Quello di Alfredo Castelli è un nome che forse, a chi non si occupa di fumetto ed editoria, suonerà probabilmente nuovo. Diverso è per gli amanti della nona arte, che oggi dicono addio a una delle penne più rilevanti di questo genere letterario. L’autore milanese è infatti scomparso il 7 febbraio 2024 a 76 anni, chiudendo così una delle carriere più fertili e sfaccettate dal secondo Dopoguerra a oggi. Legato soprattutto al personaggio di Martin Mystère, il “detective dell’impossibile” ideato più di quarant’anni fa per la casa editrice Sergio Bonelli, Castelli ha attraversato mezzo secolo di fumetto cavalcandone l’ascesa, contribuendo non poco alla popolarità dei comics nel nostro Paese.
Chi era Alfredo Castelli
Nato a Milano il 26 giugno del 1947, Alfredo Castelli esordisce nel mondo della nona arte appena diciottenne, grazie alla creazione di Scheletrino, serie a fumetti di genere satirico-umoristico pubblicata in appendice al più noto Diabolik. Sono diverse le avventure editoriali in questa prima fase di crescita e sperimentazione: dalla pubblicazione di Comics Club 104 (la prima fanzine del fumetto italiano, creata insieme a Paolo Sala), alle numerose storie scritte e disegnate per Cucciolo, Tiramolla, Rocky Rider e persino Topolino. Sempre negli Anni Sessanta, Castelli è sceneggiatore per alcune serie televisive targate Rai, mentre il decennio si chiude con altri due esperimenti editoriali: nel 1969 crea Horror (rivista che raccoglie fumetti, articoli, interviste e notizie accomunate dal tema dell’orrore) e Tilt (magazine umoristico e autoprodotto ispirato all’americano Mad). Fondata insieme a Mario Gomboli, Marco Baratelli e Carlo Peroni, la rivista ebbe vita breve, eppure rappresentò un unicum nella storia del fumetto nel nostro Paese, gettando le basi per la creazione di prodotti editoriali simili.
Alfredo Castelli e la nascita di Martin Mystère
Il successo di Alfredo Castelli è legato al personaggio che più rappresenta la sua inclinazione stilistica, sempre in bilico tra i generi fantastico, avventuroso e storico. Stiamo parlando di Martin Mystère, il mitico detective creato dal fumettista nel 1982. Ad accogliere le sue storie è la Sergio Bonelli Editore, casa editrice con cui Castelli inizia a lavorare nel 1976 firmando numerose storie di Zagor. Incentrata sulle avventure di un archeologo e scrittore che indaga sui misteri del presente e del passato, la serie Martin Mystère (sceneggiata da Castelli e disegnata da Giancarlo Alessandrini) è considerata un punto di passaggio fondamentale tra i classici Bonelli come Tex Mister No, e i successivi Dylan Dog, Nick Raider e Nathan Never.
Muore Alfredo Castelli. Il ricordo della casa editrice Bonelli
“‘La curiosità, i libri, i ritardi, la logorrea. Particolari, comunque, operativi per delineare un carattere’. Così Alfredo Castelli definiva in un’intervista, qualche anno fa, i tratti in comune tra lui e la sua creatura fumettistica più famosa, quel Martin Mystère che da più di quarant’anni allieta, intriga e stimola migliaia di lettori”, si legge in una nota ufficiale pubblicata sul sito della casa editrice Sergio Bonelli. “Curioso di natura, intellettualmente onnivoro, è stato capace fin dagli esordi di spostarsi con agilità tra i generi e le pubblicazioni più diverse, vestendo ora gli abiti dello sceneggiatore ora quelli del saggista o dello storico. Proprio questa sua incredibile poliedricità ne ha fatto un punto di riferimento per tanti colleghi e autori, oltre che naturalmente per i suoi tantissimi lettori, rendendolo una delle figure cardine della storia del fumetto italiano. (…) L’eredità artistica e intellettuale di Alfredo Castelli è enorme, e per questo naturalmente pesantissima. Se chi ha avuto la fortuna di stargli accanto ricorda la sua verve affabulatoria e il suo perenne buonumore, ai tanti lettori che l’hanno conosciuto solo grazie alle pagine stampate restano tantissime storie a fumetti e innumerevoli saggi e articoli. E queste rimarranno per sempre con noi. La redazione di via Buonarroti lo ricorda con commozione ed enorme affetto. Ciao, Alfredo…”.
Alex Urso
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