A Milano la mostra dedicata agli eroi del manga

Non è la prima e non sarà l’ultima, ma è sicuramente la più ambiziosa e la più inclusiva. A Milano prende il via “Manga Heroes. Da Osamu Tezuka ai Pokémon”, la mostra che racconta la passione e il successo del Paese del Sol Levante nel campo del fumetto, dell’animazione e delle serie tv a tema supereroi.

Un pezzo di Giappone, quello più pop e colorato, si trasferisce per tre mesi a Milano. Dal 9 ottobre al 2 gennaio 2022 la Fabbrica del Vapore, Spazio Ex Cisterne, ospita infatti la mostra Manga Heroes. Da Osamu Tezuka ai Pokémon. Un evento nato dalla collaborazione tra la casa editrice J-Pop Manga, Visiona (società che si occupa anche dell’organizzazione del Comicon di Napoli) e il Comune meneghino.
Viene usata qui la parola “mostra”, ma in realtà Manga Heroes si presenta come un viaggio esperienziale, visivo e sensoriale nel mondo nipponico, tra robot, lottatori mitologici, donne guerriere, eroi ed eroine di un fenomeno che un tempo era solo “cartone animato giapponese” e che rappresentava gran parte del nostro immaginario collettivo legato al mondo del Sol Levante, ma che oggi, finalmente, vanta un seguito enorme, non solo in Italia, ma in tutta Europa. Da questa rassegna arriva la conferma che manga e anime, con i loro personaggi, le tematiche adatte a qualunque pubblico, giovani e adulti, e una narrazione che ha fatto scuola ovunque, sono sia arte che fenomeno culturale e commerciale. A dir poco inarrestabile, e con una speranza: che Manga Heroes possa diventare la rivincita più spettacolare di un immaginario che oggi non si accontenta delle nicchie, ma scala abitualmente le classifiche di vendita nelle librerie.

Tetsuwan Atom, Astroboy di Osamu Tezuka © Tezuka Production. Collezione privata

Tetsuwan Atom, Astroboy di Osamu Tezuka © Tezuka Production. Collezione privata

IL PERCORSO ESPOSITIVO

La mostra è a cura di Jacopo C. Buranelli con la consulenza di Fabrizio Modina, che con J-Pop ha pubblicato i volumi Super Robot Files, ed espone le raccolte private di venticinque collezionisti italiani. Occasione unica per ammirare, scoprire per la prima volta (e invidiare) pezzi unici che partono dagli Anni Cinquanta e arrivano fino ai giorni nostri, contemplando una vasta gamma di oggetti: si va dai rodovetri delle produzioni animate ai manifesti ai giocattoli, che molto hanno contribuito allo sviluppo di serie animate nipponiche dedicate, per esempio, ai robot.
Spiegano gli organizzatori: “I visitatori hanno la possibilità di ammirare 315 personaggi attraverso oggetti di scena e materiale originale, senza contare i pezzi rari e introvabili. Quasi duemila oggetti in versione 3D accompagnati da circa trecento tavole manga tra originali, riproduzioni e prestigiose ‘animation cel’. Protagonisti sono sia i personaggi più famosi di questo universo pop, sia i disegnatori e i creatori di queste iconiche figure, raccontati al pubblico secondo una narrativa di trasformazioni che ha come incipit l’uomo che diventa eroe, passando per il mezzo stesso (dal fumetto all’animazione) e le variazioni sul tema del soggetto raccontato (la storia nella storia, la questione di genere). Per rendere tutto questo possibile, la mostra presenta anche diverse installazioni create ad hoc, in un percorso espositivo che alterna rigoroso trattamento museale a divertissement scenografici dedicati ai fan di Instagram, che possono ritrarsi simulando le avventure di Yattaman, Tokyo Ghoul e molti altri”.

I MAESTRI DEL GENERE MANGA

In un universo creativo così affollato e variegato, c’è posto davvero per tutti. E chiaramente si parte dal principio, da Osamu Tezuka, il padre fondatore del moderno fumetto giapponese e il pioniere dell’animazione seriale, in un tracciato di conoscenza che guarda ai grandi personaggi del periodo d’oro dell’animazione Anni Settanta, dall’Uomo Tigre a Ufo Robot Goldrake, e raggiunge i nuovi personaggi di culto: quelli appariscenti, iperdinamici che sono serviti ad acchiappare l’attenzione delle generazioni più giovani di fan (talvolta insensibili ai miti del passato), fino alle icone del consumismo sfrenato come i Pokémon (gli stessi mostriciattoli che vent’anni fa sollevavano ondate polemiche tra i media e le associazioni dei genitori). Ma i tempi cambiano, pare dire in sottofondo Manga Heroes, che il suo curatore Buranelli ha immaginato come “quel mondo al contempo caotico e perfettamente ordinato che si può vivere durante un viaggio in Giappone, soprattutto se si viaggia per conoscere e scoprire i manga, gli anime e i loro eroi”.

DAL FUMETTO AL CINEMA

Eppure l’interesse di questa mostra non si limita ai manga e agli anime. Nell’occhio del ciclone espositivo sono finiti per la prima volta perfino i Tokusatsu, vale a dire i film e i telefilm con attori in carne e ossa, conditi da effetti speciali rudimentali e forse buffi, figli di un’epoca in cui l’artigianato e la fantasia significavano tutto. Nomi che oggi non hanno più bisogno di presentazioni: Ultraman, Godzilla e i Power Rangers.

Mario A. Rumor

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Mario A. Rumor

Mario A. Rumor

Ha scritto di cinema e televisione per Il Mucchio, Empire Italia, Lettera43, Just Cinema e numerose altre riviste italiane e inglesi, tra cui Protoculture Addicts, TelefilmMagazine, Retro, Widescreen, DVD World, ManGa!, Scuola di Fumetto e Leggere:Tutti. Con Weird Book ha…

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