffusione di una cultura della non discriminazione di genere.
Nello specifico, la raccolta fondi messa in moto da Canicola punta alla realizzazione di Io sono Mare di Cristina Portolano (Napoli, 1986), già autrice di Non so chi sei (Rizzoli Lizard, 2017). Il libro, un viaggio fantastico di una bambina e del suo amico pesce pagliaccio antropomorfo, che non è né maschio né femmina, sarà destinato a un pubblico di giovanissimi – bambini a partire dai cinque anni di età.
PAROLA A CANICOLA
“Dalla parte delle bambine si connota immediatamente per essere un progetto di apertura e d’inclusione”, dice Liliana Cupido, della redazione di Canicola. “Queste peculiarità ci hanno portato ad andare alla ricerca di alleanze con realtà vicine sia in termini di sensibilità che di obiettivi culturali. Intorno al progetto via via si sono costruite sinergie in rete e il dialogo con diverse realtà ci ha portato a maturare la decisione di coinvolgere un pubblico sempre più ampio e che andasse oltre alla cerchia degli addetti ai lavori. Da qui la necessità di lanciare la campagna di crowdfunding sul progetto, chiamando “la collettività” a esporsi in modo diretto e a far sentire la propria presenza attraverso un sostegno, certamente tangibile, ma che fosse in primis un segnale di condivisione sociale di valori.
Il sostegno intorno alla produzione di Io sono Mare sta portando il progetto a espandersi e a svilupparsi in tutte le sue direzioni per il raggiungimento del suo obiettivo principale: essere consegnato nelle mani dei bambini e delle bambine e diventare un potenziale strumento di azione pedagogica e di dialogo intergenerazionale”.
‒ Alex Urso
www.ideaginger.it/progetti/dalla-parte-delle-bambine.html
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