La giovane protagonista si chiama Jane Eyre, come allora, e ha il carattere deciso che ci aspettiamo da lei. Ma stavolta vive nel New England, non nella vecchia Inghilterra. Ed è nella New York odierna che approda, col desiderio di studiare arte; ma per sbarcare il lunario finisce a fare la babysitter della piccola deliziosa Adele, figlia unica dell’anaffettivo Rochester, uomo ricchissimo e scorbutico non meno che piuttosto misterioso. E fin qui tutto fila più o meno come nell’originale. Ma, giustamente, il nuovo adattamento ha bisogno di staccarsi dalla tradizione e, al di là delle inevitabili semplificazioni sull’articolato e arcinoto plot originario, peraltro non significativamente mortificanti, si fa opera del tutto contemporanea grazie al suo squisito andamento cinematografico.
LA SCENEGGIATURA
Non a caso la sceneggiatrice viene dal cinema. Anzi, Aline Brosh McKenna è una delle scriptwriter cinematografiche dai maggiori incassi di tutti i tempi, soprattutto grazie al suo adattamento del romanzo Il diavolo veste Prada con spinosa protagonista Meryl Streep, cui hanno fatto seguito diverse sceneggiature per commedie di tendenze romantiche, tra cui 27 volte in bianco, Il buongiorno del mattino, La mia vita è uno zoo, Annie ‒La felicità è contagiosa. Dal 2014, inoltre, McKenna è autrice, produttrice e showrunner della pluripremiata serie tv Crazy Ex-Girlfriend. Oggi 52enne, si è dedicata per la prima volta al fumetto con questa storia che, con rara intelligenza costruttiva, riesce a coniugare commedia e dramma con una punta di tragedia. Le emozioni sono ben distribuite.
IL DISEGNO
Quanto al prolifico ed eclettico disegnatore Ramón K. Pérez, vincitore di vari premi Eisner e Harvey, e noto principalmente per il suo magnifico adattamento a fumetti di Tale of Sand di Jim Henson – non meno che per giochi di ruolo, carte collezionabili e illustrazioni –, per Jane Eyre si produce in un lavoro eccellente.
Il suo disegno varia adeguatamente in funzione delle atmosfere in successione, prestando un’attenzione assai sensibile alle espressioni dei volti, alle posture dei corpi, ai gesti naturali, insomma alla recitazione dei personaggi; ma anche il montaggio delle vignette è molto curato, in una impaginazione sempre variata e sorprendentemente mossa.
Tutto molto cinematografico, si diceva. Alla fine il sospetto è che si tratti di una sceneggiatura per film accantonata per qualche motivo e poi recuperata in questa veste disegnata. Comunque sia, il linguaggio del fumetto ci ha guadagnato un’opera notevole.
‒ Ferruccio Giromini
Aline Brosh McKenna e Ramón K. Pérez – Jane
BAO Publishing, Milano 2019
Pagg. 224, € 21
ISBN 9788832732887
www.baopublishing.it
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