Il pisano Gianni Pacinotti, ormai universalmente noto come Gipi, è autore davvero eclettico e prolifico. Fattosi notare principalmente come fumettista (con Unastoria, nel 2014, ha avuto l’onore di risultare il primo candidato con un fumetto al Premio Strega), è anche regista dei lungometraggi L’ultimo terrestre e Il ragazzo più felice del mondo, realizzatore di corti per la trasmissione televisiva Propaganda Live, e inventore del gioco di carte di ruolo Bruti, ambientato in una sorta di Medioevo alternativo. In questo medesimo mondo, che si badi bene non è fantasy, si svolge ugualmente il romanzo disegnato Aldobrando, uscito nel 2020 in Francia e ora pubblicato anche in terra italica. Chi è dunque Aldobrando?
LA TRAMA DEL LIBRO DI GIPI
Aldobrando è un personaggio molto tenero, molto ben costruito per essere amato dal lettore. È un ragazzetto piuttosto bruttino, gracile e ingenuo, vissuto candidamente sempre fuori dal mondo e che all’improvviso in quel mondo ostile viene scaraventato, del tutto digiuno di come si intrattengono rapporti con gli esseri umani. Come in qualsiasi storia di formazione, i suoi incontri si susseguono, ma sembra quasi che, più che essere lui a imparare dagli altri, siano gli altri a imparare da lui, dalla sua totale innocenza. Naturalmente le vicissitudini che dovrà attraversare saranno numerose, in un fangoso scenario “medievaleggiante” abitato da personaggi caratterizzabili più da ingiuste cronache realistiche che da dolciastre narrazioni favolistiche; e ci sarà un lieto fine, in parte atteso e in parte inaspettato, che non mancherà di soddisfare il pubblico.
Eppure non dobbiamo pensare che il libro sia un’operina facile, per ragazzi (a cui comunque è perfettamente accessibile e anzi consigliabile). Aldobrando è infatti un racconto “d’autore”, in cui Gipi ripercorre i passaggi obbligati di un certo tipo di narrativa, mettendoci di suo una speciale partecipazione emotiva e soprattutto una bella abilità di dialoghista, infarcendo il piano colloquiale con qualche eco di “volgare” toscaneggiante, giustamente, e pure con qualche invenzione linguistica gustosa.
LA COLLABORAZIONE TRA GIPI E CRITONE
Ma l’aspetto interessante del libro Aldobrando è che Gipi, che pure anni fa aveva voluto cominciare a disegnarlo in prima persona, a un certo punto ha deciso di fare un passo indietro e affidarne invece la visualizzazione a un’altra mano. Che ha identificato in quella di Luigi Critone, eccellente disegnatore lucano (oggi cinquantenne) che da quindici anni vive e lavora a Parigi e che in Francia si è guadagnato un’ottima fama, ma che in Italia era finora conosciuto solo da pochi appassionati e specialisti. Critone, che Oltralpe si è specializzato appunto in storie di ambientazione medievale – in particolare per i tre volumi in cui ha adattato il torvo romanzo Je, François Villon di Jean Teulé – dispone di una tecnica sopraffina di narratore grafico: preciso, sempre di alto livello, efficace senza strafare, tanto scorrevole quanto soddisfacente, e a tratti spettacolare.
Un’altra bella prova professionale, in questo caso impreziosita a dovere dalla pregevolissima colorazione delle sue chine da parte di Francesco Daniele e Claudia Palescandolo.
– Ferruccio Giromini
Gipi & Luigi Critone – Aldobrando
Coconino Press Fandango, Roma 2020
Pagg. 204, € 24
ISBN 9788876185540
www.coconinopress.it
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