I fumetti e i videogiochi hanno un problema con la sessualizzazione e gli stereotipi di genere?

È il problema di fronte al quale ci mette il cortometraggio HALO presentato al Milan Machinima Festival. Ecco i vari esempi nel campo dell’animazione (e non solo) in cui il supereroe viene presentato inevitabilmente come una figura solida e machista, mentre il personaggio femminile come sexy e sottomesso.

Il cortometraggio HALO di Cassie McQuater, commissionato da Electric Objects e ora parte della rassegna in streaming VRAL del Milan Machinima Festival, fa incontrare in un collage le animazioni del videogioco di guerra Halo di Microsoft e quelle del videogioco erotico Dream Stripper di Еnsign Gаmеs. McQuater lavora spesso sulla rappresentazione dei personaggi femminili nel videogioco, concentrandosi sulla iper-sessualizzazione delle loro animazioni come fa in HALO e come ha fatto in passato nel cortometraggio PAY2PLAY (presentato in Italia all’interno del Milan Machinima Festival del 2020) e nel videogioco per browser Black Room.

 

LA SESSUALIZZAZIONE NEI VIDEOGIOCHI: BATMAN E CATWOMAN

È un tema sempre più discusso nel mondo del videogioco. Un paio di anni fa cominciò a circolare su Twitter un video YouTube del 2018 creato manipolando il videogioco Batman: Arkham Knight, sviluppato da Rocksteady Studios a partire dalla celebre serie di fumetti della DC Comics. Il video scambia i modelli tridimensionali dei personaggi di Batman e Catwoman, ma lo scambio non coinvolge animazioni e voci, e così il corpo di Batman si muove con le animazioni di quello di Catwoman (parlando con la sua voce) e viceversa. Il risultato è straniante. In parte, ciò è dovuto alla decisa caratterizzazione dei due personaggi tramite i loro modelli e le loro animazioni: Batman rappresenta solidità e stabilità, Catwoman rappresenta eleganza e agilità e, scambiando le animazioni, il corpo enorme e muscoloso di Batman si trova a compiere i movimenti di un felino. Ma, soprattutto, lo straniamento è dovuto alla forte stereotipizzazione, legata al genere, che le animazioni trasmettono: Batman è la maestosità dell’eroe, ma è soprattutto virilità, e Catwoman è la sinuosità del gatto, ma è soprattutto sensualità femminile.

La copertina di The Amazing Spider Man 601 realizzata da J Scott Campbell per Marvel

La copertina di The Amazing Spider Man 601 realizzata da J Scott Campbell per Marvel

LA SESSUALIZZAZIONE NEI VIDEOGIOCHI: RESIDENT EVIL E METAL GEAR SOLID

Un simile esperimento è stato fatto scambiando i modelli del personaggio (maschile) Leon e del personaggio (femminile) Ada nel remake del videogioco Resident Evil 2. Lo scambio rende improvvisamente evidente come tutti i movimenti dei due personaggi siano in qualche modo caratterizzati in base al loro genere: il modo in cui corrono, il modo in cui sollevano il braccio per guardare un oggetto impugnato e persino il modo in cui si appoggiano a un muro. Oppure, il modello del personaggio maschile Ocelot della serie Metal Gear Solid di Konami è stato sostituito a quello, estremamente sessualizzato, del personaggio femminile di Quiet in una scena in cui balla sensualmente sotto la pioggia in Metal Gear Solid 5: The Phantom Pain. Queste manipolazioni sono realizzate principalmente da un pubblico maschile ed eterosessuale e indirizzate a un pubblico maschile ed eterosessuale con un intento comico, ma svelano ugualmente gli stereotipi con cui vengono costruiti i personaggi dei videogiochi.

SESSUALIZZAZIONE: UN PROBLEMA PRESENTE ANCHE NEI FUMETTI

La situazione non è molto diversa da quella, già molto discussa, che vediamo sulle copertine dei fumetti statunitensi di grande distribuzione, come quelli dei supereroi Marvel. I personaggi rappresentati sono spesso costretti in anatomie e pose innaturali, ma anatomie e pose maschili rappresentano potenza e sicurezza e anatomie e pose femminili rappresentano invece sottomissione e disponibilità. Nel mondo del fumetto statunitense le critiche a questa rappresentazione sono sfociate per esempio nella cosiddetta The Hawkeye Initiative, una campagna che incoraggiava a ridisegnare il supereroe Marvel (maschile) Occhio di Falco nelle pose dei personaggi femminili presenti sui fumetti/brand delle serie supereroistiche, in gran parte ancora basate sulle illustrazioni pin-up novecentesche. Tali critiche sono state spesso ricevute con molto fastidio dagli artisti interessati: nel 2021 il fumettista J Scott Campbell ha indirizzato i suoi fan contro una persona che anni prima aveva ridisegnato in ottica non sessista una sua criticatissima copertina di The Amazing Spider-Man del 2009 (numero 601), costringendola ad abbandonare i social media.

– Matteo Lupetti

HALO di Cassie McQuater è disponibile gratuitamente in streaming come parte della rassegna VRAL, supplemento online del Milan Machinima Festival, fino al 27 maggio 2021.

https://milanmachinimafestival.org/vral-screening

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Matteo Lupetti

Matteo Lupetti

Diplomato in Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze nel 2010, gestisce il collettivo di fumettisti indipendenti Gravure e scrive di videogiochi per varie testate italiane ed estere. È diplomato in sommelerie all’interno dell’associazione FISAR ed è direttore artistico…

Scopri di più