Giulio Giorello e i fumetti. I ricordi di Pier Luigi Gaspa e Luca Raffaelli
A pochi giorni dalla sua scomparsa vogliamo omaggiare Giulio Giorello, intellettuale raffinato capace di spaziare dalla scienza alla cultura pop con leggerezza rara. Di seguito il ricordo di Artribune, di Pier Luigi Gaspa e Luca Raffaelli sulla sua passione per i fumetti.
Se n’è andato a 75 anni uno degli ultimi liberi pensatori, Giulio Giorello, docente di Filosofia della Scienza all’Università degli Studi di Milano. Portato via a tradimento da quel mostro invisibile chiamato Covid-19, a due mesi dal ricovero in ospedale. Era nato il 14 maggio 1945 a Milano. Allievo di Ludovico Geymonat, si era laureato in Filosofia nel 1968 e in Matematica nel 1978. disincagliando magnificamente la figura dell’intellettuale da ogni barriera tra discipline umanistiche e scientifiche. Una qualità che in seguito avrebbe applicato all’insegnamento.
GIULIO GIORELLO E IL MONDO DEI FUMETTI
Nondimeno, Giorello si era affacciato alla cultura pop senza sdegno. Filosofo raffinato, il professore era anche un vero appassionato di fumetto. E qui lo vogliamo ricordare per questa sua passione, da vero amico dei comics. In una brillante conversazione con Loris Cantarelli, apparsa nel maggio 2017 sul mensile di fumetto e animazione Fumo di china, Giorello aveva snocciolato una conoscenza tale da far impallidire qualsiasi nerd contemporaneo. Così erudito e così divertente, soprattutto ricordando eminenti colleghi come il matematico Jean Dieudonné e la sua sontuosa collezione di albi a fumetti. Da subito Giorello aveva capito che i fumetti, tra cui l’adorato Topolino che iniziò a seguire dalle prime storie (L’inferno di Topolino, 1949-50), non erano soltanto letture per ragazzini, ma qualcosa di “avanzato” e complesso. E a Topolino dedicherà non a caso uno dei suoi libri più noti scritto a quattro mani con l’allieva Ilaria Cozzaglio, La filosofia di Topolino (Guanda, 2013). Con Pier Luigi Gaspa, invece, aveva firmato il molto apprezzato La scienza tra le nuvole. Da Pippo Newton a Mr Fantastic (Raffaello Cortina Editore, 2007). Proprio a Pier Luigi Gaspa abbiamo chiesto un ricordo sul grande intellettuale. Un ricordo che, giusto un pochino, ci fa sentire più vicini al professore.
IL RICORDO DI PIER LUIGI GASPA
“Ho conosciuto Giulio a Genova nel novembre del 2004, al Museo dell’Antartide per una conferenza sugli scienziati nei fumetti, e la sintonia è stata immediata. Quella stessa sera, partendo dalla traccia di quell’incontro è nato La scienza tra le nuvole, il libro firmato a quattro mani pubblicato tre anni dopo da Raffaello Cortina Editore. Da allora, il rapporto professionale si è trasformato in una profonda amicizia, che travalicava gli ambiti dei rispettivi lavori. Abbiamo collaborato a iniziative diversissime e sempre stimolanti dal punto di vista intellettuale e, soprattutto, umano, e per me, mia moglie e mia figlia Giulio è diventato “uno di famiglia”. Poi, dieci anni esatti dopo, è stata la volta di Giardini del fantastico, una passeggiata nel nostro personale giardino botanico del fantastico e della scienza. Giulio era una persona coltissima e curiosissima. E amava più di ogni altra cosa la libertà. Anche quella di andare controcorrente con il suo pensiero e il suo lavoro. Inoltre, aveva una passione che sbandierava con fierezza, anche davanti a chi poteva storcere il naso: i fumetti. Tuttavia, la sua non era soltanto questo. Era anche una profonda conoscenza del medium, del quale sapeva cogliere appieno tutte le straordinarie e immediate potenzialità comunicative, di trasmissione di idee e, perché no?, di valori, in primis della conoscenza e del sapere scientifico, non come mera nozione ma come forma mentale, modo di avvicinarsi alla vita stessa, che utilizzava in ogni occasione. Sul comodino tutti noi abbiamo le nostre letture preferite. Giulio aveva Baruch Spinoza e Tex Willer.
E adesso che ha intrapreso il più lungo dei suoi continui viaggi, questa volta in uno degli infiniti multiversi, mi piace e voglio pensare che una delle sue tappe sia in quello di Cartoonia, per raggiungere il Calisota e farsi una lunga chiacchierata sulla filosofia flippista con Paperino (sulla scorta della storia a fumetti Paperino e la filosofia flippista scritta da Carl Barks nel 1953, ndr.), prima di spostarsi in Arizona e bersi una bella “birrozza” con Tex Willer. Ed è felice”.
IL RICORDO DI LUCA RAFFAELLI
Tra coloro che conoscevano bene Giorello c’è anche il giornalista ed esperto di fumetto e cinema di animazione Luca Raffaelli, autore del celebre saggio Le anime disegnate (Tunué, 2018). Più volte i fumetti avevano incrociato le loro strade in mostre di successo (ricordiamo nel 2016 Fumetto italiano. Cinquant’anni di romanzi disegnati) e convegni (quello interessantissimo sul rapporto tra fumetto, cervello e neuroscienze a Spoleto nel settembre 2017 dal titolo I neuroni di Jac. & co.). Così Raffaelli ricorda il professore:
“La filosofia per me, studente da una vita, ha avuto sempre due facce. Quella del pensiero che si chiude, che diventa dogma, garbuglio di regole, un pensiero che diventa ossessione dentro il quale uniformare regole dettate da un progetto che, talvolta, mostra anche forme nevrotiche. E poi c’è la filosofia che libera, che fa volare. Giulio Giorello mi ha sempre mostrato concretamente questa faccia splendente del pensiero. Ed è anche per la sua libertà che i suoi interessi spaziavano tanto da arrivare fino alle pagine disegnate, ai fumetti, quelli tradizionalmente maltrattati da educatori e pensatori, sui quali ha scritto tante pagine, spesso insieme a Pier Luigi Gaspa. La sua era una passione profonda e sincera, ed era consapevole che in quelle strisce vi era da ricercare una qualche verità che andava oltre l’immediato stupore. Insomma, indagando su ciò che ci colpisce e che ci emoziona, Giulio ci spingeva a capire qualcosa di più di noi. E a farlo senza paura e senza preconcetti”.
– Mario A. Rumor
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