Buon compleanno Bonelli! La casa editrice di fumetti compie 80 anni
80 anni e non sentirli. La casa editrice Bonelli festeggia questo storico traguardo alla Fabbrica del Vapore di Milano. Con una mostra dedicata alla sua storia e ai suoi personaggi più celebri: su tutti i mitici Tex e Dylan Dog
“Avevamo frenesia di tutto. Di dimenticare, ricostruire, divertirci”. No, non si parla di questo autunno di ripartenza, ma del secondo dopoguerra, quando l’Italia sogna la “rinascita” grazie ai western di Hollywood. Sognano i bambini, ma anche i ventenni che, per tanto – troppo – tempo, hanno dovuto soffocare la voglia di evasione, libertà e orizzonti infiniti a causa prima della dittatura e poi del conflitto.
Gianluigi Bonelli lo sa perché lui l’avventura, il “richiamo della foresta”, per citare il capolavoro dell’amato Jack London, l’ha sognata e cercata: viaggi in solitaria, libri in tasca, scazzottate, notti in cella e penna sempre in mano per appuntare storie di corsari e cavalieri. È audace, Bonelli, al punto da farne un marchio di fabbrica. Di più: una storia di famiglia. Quando nel 1940 crea la Redazione Audace non può sapere che, pur cambiando nome, pelle e configurazione, la sua impresa sarebbe arrivata al 2021.
LA MOSTRA SU BONELLI A MILANO
Bonelli Story è la mostra che celebra gli ottant’anni dalla più conosciuta casa editrice di fumetti in Italia. Si estende su due piani negli spazi della Fabbrica del Vapore con centinaia di tavole, memorabilia e una pioggia di curiosità per veri appassionati; ad esempio: quante porte ha sfondato Tex dal 1948 a oggi? O qual è il numero totale di fantasmi incontrati da Dylan Dog?
Ad aprire il percorso sono i ritratti dei Bonelli. Di Gianluigi, patriarca brillante; della moglie Tea Bertasi, che grazie a un solido pragmatismo fa la storia del fumetto italiano (aspetto sul quale forse non si è ancora scritto abbastanza). È lei, infatti, a ingaggiare un pittore specializzato in ritratti di cavalli, Aurelio Galleppini, per disegnare la storia di un cowboy texano dal temperamento irruento, sensibile alle ingiustizie, che risolve mettendo mano alla fondina. Un eroe che ha i tratti e le idiosincrasie di Bonelli, e in edicola prende il nome di Tex Willer. Nel 1958, dieci anni dopo il primo numero, Tex arriva a vendere 700mila copie al mese.
DA TEX WILLER A DYLAN DOG
Ad acquistare il fumetto in edicola non sono solo ragazzini ma, e forse soprattutto, giovani adulti cui in controluce il ranger statunitense racconta l’evoluzione della società italiana parlando d’altro. Anche Sergio Bonelli, il figlio di Gianluigi e Tea – cui è dedicato un altro dei ritratti all’ingresso della mostra – ha una felice intuizione alla metà degli Anni Ottanta: decide di pubblicare un antieroe a fumetti pieno di paure e fragilità, che si muove in un mondo da incubo non molto diverso dalle periferie di certe metropoli, fra eroina, record di omicidi e disperate solitudini. Il suo creatore, Tiziano Sclavi, lo battezza Dylan Dog, regalandolo al mondo e facendogli vivere mille avventure anche al cinema, in tv, alla radio e nei videogiochi.
BONELLI TRA PASSATO E PRESENTE
La casa editrice vive una seconda giovinezza. A stretto giro arrivano Nathan Never (che moltissimo deve al film Blade Runner), Legs Weaver (la prima donna a cui Bonelli dedica una testata, nel 1995) e Julia – Le avventure di una criminologa, alla fine degli Anni Novanta.
Nonostante il successo, le storie e gli albi di Bonelli non perdono occasione per fotografare l’Italia e i tempi che corrono, dalle quarte di copertina offerte a Lila per la lotta contro l’Aids alle campagne per l’ambiente con il personaggio di Mister No, fino all’attenzione destinata al femminicidio nelle storie più recenti di Julia.
Con gli Anni Duemila entra in casa editrice la terza generazione di Bonelli: dopo la prematura scomparsa del padre Sergio, nel 2011 Davide prende le redini e nasce l’area Sviluppo: i mondi di carta non finiscono una volta che si chiude l’albo, semmai gemmano, si moltiplicano grazie al digitale. Ora è in arrivo l’ennesima svolta della casa editrice: “Nascerà la Bonelli Entertainment per trasformare gli eroi di carta in serie tv, cinema, game e animazione, e presto arriverà una nostra piattaforma”, ha detto il direttore generale della casa editrice, Michele Masiero, a margine dell’inaugurazione della mostra – che è visitabile fino al 30 gennaio 2022.
– Lorenza De Lucchi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati