E se Topolino fosse nato a Bari? I nuovi fumetti del personaggio Disney in vari dialetti regionali

Dopo la prima tornata di qualche settimana fa, Topolino torna a rendere omaggio ai dialetti con una storia tradotta in quattro idiomi locali: torinese, romanesco, barese e veneziano

Dagli inizi in bianco e nero come Steamboat Willie, al mondo technicolor e ai cortometraggi di epoca recente, Topolino ha rappresentato un fenomeno intergenerazionale in grado di accomunare popoli e culture diverse. È per questo che l’ultima trovata della casa editrice Panini sembra una sfida provocatoria e certamente curiosa. La domanda a cui si attiene il progetto è “cosa succederebbe se il mitico personaggio Disney venisse calato in un contesto dialettale del nostro Paese?” Sarebbe capace di adattarsi alle peculiarità linguistiche di cui la nostra cultura è pregna?

L’omaggio di Topolino ai dialetti italiani

L’esperimento è avvenuto lo scorso gennaio, con la pubblicazione di quattro albi a fumetti appositamente pensati per altrettante regioni: Campania, Lombardia, Sicilia e Toscana. È qui che, in occasione della Giornata nazionale dei dialetti, tenutasi il 17 del mese scorso, i lettori delle rispettive aree geografiche hanno avuto modo di leggere per la prima volta una storia di Topolino (la numero 3608) in vernacolo locale, con tanto di battute e modi di dire tipici del luogo.

Il risultato è straniante e certamente divertente, come quando Zio Paperone, nella versione campana del fumetto, abbraccia un sacco di monete professandone la mancanza in napoletano: “È troppo tiempo ca nun me vaso ‘e sorde mie! Chille sentono ‘a mancanza!”.

La consulenza dei linguisti per il Topolino in dialetto

I quattro adattamenti, rispettivamente accompagnati anche dalla versione in italiano – la stessa diffusa in tutte le altre regioni non toccate dall’iniziativa – hanno beneficiato della collaborazione di professori ed esperti di linguistica. Su tutti Riccardo Regis, docente ordinario all’Università di Torino specializzato in dialettologia, e Giovanni Abete, docente di Linguistica generale all’Università Federico II di Napoli.

I nuovi fumetti di Topolino in dialetto

La formula in dialetto del numero 3608 ha riscosso così tanto interesse e curiosità che la casa editrice ha annunciato di ripeterla nel corso delle prossime settimane. Il numero 3619 della serie, in uscita il 2 aprile, presenterà infatti una nuova avventura “tradotta” in altre quattro parlate: torinese, romanesco, barese e veneziano. Le quattro edizioni dialettali saranno disponibili nelle edicole delle rispettive regioni, oltre che in fumetteria e sul sito di Panini, mentre la versione in italiano sarà distribuita regolarmente su tutto il territorio nazionale.

È un’ottima occasione”, ha dichiarato Alex Bertani, direttore di Topolino, “per ricordarci quale immenso patrimonio culturale e storico rappresentino le centinaia di idiomi che attraversano la nostra Penisola da nord a sud e da levante a ponente. Testimonianze vive di un’eredità storica quanto mai ricca e preziosa. Lasciatemi però dire che leggere le disavventure di Zio Paperone in questi dialetti è stata anche l’occasione di un divertimento che da tempo non provavo. Leggere per credere”.

Alex Urso

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Alex Urso

Alex Urso

Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania).…

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