Fantagraphic. La vita tragicomica di un giovane artista, nel fumetto di Anna Haifisch
Pubblicate a puntate su “Vice” negli Stati Uniti, le storie sul mondo dell’arte (con protagonista un pennuto) di Anna Haifisch vengono raccolte in volume e portate in Italia da Eris Edizioni. Un'analisi sulla condizione tragicomica dell'artista emergente.
Come si diventa un artista, e cosa vuol dire esserlo? Il protagonista di questa storia non ricorda bene i motivi reali per cui ha scelto di diventarlo, ma ha salda la memoria di quando, da bambino, esclamò: “Voglio diventare un artista!”. Molti anni dopo, il pennuto protagonista delle storie di Anna Haifisch è povero, insicuro, incatenato in un mondo che lo vorrebbe forse più superficiale di quanto egli non sia.
DA VICE A ERIS EDIZIONI
Diplomata in illustrazione a Lipsia e dopo aver trascorso un periodo a Chicago, Anna Haifisch pubblica Von Spatz, il suo primo libro a fumetti, nel 2015 e contemporaneamente inizia una collaborazione con Vice, per cui realizza le ministorie che compongono The Artist.
Il volume è pubblicato in Italia da Eris Edizioni, che porta per la prima volta nel nostro Paese il lavoro della fumettista tedesca; la casa editrice torinese continua a operare egregiamente sul mercato editoriale internazionale, permettendo a noi lettori di scoprire le nuove, giovani voci del fumetto indipendente nel mondo.
UN ARTISTA PENNUTO
Con un tono ora divertente, ora profondamente tragico, The Artist ci porta per mano ‒ anzi, per ala ‒ attraverso il mondo del suo stralunato protagonista, un adulto che ha scelto da bambino di voler fare l’artista e che si ritrova povero, cronicamente incompreso e irrealizzato.
Attraverso l’incontro con gli ambienti dell’arte contemporanea e le figure tipiche di questo mondo ‒ curatori, galleristi, collezionisti e colleghi ‒, le brevi storie di Anna Haifisch ci raccontano la difficoltà di un mondo stereotipato, alla continua ricerca dell’autocompiacimento, e di una superficialità sbalorditiva.
Non che il protagonista sia un capolavoro di intraprendenza: lo vediamo disegnare sempre e solo serpenti, in attesa di realizzare l’opera perfetta, il non plus ultra dei rettili. Quando prova a smettere di fare arte e scegliere una vita più standardizzata, non riesce comunque a stare lontano dalle carte e dai pennelli, finendo nuovamente tra le loro braccia. Nonostante la sua personalità oscilli tra le vette dell’autocelebrazione e la peggiore autodistruttività, il protagonista pennuto che non riesce a spiccare il volo è di gran lunga il migliore dei suoi. La sua sensibilità artistica si scontra con il mondo asfittico di addetti ai lavori, curatori, galleristi e collezionisti, convinti di sapere cosa “tiri” e cosa no, soggiogati anche loro a un mondo in cui è difficile trovare un proprio posto.
LE STORIE NEL LIBRO
Pensate per una fruizione istantanea e “singola”, le storie di Anna Haifisch non risentono troppo della pubblicazione in volume, e possono essere lette sia tutte d’un fiato sia in modo più cadenzato. Il tono oscilla dall’ironico al surreale, passando per squarci di grande realismo, quasi tragico. L’autrice si diverte a nascondere alcune citazioni qua e là, mentre le copertine delle storie sono degli omaggi dichiarati a opere d’arte, locandine di film, immagini che si sono fatte spazio nell’immaginario pop mondiale.
Con un guizzo di autoironia, ma senza prendersi troppo poco sul serio, il mondo dell’arte diventa metafora di una condizione più generale, quella di ogni essere umano che abbia una spiccata sensibilità in un mondo dagli ingranaggi troppo ben oliati per poter sopportare il disallineamento.
‒ Simona Di Rosa
Anna Haifisch ‒ The Artist
Eris Edizioni, Torino 2019
Pagg. 184, € 20
ISBN 9788898644810
www.erisedizioni.org
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati