UN DRAMMA AMERICANO A FUMETTI
Sulla carta, questo Nel mirino non è esattamente un libro per l’estate – per il tema che si porta dentro, certamente brutale. Eppure l’ultimo lavoro di Giacomo Nanni e Thomas Gosselin è un libro impeccabile, che vale la pena far proprio al più presto.
Siamo a Austin, Texas, nell’agosto 1966. Un ragazzo all’apparenza diligente e rispettabile, Charles Joseph Whitman, ex marine di 25 anni, decide di salire sulla torre dell’università; una volta in cima si posiziona, estrae dallo zaino il suo fucile da cecchino e inizia a sparare sulla folla inerme. Sedici civili, per lo più studenti del campus, vengono uccisi; altri trenta sono gravemente feriti. L’America fa i conti con uno dei primi omicidi di massa: un copione che si è tristemente ripetuto in seguito più volte, fino ai nostri giorni.
Nel mirino si ispira a questo fatto di cronaca per raccontare gli ultimi giorni e le ultime ore di un uomo in preda ai pensieri più cupi, pronto a compiere una strage. La sceneggiatura di Thomas Gosselin è fredda e potente, capace di riflettere a parole ‒ in maniera quasi scientifica ‒ la perdizione e la deriva nichilista di un pluriassassino. I disegni “stile Lichtenstein” di Giacomo Nanni riempiono il dramma di colori pop, creando un contrasto spiazzante tra la crudezza della storia e la leggerezza delle immagini.
Thomas Gosselin & Giacomo Nanni ‒ Nel mirino
Coconino Press, Roma 2019
Pagg. 112, € 20
ISBN 9788876184352
www.fandangoeditore.it
SULLA VIA DELLA SPADA
Tra la lettura e la pratica meditativa: questo manga di Shotaro Ishinomori è un lungo e profondissimo viaggio nella biografia di Miyamoto Musashi – spadaccino (il più grande della storia del suo Paese), poeta e pittore, le cui gesta da samurai e la cui filosofia zen sono considerate ancora oggi tra i pilastri della cultura e del pensiero nipponico e non solo.
Vissuto tra il 1584 e il 1645 nel Giappone feudale, Musashi viene raccontato in questo fumetto edito in Italia da J-Pop, nel quale Ishinomori (l’autore di manga più proficuo di sempre) scandisce alcune tra le fasi più importanti della vita del filosofo-spadaccino: la tormentata giovinezza, i combattimenti (si narra che il “santo della spada” sia stato imbattuto in vita, con un record di 66 duelli mortali vinti), fino ad arrivare agli ultimi anni di vita –, quelli in cui il maestro si ritirò per dedicarsi allo studio e alla letteratura.
È proprio in questi anni – narrati nelle pagine conclusive del fumetto – che Musashi porta a compimento ciò che è rimasto forse il reperto più importante e noto legato al suo nome: il Libro dei cinque anelli – manuale del perfetto guerriero e guida che indica la strada da seguire per vincere le proprie battaglie e avere successo; un’opera letteraria in linea con le massime della filosofia zen, considerata ancora oggi un cult per molti manager aspiranti al benessere psicofisico. Quello di Ishinomori è un fumetto puntualissimo, calibrato e perfetto come un colpo di katana, arricchito peraltro dalle postfazioni firmate dal professor Leonardo Arena (filosofo, orientalista, storico delle religioni) e dal fumettista Roberto Recchioni.
Shotaro Ishinomori ‒ Miyamoto Musashi
J-Pop, Milano 2019
Pagg. 488, € 15
ISBN 9788832756531
www.j-pop.it
UN PENNUTO FILOSOFO
Non è uccello. Non è filosofo. Sa soltanto quello che non è. Viene da parafrasare la nota descrizione di Balto – l’ibrido di lupo – per descrivere Bernardo Cavallino, il personaggio principale di questo nuovo fumetto di Labadessa. Il giovane fumettista napoletano classe 1993, esploso sul web grazie alle vignette sul tragicomico “uomo-uccello”, torna in libreria con la sua quarta opera su carta. E non si tratta di una raccolta di storie brevi (quelle che siamo abituati a leggere sulle sue pagine social), ma di un racconto lungo, e pure ben pensato!
Protagonista del fumetto è Bernardo, un uomo col becco – o se preferite un uccello con la parola e il pensiero pulsante di un filosofo esistenzialista. Bernardo non ha nulla di straordinario: nessun potere sovrannaturale, nessuna responsabilità, nemmeno un mondo da salvare. Passa le sue giornate a interrogarsi sull’universo e su se stesso, con una sola, bizzarra, ossessione: ogni volta che si emoziona, Bernardo sente l’impulso sfrenato di accendere una candelina e fare un bel soffio per spegnerla: un po’ come quando si fanno gli esercizi di respirazione per calmarsi dagli attacchi di panico, il protagonista di questo racconto soffia candeline per ritrovare l’equilibrio. Da dove nasca questa sua mania non è specificato. Ciò che è chiaro è che Bernardo spegne la luce per combattere il buio, e le tante paure che si nascondono in esso. Un fumetto dolce-amaro, che esalta i momenti più insignificanti del quotidiano, e tutte le paranoie che si annidano nell’ordinario.
Soffio, buio!
Labadessa ‒ Bernardo Cavallino
Feltrinelli Comics, Milano 2019
Pagg. 128, € 16
ISBN 9788807550195
www.feltrinellieditore.it
ATTENTI AL MATTONE!
Krazy Kat è un personaggio immaginario, ideato dalla matita del disegnatore americano George Herriman nel 1910 e pubblicato su vari quotidiani statunitensi fino al 1944. La storia alla base di questo fumetto – un classico dell’editoria internazionale – è semplice quanto dirompente: figura protagonista è Krazy Kat, una sorta di gatto queer follemente innamorato del topo Ignazio; quest’ultimo, al contrario, odia Krazy Kat profondamente, e rigetta le sue lusinghe amorose con fervidi colpi di mattone. Tuttavia il gatto, cotto, interpreta questi gesti di violenza come atti d’amore, e a ogni mattonata il suo cuore batte sempre più forte: quella tra i due protagonisti è, insomma, una relazione non corrisposta, esplorata all’ennesima potenza da Herriman, capace di creare centinaia di variazioni assurde, comiche e malinconiche, in oltre quarant’anni di attività.
Il volume qui proposto presenta tutte le storie a colori di Krazy Kat dal 1935 al 1944 e una dettagliata introduzione a cura di Alexander Braun, esperto di fumetti che fa luce sul background multietnico di Herriman, rivelandoci cosa rende così straordinaria quest’opera d’arte atemporale dedicata a un gatto queer.
George Herriman ‒ The Complete Krazy Kat in color 1935-1944
Taschen, Colonia 2019
Pagg. 632, € 150
ISBN 9783836566360
www.taschen.com
L’ALTRO VAN GOGH
E se van Gogh non fosse quell’artista tormentato e malinconico che ci hanno descritto? È questa la domanda che si pone Ernesto Anderle, scultore e pittore diplomato a Brera, alla sua prima prova come fumettista per BeccoGiallo.
Vincent Van Love è il tentativo di rivisitare la figura dell’artista olandese, rivivendo a grandi linee la sua vita, soffermandosi sugli episodi più importanti attraverso un unico fil rouge: le lettere al fratello Theo. L’opera infatti, più che una vera e propria storia lunga, è una raccolta di aforismi estratti dallo scambio epistolare tra Vincent e Theodorus. Ansie, tormenti e frustrazioni (gli aspetti che siamo abituati a conoscere del celebre pittore) vengono sì a galla, ma lasciano quasi sempre spazio a una forza d’animo e a una solarità inedita, come se Anderle avesse preferito chiudere gli occhi di fronte all’immagine romantica e stereotipata del “pittore dei girasoli”, abbracciando invece un’altra figura possibile: quella di un uomo che amava la vita e che forse venne frainteso da chi gli stava intorno.
“La maggior parte delle persone pensa che van Gogh sia stata una persona triste, pazza e malinconica”, dice l’autore. “Leggendo le lettere emerge una persona solare che amava la vita. Questo libro, attraverso i disegni e le frasi estrapolate dalle lettere del pittore, cerca di mettere in evidenza il lato umano dell’artista con tutte le sue contraddizioni”.
Che sia un ritratto fedele o meno poco importa. Il fumetto resta comunque un graphic novel piacevole, con un potenziale educativo da tenere a mente, e da consigliare soprattutto ai giovanissimi che si approcciano per la prima volta al pittore dai capelli rossi – prototipo per eccellenza dell’artista maledetto.
Ernesto Anderle ‒ Vincent Van Love
BeccoGiallo, Padova 2019
Pagg. 144, € 17
ISBN 9788833140513
www.beccogiallo.it
‒ Alex Urso
Fantagraphic. Fumetti sotto l’ombrellone (I)
Fantagraphic. Fumetti sotto l’ombrellone (II)
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