Il graphic novel di Theo Szczepanski ispirato alle Crociate
Si intitola “La grande crociata” l’ultima fatica a fumetti dell’autore brasiliano Theo Szczepanski. Ambientata nel 1212, la storia trae ispirazione da alcuni avvenimenti storici – al limite della leggenda – per scandagliare quel confine sottile che separa la cieca convinzione dalla perdita di ogni speranza
In un momento storico così caotico e complesso come quello attuale, dominato da un’incertezza dilagante e da opinionisti tuttologi e paladini di una giustizia a dir poco dogmatica, la nuova opera di Theo Szczepanski (Curitiba, 1975) capita proprio a fagiolo. Stiamo parlando de La grande crociata, il graphic novel pubblicato di recente dalla casa editrice Neo. Ma qual è la storia che si trova alla base di questo piccolo gioiello del fumetto contemporaneo?
GLI EVENTI DIETRO LA GRANDE CROCIATA
Seppure possa apparire come un romanzo grafico di fantasia, La grande crociata attinge da due distinti episodi storici presumibilmente avvenuti in Europa nel 1212. Conosciuti con l’appellativo di “crociata dei fanciulli”, questi accadimenti ruotano attorno all’inspiegabile influenza che due pastorelli – il tedesco Nikolaus e il francese Stefano da Cloyes – riuscirono a esercitare su migliaia di sventurati bambini.
Entrambe le vicende fanno infatti leva sulla cieca devozione dei due ragazzi, che portarono orde di fanciulli a intraprendere un viaggio dai risvolti tragici e “prodigiosi” finalizzato alla liberazione definitiva di Gerusalemme. La nebulosità dell’intera faccenda, sulla quale esistono versioni contrastanti, si dirama partendo proprio dal suo stesso nome. Secondo alcuni studiosi sembra che il termine latino “puer” (bambino), presente in diverse cronache dell’epoca, sia frutto di traduzioni sbagliate e pertanto da non attribuire alla supposta tenera età dei suoi partecipanti bensì al pauperismo: l’importante movimento spirituale che, in pieno Medioevo, ha coinvolto numerosissimi mendicanti e predicatori vocati alla povertà. Ed è proprio da questa ambiguità di fondo che Szczepanski tesse le fila di una narrazione unica, nella quale convergono riflessioni profonde sul senso dell’esistenza stessa.
IL GRAPHIC NOVEL DI THEO SZCZEPANSKI
Sin dalle prime pagine si assiste difatti a un alternarsi di momenti in cui la veridicità del racconto viene continuamente messa in discussione, un flusso narrativo inarrestabile nel quale allucinazioni, miracoli e disincanti si fondono in maniera inestricabile.
Protagonista della storia è per l’appunto Stefano, un giovane pastore francese “vittima” di un’improvvisa chiamata divina che lo porterà a compiere la missione più difficile della sua vita: guidare un esercito fatto di cuori puri e mani immacolate per scacciare una volta e per tutte gli infedeli dalla Terra Santa. Un viaggio crudo e psichedelico che trascinerà il nostro eroe in un baratro infernale, popolato da (mostruose) entità angeliche e dai propri demoni personali. Nell’ottica di mantenere una certa coerenza con il tema centrale dell’imprevedibilità, Szczepanski si avvale di tutta la sua maestria per offrire delle tavole in grado di descrivere esteticamente lo stesso mutamento interiore vissuto in prima persona dal “pastore eletto”. Grazie infatti a una sapiente mistura di cifre stilistiche disparate (che vanno dall’acquerello alla realizzazione di texture di matrice fotografica), il graphic novel cambia costantemente forma, mettendo così il lettore nella posizione di non dover dare nulla per scontato, neppure i tratti fisionomici degli stessi personaggi.
LE CITAZIONI ARTISTICHE NEL GRAPHIC NOVEL DI SZCZEPANSKI
Per fare ciò, l’autore ha rivisitato il proprio stile impreziosendolo con citazioni visive rintracciabili in molteplici discipline artistiche. A cominciare dalla sua copertina, di “arcimboldiana” memoria, tutto il volume è infatti ricco di riferimenti colti che spaziano dalla storia dell’arte (svariati i rimandi alle creature demoniache di Hieronymus Bosch, all’Art Nouveau e alle architetture di Piranesi), al cinema (tra le tante pellicole ricordiamo Stati di allucinazione di Ken Russell, La cosa di John Carpenter e il film d’animazione Il Signore degli Anelli di Ralph Bakshi), fino al mondo del fumetto con espliciti richiami al tratto grafico di Moebius e alle atmosfere dark fantasy di un manga quale Berserk (del compianto Kentaro Miura).
Il risultato finale è un’opera curatissima e certosina, nella quale si è invitati a perdersi tra un colpo di scena e l’altro; e solo leggendola fino in fondo si può comprendere che quella “grande crociata” a cui Szczepanski fa riferimento non è altro che una battaglia molto più intima e abissale: una guerra infinita che ognuno di noi è destinato a portarsi dentro, giorno dopo giorno, per il resto della propria vita.
‒ Valerio Veneruso
Theo Szczepanski – La grande crociata
Neo Edizioni, Castel di Sangro 2022
Pagg. 200, € 22
ISBN 9788896176993
www.neoedizioni.it
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