Nei giorni in cui il Lucca Comics prende ufficialmente il via, scansando definitivamente le polemiche legate alla partecipazione dell’ambasciata di Israele, il mondo del fumetto italiano perde uno dei suoi autori più rappresentativi. È infatti scomparso a 69 anni Carlo Ambrosini, amatissimo autore di Napoleone e Jan Dix, ma anche di tante avventure di Dylan Dog e di numerosi altri albi e volumi pubblicati dalla Bonelli. A diramare la notizia è stata la stessa casa editrice, che con un comunicato diffuso sui suoi canali social ha dato l’addio all’autore di Brescia: “Se n’è andato l’amato creatore di Napoleone e Jan Dix”, si legge nella nota. “Disegnatore e sceneggiatore, capace di unire in un fumetto popolare l’intrattenimento con la cultura, ha attraversato i generi e dato vita ad avventure indimenticabili”.
La vita di Carlo Ambrosini
Nato ad Azzano Mella, in provincia di Brescia, nel 1954, Ambrosini si avvicina al mondo della nona arte in giovanissima età, prima frequentando il liceo artistico, poi l’Accademia di Belle Arti di Brera. L’esordio nel mondo dei balloon risale alla metà degli anni Settanta, quando le sue prime storie a carattere avventuroso ed erotico compaiono sulle pagine delle collane di guerra della Dardo, ma anche sulle pubblicazioni di Ediperiodici ed Editoriale Corno. Nel 1978 viene inserito nello staff di La Storia d’Italia a fumetti di Enzo Biagi, illustrando alcuni capitoli della mitica collana, mentre nel 1980 disegna il numero 26 di Ken Parker. La storia, dal titolo Pellerossa, diventa un trampolino di lancio per Ambrosini, che da quel momento in poi sviluppa un approccio personale alla narrazione, unendo tradizione, psicologia e letteratura. Nei quindici anni successivi realizza un’altra decina di albi del personaggio creato da Berardi e Milazzo, ma trova il tempo di creare, sulle pagine di Orient Express, il medievale Nico Macchia, che sopravvive alla stessa rivista grazie alla collaborazione con l’editore Glenat in Francia.
Carlo Ambrosini. Non soltanto Dylan Dog
Con la nascita di Dylan Dog nel 1986, Ambrosini è uno dei primi disegnatori a entrare nel team creativo, realizzando il numero 15 della collana: Canale 666. Per l’Indagatore dell’Incubo scrive anche molte sceneggiature, distinguendosi dunque sia sul fronte più propriamente letterario sia su quello tecnico (fu uno degli interpreti più coraggiosi del personaggio, sperimentando strumenti inediti, come l’acquerello in mezzatinta impiegato nell’episodio Il lungo addio). La collaborazione alla serie di Dylan Dog prosegue seppur diradandosi alla fine degli Anni Novanta, visti gli impegni dell’artista anche su altri fronti. Risale al 1997 la nascita della sua prima creazione personale in casa Bonelli, Napoleone (rimasto in edicola per quasi dieci anni), mentre è del 2008 l’esordio di Jan Dix, collana di cui vengono pubblicati quattordici numeri: la storia (scritta e disegnata da Ambrosini) segue le vicende investigative di un consulente del Rijksmuseum di Amsterdam, impegnato nella ricerca di opere d’arte perdute. Alternando i compiti di scrittore a quelli di disegnatore, Ambrosini continua negli anni a lavorare principalmente su Dylan Dog, disegnando però anche il Texone del 2005, una manciata di albi di Le Storie (alcuni dedicati al ritorno in scena di Napoleone) e due recenti volumi della serie da libreria Il Confine.
Alex Urso
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