Fantagraphic. Vincere sul diluvio: intervista a Leo Ortolani
Sensibile, romantica, a volte un po' sciocchina, ma al tempo stesso determinata e intelligente nel cogliere gli eccessi che la circondano, nonostante sia lei stessa simbolo di eccesso. È Cinzia, la protagonista dell'ultimo fumetto di Leo Ortolani. Ne abbiamo parlato con l'autore.
Un formidabile personaggio nato nel 1989 nella primissima storia di Rat-Man come gag estemporanea: entrambi “figli di carta” di Leo Ortolani, Cinzia e Rat-Man hanno convissuto per più di venticinque anni. Ora, dopo la parola ‘fine’ posta sulle storie del topo super/anti-eroe, la bionda transessuale è salita sul palcoscenico del fumetto come protagonista di una graphic novel – edita da Bao Publishing – divertente e dissacrante, che punta l’obiettivo sulla discriminazione verso la comunità LGTB partendo da un comicissimo Noè e giungendo fino alle più attuali estremizzazioni.
Come nasce Cinzia, protagonista del tuo ultimo libro?
È nata come semplice battuta di un postino anonimo che consegna a Rat-Man un Topolino. In quel momento il protagonista sta cercando un suo simbolo identitario e trova così le orecchie da topo; ovviamente l’episodio è una parodia di Batman, che adotta come simbolo un pipistrello entrato a casa sua. Nell’enfasi e nell’emozione per aver trovato la sua strada, Rat-Man dà un bacio al postino, che a sua volta capisce di voler diventare Cinzia: è una sorta di rivelazione doppia – quella di Cinzia durò per due sole vignette, quella di Rat-Man diventò poi una serie.
A quel punto hai deciso di far crescere il personaggio…
Sì, Cinzia è stata richiesta a gran voce e l’ho fatta tornare nella seconda storia come giornalista della rivista Omo che intervista Rat-Man e il suo fedele e giovane compagno Topin (anche Batman e Robin talvolta venivano “accusati” di una relazione omosessuale). Per un po’ Cinzia rimane nell’ombra, ma torna con prepotenza nella prima storia lunga di Rat-Man, entrando a far parte del cast del fumetto e rimanendoci più di vent’anni.
Di recente hai sentito il bisogno di liberarti di Rat-Man per dedicarti a Cinzia?
La serie di Rat-Man si è conclusa naturalmente: non l’avrei mai portata all’infinito sia per l’impegno fisico e mentale che comporta, sia perché non mi piacciono le serie che non si concludono. Si è così liberato il campo per altri tipi di narrazione, e in particolare per la graphic novel, che ha un respiro diverso dalla serialità del fumetto: non si tratta infatti di episodi ma di un unico “romanzo” che ho costruito come se fosse un film, come una commedia che deve lasciare una sensazione piacevole. Liberandomi dalle costrizioni che comporta la serialità, ho cominciato a raccontare e la comicità è arrivata spontaneamente.
Cinzia è contraddittoria: non la dipingi come un’eroina perfetta ma come una romantica spesso ingenua e molto umana, nel bene e nel male.
Questa è una caratteristica generale dei miei personaggi: pure Rat-Man è per certi versi “stupido”, ma gli ho regalato anche delle sfumature di eroismo e di buon senso. Nella creazione di Cinzia sono partito da un punto di vista privilegiato perché non mi è mai interessato l’orientamento sessuale delle persone: mi interessano le persone, punto. Con questa base di “neutralità” ho cominciato a lavorare su un personaggio in grado di offrirmi delle potenzialità narrative che andavano oltre la semplice battuta: mi interessava esplorare una condizione a volte drammatica e non soltanto comica, come richiedeva la natura del fumetto. Ho così tratteggiato una figura che deve rendere conto a una società che non la accetta e sono nate alcune belle storie che costituiscono una sorta di anticipazione di Cinzia.
Come hai composto Cinzia?
L’ho composta in maniera talmente veloce e fluida che mi ha sorpreso. La confidenza con la protagonista, il lavorare su tematiche già in parte sviluppate e il pensare a un “film a fumetti”, mi ha consentito di far germogliare un’idea che già esisteva. La cosa strana è che, chiusa l’ultima tavola, sono sorti i dubbi: mi chiedevo se la storia sarebbe piaciuta ai miei lettori, se l’avrebbero capita e apprezzata. Prima di pubblicare il libro, ogni volta che postavo sui social qualcosa su Cinzia seguivano sempre dei commenti piuttosto goliardici, quindi mi domandavo se, portando la storia a un piano superiore, i miei lettori mi avrebbero seguito. Sapevo d’altra parte che Cinzia è sempre stata amatissima dai lettori di Rat-Man.
Qual è stata la reazione dei lettori, in particolare di quelli appartenenti alla comunità LGTB?
Assolutamente ottima: dalle associazioni e dai colleghi che vi orbitano attorno ho ricevuto complimenti sorprendenti. C’è addirittura chi mi ha detto: “Non avremmo saputo raccontarlo meglio di come hai fatto tu”, e quasi non credevano che un eterosessuale potesse ritrarre quel mondo magico di differenze raccontandole così fedelmente e con quell’umorismo che spesso si incontra nelle comunità LGTB, umorismo che mi ha spinto a scherzare su entrambi i fronti, sia sul loro sia su quello degli assolutisti della famiglia tradizionale. Naturalmente questa è un’esagerazione: esiste una straordinaria letteratura composta all’interno delle comunità, ma i loro commenti positivi mi hanno fatto molto piacere. Cinzia viene riconosciuta come un personaggio forte, una persona che va avanti e si ricava il suo spazio e non è una vittima.
Tratti le tematiche sessuali con rispetto tangibile e grande delicatezza, mentre scateni il tuo sarcasmo su fantasiosi sottogruppi e sui “diversi orientamenti alimentari”: penso all’insofferenza di Cinzia verso le “lesbiche vegane” o ai “gay senza glutine”.
Sì, l’acronimo LGTB spesso viene allungato per includere altre minoranze, ma gli stessi LGTB manifestano dello scetticismo: ad esempio ho inventato “LGTBTIQSWFNPV” perché mi offriva lo spunto – come del resto l’episodio del cane congelato che Cinzia lancia nell’auto del suo amato, che ironizza sulle esasperazioni degli animalisti – per ulteriori gag comiche, ma anche perché spero che un giorno questi titoli, giustamente nati a tutela delle minoranze, non serviranno più: vorrebbe dire che finalmente l’accettazione è compiuta.
Quali nuovi progetti aspettano Leo Ortolani?
A maggio uscirà la riedizione del libro sulle adozioni, Due figlie e altri animali feroci sempre per la Bao Publishing; a settembre sarà la volta de Il buio colpisce ancora, un volume di recensioni cinematografiche uscite solo in una minima parte sul blog; infine a novembre sarà pubblicato per Feltrinelli Comics un secondo libro in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea per i cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna. A fine anno è poi previsto Star Rats VII per Panini, nuova parodia di Guerre Stellari in occasione dell’uscita dell’ultimo film della saga. Tutto questo in un solo anno!
– Marta Santacatterina
Leo Ortolani – Cinzia
Bao Publishing, Milano 2019
Pagg. 240, € 20
ISBN 9788832731552
https://baopublishing.it/
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