“Il Re Ragno non è un invasore qualunque. La portata del suo potere e delle sue ambizioni è praticamente inconcepibile per noi. È un parassita di un altro cosmo. Si diffonde come un virus, si appropria del corpo e della mente delle persone e le trasforma in soldati che rispondono a un’unica coscienza alveare. Per migliaia di anni, ha tessuto una tela di distruzione grande quanto l’universo”. Ma ad affrontare questa specie di onnipotente Thanos (anche se stavolta il villain ha un aspetto decisamente molto più alieno) non ci sono supereroi come gli Avengers, ma pochi scalcagnati umani qualunque. O quasi: i prodi stavolta sono Hrolf Hallvardson, re un po’ inadeguato di un clan già glorioso, e Sigrid Kjartandottir, giovane e ingovernabile principessa guerriera longobarda (tipino, per intenderci, che ricorda la rossa protagonista di Ribelle, film Pixar del 2012). Intorno a loro, un composito ma ristretto manipolo di ostinati irriducibili: un vecchio, una donnona, una bambina e un minuscolo alieno, oltre a un asino davvero molto speciale. Sull’altro fronte, avversari spaventosi di tutti i generi.
UN RACCONTO INTRIGANTE
The Spider King non è il solito racconto d’avventura stereotipata per adolescenti, ma un graphic novel decisamente diverso dal solito, piuttosto intrigante per diversi motivi. Partiamo dal contenuto: ambientato nel freddo nord Europa dei secoli cupi altomedievali, si presenta piuttosto fedele alla materia delle saghe norrene, per il realismo tanto dei comportamenti spicci e spesso sventati dei personaggi quanto delle loro parlate farcite di epiteti coloriti. Anche le numerose crudeltà rappresentate con modalità splatter, che noi oggi tendiamo a interpretare piuttosto come humour nero, in realtà testimoniano una ferocia di credibile aderenza storica; idem l’attenzione quasi rituale per le armi utilizzate, volentieri esagerate, e il ricordo della incontenibile furia guerriera berserker. Vichinghi contro alieni, dunque, non possono che sorprendere, in una storia che mescola con intrepida disinvoltura l’epica medievale nordica con ingredienti ascrivibili al genere fantastico. Più che in Game of Thrones.
GLI AUTORI
Ma sorprendente soprattutto è il fatto che si tratti di un’opera prima, per entrambi gli autori. Lo spigliato e promettente scrittore, l’australiano di Melbourne Josh Vann, è un eclettico insegnante, grafico e a sua volta illustratore. E pure il giovane disegnatore Simone D’Armini è un talento indiscutibile: uscito dalla Scuola Romana dei Fumetti e oggi residente a Edimburgo, qui dà prova di una personalità artistica anomala, di tutto rispetto. Il suo originale segno asimmetrico, spezzato, a tratti labirintico, qua e là non risulta di lettura immediata ma si fa guardare e interpretare, sempre magnetico, con inattesa soddisfazione. È uno stile già maturo, che coniuga in modi eccentrici, quasi capricciosi, vezzi neocubisti e neofuturisti con un grottesco geometrico che ricorda, potenziato, lo stile del maestro del comic americano Mike Mignola, il creatore del demone benigno Hellboy.
Inoltre The Spider King ha una storia produttiva singolare. Giunto alle stampe nel 2014 grazie al finanziamento di una campagna di crowdfunding, già nel 2016 si è aggiudicato un Ledger Award e nel 2018 è stato ripubblicato in quattro comic book dalla IDW Publishing di San Diego, ottenendo un notevole e insperato successo di vendite e varie edizioni internazionali. Se ne preannuncia un seguito…
– Ferruccio Giromini
Josh Vann e Simone D’Armini – The Spider King. Il Re Ragno
SaldaPress, Reggio Emilia 2019
Pag.160, € 24,90
ISBN 9788869195785
www.saldapress.com
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