Ci hanno provato in ogni modo a trattenerla nella gabbia dorata dei cult assoluti e imprescindibili. Eppure Oscar François de Jarjayes, la donna allevata come un soldato nella Francia di prima della rivoluzione, non ci pensa proprio a privarsi della libertà duramente conquistata. Talvolta sono le belle copertine a ricordarcelo: ad esempio quella del magazine giapponese sul lifestyle PEN, che nel 2013 scelse una struggente illustrazione che la ritraeva tra le fiamme con in mano la bandiera francese.
Eroine come Lady Oscar non vanno mai fuori moda. Le sue avventure sono lette da tre generazioni di lettori, e l’interesse è tale che un nuovo film animato è attualmente in produzione. Nata dalla matita di Riyoko Ikea nel 1972, Lady Oscar (in originale: Versailles no bara, ossia “Le rose di Versailles”) doveva raccontare la vita di Maria Antonietta, che l’autrice aveva imparato ad amare leggendo il celebre libro di Stefan Zweig. Ma poi in primo piano è apparsa lei, Oscar, comandante delle guardie reali dai capelli dorati, prendendo il sopravvento su Antoinette. Un cambio narrativo che ha accelerato il successo del fumetto (solo in Giappone oltre venti milioni di copie vendute) e trasformato la protagonista in icona pop.
LADY OSCAR TRA FUMETTO E TV
Qualcuno ne è anche uscito scontento: genitori scandalizzati dalla scena di intimità nel fumetto tra la nostra e il fedele attendente-amico d’infanzia André Grandier; oppure lettrici che all’approssimarsi della fatidica data del 14 luglio 1789 intuirono il presagio di morte dei loro beniamini e prontamente scrissero alla redazione del settimanale Margaret. Il balzo in avanti della popolarità è avvenuto grazie allo spettacolo teatrale del 1974, che conta oggi migliaia di repliche e milioni di spettatori. La fedeltà è stata messa alla prova sia con l’immancabile serie animata nel 1979 (partita male e poi esplosa durante le repliche), sia con il film dal vivo di Jacques Demy interpretato da Catriona MacColl.
LADY OSCAR ICONA DI LIBERTÀ
Rivoluzionaria è stata sicuramente la sua autrice, che libertà e indipendenza le ottenne uscendosene di casa per mantenersi con il lavoro di fumettista. Pur destinato al pubblico delle scuole medie e superiori, il manga si intonava in maniera decisa al colore sociale e politico dei primi Anni Settanta, sollevando in Giappone riflessioni importanti circa il ruolo delle donne in un mondo lavorativo dominato dagli uomini. Oscar è diventata così simbolo perfetto di chi abbandona agi e sicurezze pur di perseguire nobili convinzioni.
UNA MOSTRA E UN LIBRO SU LADY OSCAR
Madamigella Oscar è stata musa e ispiratrice anche di un importante compleanno tutto italiano: i trent’anni di Yamato Shop a Milano – punto nevralgico per gli appassionati di manga e anime – dove ha preso vita una piccola mostra espositiva il 27 e il 28 maggio scorsi alla presenza di Cinzia De Carolis, celebre voce italiana della protagonista. Due giorni all’insegna della memoria e del mondo di Versailles no bara, tra finzione e realtà storica. Agli amanti del cosplay il privilegio di trovarsi al cospetto di una Maria Antonietta in carne e ossa per l’ora del tè, mentre il contorno di memorabilia uscito dagli archivi di Yamato è stato una gioia per gli occhi di qualunque collezionista: volumi originali del fumetto, i Laser Disc giapponesi della serie, bambole, gadget e la leggendaria colonna sonora di Kōji Makaino. Presente il volume illustrato Album de l’Art de l’Animation “Lady Oscar” La Rose de Versailles, edito da Yamato Edizioni e autografato da Cinzia De Carolis.
Da poco disponibile per i tipi di Weird Book c’è quindi il saggio Lady Oscar – Il vento della rivoluzione (pp. 540, € 25,90) di Laura Luzi. Una ricostruzione minuziosa del fenomeno Lady Oscar, dal fumetto alla serie animata, in Giappone e in Italia.
Il libro si presenta come un viaggio a ritroso nel tempo, ricchissimo di informazioni, aneddoti e curiosità e con testimonianze di prima mano. Quello di Luzi, anche illustratrice, è il resoconto di un amore di lunga data nei confronti del personaggio di Ikeda: un mosaico singolare nel panorama saggistico italiano allo scopo di offrire una visione più completa possibile su una delle serie indimenticabili dell’infanzia.
Mario A. Rumor
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