Fantagraphic. Maria Callas a fumetti

Chi era la Callas nella solitudine della sua stanza? Un’opera corale per scoprire la donna che si nasconde dietro la leggenda.

Parigi, 16 settembre 1977: Anna Maria Kalogeropoulos, in arte Maria Callas, muore all’età di cinquantaquattro anni. È la fine di un mito, di un grandissimo soprano del XX secolo che, al di là dell’eccezionalità vocale, reinventò i suoi personaggi con un senso del dramma e del teatro senza precedenti.
Come Cristo per i cristiani, così la Callas per i melomani e non solo: c’è stato un A.C. e un D.C., un prima e un dopo Callas, su questo non si discute. Ancora oggi, a quarant’anni dalla scomparsa, continua a far parlare di sé: nel 2017, Tom Volf gira un bellissimo documentario, Maria by Callas, che omaggia la “Divina” con prezioso materiale d’archivio e interviste d’epoca. E adesso, grazie alla sensibilità di un’autrice di fumetti come Vanna Vinci (Cagliari, 1964), che firma immagini e testi, Maria Callas è protagonista di una graphic novel recentemente pubblicata da Feltrinelli Comics: Io sono Maria Callas.

Vanna Vinci – Io sono Maria Callas (Feltrinelli, Milano 2018

Vanna Vinci – Io sono Maria Callas (Feltrinelli, Milano 2018

UN’OPERA CORALE

Quello della Vinci è un tentativo di scavare oltre l’icona del Novecento. Chi era la Callas nella solitudine della sua stanza? Seguendo l’ossatura di una tragedia greca, tra prologo, parodo, stasimi ed episodi, l’autrice restituisce alcuni momenti emblematici dell’esistenza della soprano. C’è la giovane Maria, goffa e sovrappeso, vessata da una madre ingombrante. C’è l’esplosione del successo internazionale. Ci sono gli uomini della sua vita: Pasolini e Visconti, prima ancora di Meneghini e Onassis. C’è il disastro della Norma per l’inaugurazione dell’Opera di Roma nel 1958, quando restò afona e abbandonò la recita. C’è la donna degli ultimi anni, ritirata nella solitudine del suo appartamento parigino.
Il risultato è un’opera corale: sono tanti i personaggi che aggiungono un tassello al grande mistero della Callas, quasi stessero rispondendo a un’intervista immaginaria. Amici o presunti tali, amanti, detrattori, colleghi, confidenti, persino Giuseppe Verdi, Euripide, una “signora veronese” o degli uccelli canterini ci dicono qualcosa di lei. Come in una tragedia greca, in cui il coro ora si fa portavoce di un sentire comune, ora partecipa alle vicissitudini della protagonista.

Vanna Vinci – Io sono Maria Callas (Feltrinelli, Milano 2018

Vanna Vinci – Io sono Maria Callas (Feltrinelli, Milano 2018

IL DISEGNO

Quello di Vinci è un ritratto garbato che mai s’abbandona a facili patetismi e che può vantare disegni bellissimi. Pagina dopo pagina, la figura della Callas domina le tavole, giganteggia, quasi annullando tutto il resto: un’imponente e ieratica Norma o una maestosa Medea che quasi sfonda i confini dell’impaginato. È molto apprezzabile anche l’attenzione anatomica al corpo e al viso dell’artista, che nel corso degli anni visse profonde mutazioni: tanto è tonda e sciatta da adolescente, tanto più affusolata e sofisticata ci appare dopo le devastanti diete dimagranti e l’intervento della celebre stilista Biki.

Edoardo Pelligra

Vanna Vinci – Io sono Maria Callas
Feltrinelli, Milano 2018
Pagg. 176,  € 22
ISBN 9788807550133
www.feltrinellieditore.it

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Edoardo Pelligra

Edoardo Pelligra

Nato a Catania, vive a Londra e Torino. Ha studiato filosofia in Italia e in Germania, laureandosi in Estetica all’Università di Torino. Si è specializzato in Critical Theory and Gender Studies alla Goldsmiths-University of London, con una tesi sul cinema…

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